Dall'OMS, l'esperienza di Paul Ekeya Otwani
Servizio comunicazione istituzionale
11 Maggio 2020
Alcuni dei partecipanti al Master of Advanced Studies in Humanitarian Logistics and Management sono direttamente coinvolti nell’emergenza Covid-19 nei loro vari ambiti professionali. Paul Ekeya Otwani, originario del Kenya, è in missione nel Sudan del Sud per conto dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e ci racconta la sua esperienza.
Paul Ekeya Otwani ha iniziato la sua carriera nel suo Paese natale, il Kenya, come esperto di logistica di costruzioni WASH (Water, Sanitation and Hygiene), occupandosi dell’implementazione delle strutture sanitarie, intervenendo per esempio sull’approvvigionamento idrico, i servizi igienici, l'igiene, la prevenzione delle infezioni o ancora le infrastrutture di controllo. In seguito, ha realizzato progetti WASH in varie comunità, tra cui i campi per sfollati interni e gli insediamenti di rifugiati. La sua esperienza lo ha portato a lavorare per Medici senza frontiere (Francia e Spagna) viaggiando in diversi paesi del mondo con l'obiettivo di realizzare progetti WASH di emergenza e a lungo termine negli ospedali e nelle comunità locali. Ora, in Sudan del Sud per l’OMS, dà il suo contributo per l’emergenza Covid-19. “Ricopro il ruolo di supporto operativo e capo logistica per il gruppo incaricato di preparare e rispondere all’emergenza COVID-19 a Juba nel Sudan del Sud. Mi occupo in particolare di fornire supporto alle operazioni e alla logistica di altri attori. Il mio ruolo prevede principalmente la gestione della catena di rifornimenti, il supporto alle operazioni e alla logistica, la logistica sanitaria e il supporto alla sicurezza”, spiega Paul.
Le organizzazioni umanitarie giocano un ruolo importante nell’agenda sociale mondiale, e diventano essenziali in particolare durante le situazioni di crisi a livello globale. “L’umanitarismo per definizione cerca di affrontare le questioni sociali in un modo o nell'altro. In questo senso gli interventi umanitari hanno trasformato notevolmente la vita delle popolazioni in difficoltà e hanno ridotto in modo significativo la vulnerabilità e la povertà” continua Paul. Con il suo lavoro si trova ad affrontare richieste ricorrenti e crescenti provenienti da un pubblico molto diversificato, che lo porta quindi a dover essere flessibile e ad adattarsi ai cambiamenti. “In particolare, la sfida principale è quella di allineare le strategie a contesti ambientali territoriali molto diversi, che limitano la capacità ed efficacia delle operazioni”, sottolinea Paul.
Nel suo lavoro quotidiano riesce anche ad applicare le nozioni apprese nel corso del Master of Advanced Studies in Humanitarian Logistics and Management: “non solo ho l’opportunità di applicare le diverse competenze teoriche acquisite all'USI nel mio lavoro ma porto con me anche un bagaglio importante derivato dall’ampia interazione e la condivisione di esperienze tra studenti e docenti, che caratterizza questo Master”.
L’intervista completa in inglese è disponibile sulla pagina del MASHLM:
http://www.mashlm.usi.ch/news/2020-04-24-000000/ten-questions-paul-ekeya-otwani-%E2%80%93-mashlm-10-2019-2020-participant