Presentazione del libro di Carla Mazzarelli_Dipingere in copia_Roma

Istituto di storia e teoria dell'arte e dell'architettura

Data d'inizio: 17 Aprile 2019

Data di fine: 19 Aprile 2019

Presentazione del libro di Carla Mazzarelli

Dipingere in copia. Da Roma all'Europa (1750-1870)
I. Teorie e pratiche

Intervengono 
Christoph Frank, Silvia Ginzburg, Orietta Rossi Pinelli. 

Mercoledì 17 aprile 2019, ore 18.00

Palazzo Carpegna, sede dell'Accademia Nazionale di San Luca, Roma 

Come distinguere una copia da un originale? Quali opere e modelli l'artista deve studiare per raggiungere i grandi maestri? La questione di come e cosa copiare è una costante nel dibattito teorico sull'educazione del pittore in Europa nella prima età moderna e uno dei temi centrali della storia dell'arte.

Biografie di artisti, storie e trattati d'arte, lettere pittoriche, dizionari artistici consentono di ripercorrere i molteplici ruoli, significati e funzioni affidati alla copia pittorica dal Rinascimento al Romanticismo. A fare eco alle teorie sono però le pratiche artistiche, quelle soprattutto che si declinano sullo sfondo di Roma, capitale cosmopolita della formazione artistica tra la metà del XVIII secolo e la fine del potere temporale della Chiesa. Diari di viaggio, taccuini, carteggi degli artisti, le richieste per ottenere una licenza a copiare in musei, palazzi e chiese: attraverso i molti racconti che emergono da questa cospicua documentazione, nel libro di Carla Mazzarelli, Docente ricercatrice presso l'Università della Svizzera italiana dove insegna Museologia e Museografia e Storia dell'arte moderna, vengono restituite continuità e fratture della “scuola di Roma” tra età dei Lumi e seconda Restaurazione. La copia pittorica dalle opere di Raffaello, di Michelangelo e del Seicento romano è tuttavia anche un oggetto di esportazione, richiesto da accademie e committenti per realizzare musei di “exempla” in tutta Europa, a Londra, a San Pietroburgo come a Parigi. Intermediari, accademie e artisti si confrontano, entrano in competizione e dall'utopia di un sapere universale e condiviso, si definisce, progressivamente, l'ambizione per il costituirsi delle reciproche scuole nazionali.

La pubblicazione è edita in collaborazione con l’Università della Svizzera italiana, Istituto di storia e teoria dell'arte e dell'architettura.

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