Movember all'Istituto oncologico di ricerca

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Servizio comunicazione istituzionale

2 Dicembre 2019

Si è appena concluso il mese di “Movember”, iniziativa promossa ogni anno dall’omonima Fondazione senza scopo di lucro, al fine di far conoscere le problematiche che affliggono la salute dell’uomo e battersi per offrire risorse vitali e maggiore attenzione alla celata crisi sanitaria maschile. Anche quest’anno Movember raggiunge la Svizzera italiana e a contribuire alla campagna di sensibilizzazione c’è l’Istituto oncologico di ricerca (IOR) affiliato all'USI, riconosciuto internazionalmente per la ricerca contro il cancro alla prostata.

Il cancro alla prostata è il secondo tumore più comune negli uomini in tutto il mondo e si prevede che il numero di casi raddoppierà fino a 1,7 milioni entro il 2030. L’impegno della Movember Foundation negli anni ha contribuito a finanziare più di 1200 progetti di ricerca e raccolto più di 557 milioni di franchi. Tra i progetti sostenuti è presente anche il gruppo di Functional Cancer Genomics, diretto dal Prof. Jean-Philippe Theurillat dell’IOR di Bellinzona, il quale mira a sviluppare nuovi farmaci per la forma più aggressiva del cancro alla prostata, il carcinoma prostatico resistente alla castrazione, che attualmente non risponde alle terapie convenzionali. Lo scopo del gruppo allo IOR è in generale proprio quello di sviluppare nuove soluzioni più efficaci basate sulla comprensione dei meccanismi molecolari che fanno crescere i tumori.

Come spiega il professor Theurillat, la crescita del cancro alla prostata dipende dagli ormoni maschili, elemento importante da considerare per il trattamento di questo tipo di tumore. “Nelle ultimi anni, sono stati sviluppati con successo nuovi farmaci per inibire ancora di più l’effetto degli ormoni maschili”. A questo si aggiunge l'introduzione di un altro trattamento che, con un effetto di complementarietà rispetto al primo, porta a risultati efficaci: “in laboratorio stiamo infatti sviluppando delle nuove terapie contro delle proteine che giocano un ruolo importante nella crescita del cancro alla prostata" continua Theurillat.

La sensibilizzazione a questo tipo di malattia resta oggi molto importante, il dialogo sul tema è infatti considerato spesso un “tabu” per molti uomini. Il Ticino con l'Istituto oncologico di ricerca si è distinto per il grande apporto in questo campo. Il profossere Theurillat ha iniziato le sue ricerche sul cancro alla prostata negli Stati Uniti nel 2011, quando con il suo gruppo di ricerca ha scoperto un nuovo tipo di cancro caratterizzato da alterazioni genetiche diverse (nel gene SPOP e CHD1). Dal 2014 dirige un suo laboratorio allo IOR di Bellinzona che si è contraddistinto per le sue ricerche, che hanno raccolto negli ultimi anni fondi di ricerca per oltre 5 milioni di franchi. Con il sostegno della Fondazione Movember hanno per esempio condotto una ricerca che ha portato a individuare nuovi farmaci adatti anche all'utilizzo in una fase avanzata della malattia; recentemente il laboratorio ha vinto invece una competizione nazionale per il quarantesimo anniversario della Fondazione San Salvatore.

 

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