All'IRB si indaga sui meccanismi di smaltimento delle proteine difettose

Foto di Loreta Daulte
Foto di Loreta Daulte

Servizio comunicazione istituzionale

27 Novembre 2019

Le nostre cellule selezionano, attraverso il reticolo endoplasmatico, le proteine difettose che devono essere distrutte rapidamente per evitare il loro accumulo, tossico per il nostro organismo. Come avviene questo smaltimento e che cosa succede quando c’è un accumulo eccessivo di scarti? Un gruppo di ricerca dell’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB, affiliato all'USI), diretto dal biologo Maurizio Molinari, si sta occupando proprio d’indagare questa "emergenza rifiuti" che si può riscontrare nel corpo umano.

Direttore del Laboratorio di controllo della produzione proteica presso l'IRB, Molinari con il suo gruppo di ricerca ha infatti studiato come reagisce il nostro corpo allo smaltimento di proteine difettose, che tendono ad ammassarsi bloccando il meccanismo o perché prodotte in eccesso (come succede nei bambini con patologie metaboliche da accumulo) o perché il sistema di smaltimento non è efficiente (nei pazienti più anziani). Ricreando questa situazione di emergenza all’interno di cellule di mammifero coltivate in provetta, i ricercatori hanno analizzato nel dettaglio questo processo di produzione, immagazzinamento e smaltimento, come anche i metodi messi in atto dall’organismo per gestire le situazioni di crisi.

Pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature Communications, i risultati della ricerca potranno rivelarsi preziosi per la diagnosi e la terapia di molte malattie rare e, potenzialmente, anche per quelle neurodegenerative che colpiscono il cervello, come Parkinson e Alzheimer, come sottolineato nell’intervista della giornalita Elisa Buson a Molinari.

Leggi il servizio completo, a cura di Elisa Buson, pubblicato su Ticino Scienza: 
www.ibsafoundation.org/ticino_scienza/maurizio-molinari-cosi-i-rifiuti-delle-cellule-possono-innescare-malattie/

 

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