Un'accademia dell'informatica

Lo stabile della Facoltà di informatica sul campus di Lugano
Lo stabile della Facoltà di informatica sul campus di Lugano

Servizio comunicazione istituzionale

17 Gennaio 2018

Prof. Michele Lanza, Prorettore dell'USI e direttore del Software Institute (e già Decano della Facoltà di scienze informatiche), ci racconta della "sua" Facoltà e dello spirito che la caratterizza sin dalla sua creazione nel 2004. 

A quasi 15 anni dall’inizio dei corsi della nostra Facoltà, tengo a condividere un episodio accaduto un paio d’anni fa, a mio parere significativo di quello che siamo e di quello che stiamo facendo. Si tratta di una cena in un piccolo ristorante di San Francisco, a due passi dalla Silicon Valley, alla quale hanno preso parte diverse persone le cui storie sono intrecciate al Ticino e alla nostra Università. A parte il sottoscritto, erano presenti i professori Carzaniga e Jazayeri (tutti e due co-fondatori della Facoltà) e diversi alumni che hanno trovato posizioni professionali di prestigio: Marco Primi, prima alla Apple e oggi a Netflix, Cyrus Hall in una start-up della Silicon Valley chiamata Twitch (acquistata da Amazon nel 2014 per quasi un miliardo di dollari), Lile Hattori alla Microsoft a Redmond, Romain Robbes, prima professore a Santiago del Cile e poi a Bolzano in Italia, Alberto Bacchelli, prima professore a Delft in Olanda e adesso professore "d'eccellenza" all’Università di Zurigo, Mircea Lungu, professore a Groeningen in Olanda, e Alessandra Gorla, professore all'IMDEA di Madrid in Spagna. Oltre a loro erano con noi anche altri commensali che, dopo aver studiato all’USI, sono ora diventati ricercatori attivi a livello internazionale: Alessio Gambi all’Università di Vienna, Domenico Bianculli all’Università del Lussemburgo e Jochen Wuttke, dopo un paio di anni all’Università di Washington (a Seattle), è ora attivo presso Google. Vi era anche Anja Guzzi, a quei tempi dottoranda a Delft e adesso felicemente sposata con Alberto Bacchelli.

Non è secondario fare i nomi, perché lo spirito di fondo che ha animato la Facoltà fin dal suo inizio è stato proprio quello di una condivisione personale e autentica della nostra passione per l’informatica. Quella cena in California con i nostri diplomati – provenienti da e attivi in diversi Paesi – racconta proprio di questa forza dinamica e internazionale, che ci ha guidato fino a traguardi difficilmente immaginabili quasi 15 anni fa.

La nostra Facoltà è infatti ormai diventata una realtà importante, all’interno dell’USI, della vita economica della Svizzera italiana e del panorama scientifico internazionale. I fondi di ricerca competitiva che la Facoltà riesce ad attrarre ogni anno (oltre 50 milioni di CHF in 14 anni) sono in continua crescita e rappresentano nel loro insieme la colonna portante di tutta la ricerca competitiva prodotta all’USI. L’impatto scientifico in alcuni campi è tangibile a livello internazionale: per esempio, secondo il ranking della Microsoft Academic Alliance la nostra Facoltà, nel campo dell’ingegneria del software, figura tra le prime 20 al mondo e tra le prime 10 in Europa. Secondo CSRankings, il sistema che classifica le Facoltà di informatica di tutto il mondo per i risultati della loro ricerca, l’USI si colloca al secondo posto in Europa nel segmento dell’ingegneria informatica (Software engineering). Non da ultimo, alla nostra Facoltà anche gli studenti mietono successi nel mondo, come dimostra il gruppo di studenti di Bachelor che a fine 2017 si è classificato al 5 posto (su 77) all'International Collegiate Programming Contest, la prestigiosa competizione europea di programmazione organizzata a Parigi da Télécom ParisTech e dall'École normale supérieure.

Per quanto riguarda l’insegnamento, facciamo dei nostri studenti (che vengono da molte parti nel mondo) dei professionisti qualificati, la cui maggioranza – purtroppo – trova lavoro all’estero o nella Svizzera interna. La nostra speranza è quella di creare nel tempo i presupposti per un nuovo tessuto professionale anche nella Svizzera italiana, fondato sull’innovazione e le start-up. Ci vuole tempo, ma vediamo già adesso i primi risultati e in questo senso l’apertura dell’USI alle scienze esatte è stata saggia e visionaria.

Il mio sogno più grande, tuttavia, confidato già agli inizi al primo presidente dell’USI Marco Baggiolini, è quello di far diventare la nostra Facoltà una vera e propria "Accademia dell’informatica", un posto unico e con un forte spirito di collegialità, dove tutto ruoti intorno al principio di qualità, per quel che riguarda sia la ricerca sia la didattica. L’USI fornisce un ambiente ideale per raggiungere quest’obiettivo: è un’università di dimensioni contenute, agile nelle scelte e popolata da persone che condividono questo spirito. Siamo determinati affinché questo spirito continui a guidarci. 

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