VirOmics Playground, l'approccio interdisciplinare e i Big Data per combattere il coronavirus

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Servizio comunicazione istituzionale

9 Marzo 2020

Una delle principali preoccupazioni legate alla diffusione del COVID-19 è l'attuale mancanza di un trattamento efficace. Lo sviluppo di un vaccino richiede tempo, motivo per cui qualsiasi soluzione per accelerare il processo è più che benvenuta. In questo senso può essere d'aiuto la startup BigOmics Analytics, che in Ticino ha sviluppato una piattaforma online per un facile accesso ai dati omici pubblici sul coronavirus (e sui virus correlati, come la SARS e il MERS).

BigOmics Analytics è stata fondata nel 2018 come spin-off dell'Istituto oncologico di ricerca (IOR, affiliato alla Facoltà di scienze biomediche dell'USI), ed è attualmente incubata al CP Start-up dell'USI. Nel 2019 ha presentato VirOmics Playground, una piattaforma basata sul cloud per l'analisi e la visualizzazione di dati biologici a livello molecolare, noti come dati “omici” (suffisso usato generalmente in biologia, ad esempio genomica, proteomica, ecc.). I due fondatori della startup, Murodzhon Akhmedov e Ivo Kwee, sono entrambi titolari di un dottorato di ricerca e hanno una solida preparazione in bioinformatica, programmazione e intelligenza artificiale. A loro si sono aggiunti Axel Martinelli, laureato in immunologia e bioinformatica, e recentemente Martina Drinjak, specializzata in marketing, che ha conseguito il Master in Marketing and Transformative Economy all'USI. I membri del gruppo provengono dunque da diversi ambiti accademici, sottolineando così l'importanza di approcci interdisciplinari per trovare soluzioni innovative ai problemi dei nostri giorni.

Come spiega Axel Martinelli in una recente intervista pubblicata sul quotidiano La Regione, eventi come l'attuale epidemia di coronavirus "sottolineano l’importanza di implementare queste tecnologie in ambito medico per favorire l’identificazione tempestiva di malattie infettive o tumorali e aiutare nella scelta di farmaci adeguati". Il Dr. Martinelli aggiunge: "Abbiamo fra l’altro sviluppato una piattaforma bioinformatica – di cui abbiamo rilasciato, in occasione di questa epidemia, anche una versione open access, dunque pubblica – che permette ai ricercatori un accesso semplice ad analisi sofisticate di dati biomedici, come, ad esempio, vari campioni di precedenti infezioni con coronavirus quali MERS e SARS. Grazie a questa piattaforma è possibile visualizzare rapidamente e in maniera intuitiva varie informazioni che possono aiutare nello studio e nella lotta contro malattie infettive e tumori. Per esempio si possono identificare potenziali farmaci con attività antivirali, proteine per lo sviluppo di vaccini o indicatori genetici che segnalano la presenza di un’infezione in mancanza di sintomi, a dipendenza dei dati disponibili”.

"Molti problemi del mondo reale sono di natura complessa e hanno bisogno di approcci interdisciplinari per affrontarli", afferma Ivo Kwee, CTO e co-fondatore di BigOmics. "In particolare, l'utilizzo di Big Data ha un grande potenziale per risolvere con successo problemi complessi in vari campi, tra cui la tecnologia, il commercio e la sanità. Nel nostro caso, i biologi raccolgono enormi quantità di dati omici che devono essere analizzati in modo rapido ed efficiente. L'importante per l'innovazione è fornire loro gli strumenti giusti. Le nostre piattaforme permettono loro di analizzare e visualizzare facilmente i dati stessi senza imparare a programmare. Da questo punto di vista, consideriamo le nostre piattaforme come buoni esempi di prodotti emersi dalla ricerca interdisciplinare".

Sugli aspetti e l’esperienza imprenditoriale di BigOmics, Murodzhon Akhmedov, CEO e co-fondatore di BigOmics, commenta: "C'è un buon sostegno per l'avvio di attività imprenditoriali in Ticino, con organizzazioni come la Fondazione AGIRE, uno dei principali attori in Ticino che promuove l'innovazione locale, l'imprenditorialità e la competitività economica, e il CP Start-Up, l'incubatore per start-up. Queste due entità organizzano insieme, tra le tante altre attività, il Boldbrain Startup Challenge, un concorso che si svolge ogni anno in Ticino, al quale abbiamo partecipato anche nel 2017, classificandoci al terzo posto. Nel complesso, l'ecosistema delle startup in Ticino è ancora giovane ma in crescita. Ciononostante, osserviamo una certa mancanza di investitori, soprattutto coloro che sono disposti ad assumersi i primi rischi in nuovi settori come la salute digitale, in una regione come il Ticino, che vanta alcuni degli istituti conosciuti internazionalmente nella biomedicina e nell’intelligenza artificiale. Speriamo davvero di vedere nel prossimo futuro un maggior numero di start-up in Ticino, soprattutto nell'area della santità digitale. A questo proposito, riteniamo che i primi incentivi da parte del Cantone o di investitori privati per le startup in fase iniziale potrebbero consentire un'ulteriore sviluppo dell’imprenditorialità in Ticino".

 

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