Presentato l'accordo di collaborazione USI-EOC per la ricerca in scienze biomediche

Da sinistra: Alain Kaelin, Paolo Sanvido, Boas Erez, Mario Bianchetti e Michele Ghielmini.
Da sinistra: Alain Kaelin, Paolo Sanvido, Boas Erez, Mario Bianchetti e Michele Ghielmini.
Da sinistra: Mario Bianchetti, Paolo Sanvido, Boas Erez, Alain Kaelin e Michele Ghielmini.
Da sinistra: Mario Bianchetti, Paolo Sanvido, Boas Erez, Alain Kaelin e Michele Ghielmini.
Da sinistra: Alain Kaelin, Paolo Sanvido, Boas Erez, Mario Bianchetti e Michele Ghielmini.
Da sinistra: Alain Kaelin, Paolo Sanvido, Boas Erez, Mario Bianchetti e Michele Ghielmini.

Servizio comunicazione istituzionale

6 Marzo 2020

Oggi, sul campus di Lugano dell’Università della Svizzera italiana (USI), l’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) e l’USI hanno illustrato l’accordo sottoscritto per sviluppare in comune le attività di ricerca clinica. L’accordo tiene conto sia delle esigenze accademiche di insegnamento, sia dell’importanza della ricerca per il miglioramento di qualità e sicurezza delle cure fornite.

“Nel 2020 l’USI darà il benvenuto ai primi studenti del suo Master in Medicina – ha sottolineato il Rettore dell’USI Prof. Boas Erez- ma l’insegnamento non è l’unico pilastro della Facoltà di scienze biomediche: la ricerca rappresenta un altro suo elemento centrale, e con questo accordo riguardante la ricerca clinica la collaborazione attorno al Master si sviluppa in un’ancora più una stretta collaborazione tra l’Ente e l’USI.”

“Le significative attività di ricerca dell’EOC, in particolare nella ricerca clinica, continueranno ad essere principalmente integrate e condotte all’interno dell’EOC – ha spiegato il Presidente del Consiglio di amministrazione dell’EOC Paolo Sanvido – ma saranno sviluppate con l’USI per quanto riguarda gli aspetti accademici.”

Alla conferenza stampa di presentazione dell’accordo hanno partecipato anche il Capo Area Formazione, Ricerca e Innovazione dell’EOC Prof. Michele Ghielmini, il Decano della Facoltà di scienze biomediche Prof. Mario Bianchetti, il Direttore del Neurocentro della Svizzera italiana Prof. Alain Kaelin e il Direttore del progetto Centro di competenze Life Sciences dell’USI Prof. Vittorio Limongelli.

 

Valorizzare le reciproche competenze

I relatori hanno illustrato i molteplici ambiti in cui le due istituzioni hanno deciso di ricercare soluzioni comuni e di collaborare, per valorizzare le reciproche competenze e peculiarità. Questo accordo permetterà in particolare di avere più efficaci servizi di sostegno alla ricerca, all’innovazione e alla gestione della proprietà intellettuale, come anche un migliore accesso ai finanziamenti e alla documentazione scientifica. Il monitoraggio delle attività e la loro qualità sono pure oggetto dell’accordo, con particolare attenzione agli aspetti etici. L’accordo prevede la possibilità di avere Istituti di ricerca comuni: si tratta di gruppi di ricerca clinica dell’EOC ai quali l’USI potrà dare riconoscimento accademico sulla base di una valutazione dell’attività. Infine, USI e EOC elaboreranno congiuntamente una strategia per la ricerca clinica nelle rispettive pianificazioni, favorendo la collaborazione tra gli attori qualificati indipendentemente dal loro ente di appartenenza.

Durante la conferenza stampa sono anche stati portati alcuni esempi concreti di attività di reciproco interesse, come la ricerca scientifica svolta al Neurocentro e quella nel campo delle scienze computazionali applicate alle scienze della vita sviluppata all’USI.

 

Un contesto favorevole

L’accordo presentato oggi si inserisce in un contesto particolarmente positivo, con la notizia di qualche giorno fa che le Città di Lugano e Bellinzona, unite, si impegnano a sostenere il polo cantonale della ricerca biomedica sull’asse Bellinzona-Lugano e a mettere in atto le condizioni quadro più adeguate al suo consolidamento. L’obiettivo, perfettamente in linea con quello dell’accordo presentato oggi, è di rafforzare le sinergie tra gli istituti attivi nella ricerca biomedica sperimentale, clinica e traslazionale presenti sul territorio, sostenere la strategia comune siglata da tutti gli interessati, ottimizzare gli investimenti e favorire l’insediamento di nuove attività nel settore delle scienze della vita.

 

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