Quale mondo vogliamo

Ampio spazio è stato lasciato alle domande e alle curiosità dei bambini
Ampio spazio è stato lasciato alle domande e alle curiosità dei bambini
Gli allievi
Gli allievi
Gli esperti Francesca Cellina (SUPSI) e Pietro Majno-Hurst (USI)
Gli esperti Francesca Cellina (SUPSI) e Pietro Majno-Hurst (USI)
Gli allievi sono stati accompagnati in questo percorso di riflessione dalle due docenti responsabili della terza elementare dell'Istituto elvetico
Gli allievi sono stati accompagnati in questo percorso di riflessione dalle due docenti responsabili della terza elementare dell'Istituto elvetico
Uno dei lavori degli allievi, con la domanda cardine del progetto:
Uno dei lavori degli allievi, con la domanda cardine del progetto: "Quale mondo vogliamo?"

Servizio comunicazione istituzionale

23 Novembre 2020

Cosa ci fanno un'ingegnera ambientale e un chirurgo in una classe di terza elementare? Lo scorso venerdì 13 novembre la ricercatrice SUPSI Francesca Cellina, Istituto sostenibilità applicata all'ambiente costruito, e Pietro Majno-Hurst, professore ordinario della Facoltà di scienze biomediche dell'USI e Capo Dipartimento Chirurgia dell'EOC, hanno visitato la terza elementare dell'Istituto elvetico di Lugano per parlare di sostenibilità e rispondere alle domande dei bambini.  

L'incontro si è svolto nel contesto del progetto "Quale mondo vogliamo?". Partendo da questa domanda, posta a tutte le classi elementari del Luganese da L'ideatorio dell'USI, si è voluta promuovere una riflessione sul ruolo della scienza nella nostra società, in particolare andando ad indagare desideri e priorità dei bambini. Partendo dal lavoro fatto in classe dai bambini insieme alle loro docenti - disegni, domande, riflessioni - è emerso in modo chiaro l'interesse per il tema della sostenibilità ambientale. Le due istituzioni hanno quindi selezionato i loro due esperti più adatti tenendo conto da un lato delle competenze disciplinari, dall'altro della capacità di ispirare i bambini.

Francesca Cellina e Pietro Majno-Hurst hanno accompagnato i bambini in un'appassionante riflessione sull'evoluzione negli ultimi 100 anni dei consumi energetici, sul concetto di impronta energetica, sui diversi tipi di energia pulita, senza dimenticare i temi della mobilità e degli effetti delle scelte individuali sull'ambiente e sulla salute. Partendo da semplici domande - ad esempio "Come andavano a scuola i tuoi bisnonni?" o "Quante lampadine credi di riuscire ad accendere con l'energia generata da una bella pedalata?" - gli esperti hanno cercato di comunicare ai bambini alcuni aspetti fondamentali, con l'obiettivo di favorire scelte più consapevoli e coerenti. I bambini hanno potuto porgere spontaneamente le proprie domande durante tutto l'incontro e i relatori si sono presi il tempo di rispondere ad ogni loro curiosità.   

Positivo anche il riscontro di Chiara Santinon, una delle docenti responsabili della classe: "È stato importante per i nostri alunni potersi confrontare con altre realtà, uscire dal piccolo contesto in cui sono inseriti ed affacciarsi sul mondo degli adulti, interagendo con esso. Le tematiche affrontate non sono state sempre semplici, ma i bambini si sono impegnati nel comprendere il messaggio che veniva trasmesso, cogliendone l’importanza. A scuola affrontiamo spesso argomenti legati all’ecologia, ma ci occorreva una voce esterna che desse risonanza alla nostra, che facesse davvero passare il concetto che la sostenibilità ambientale sia importante e che ognuno, qualunque sia l’età, possa fare qualcosa per favorirla".

L'iniziativa nasce per avvicinare anche i bambini al nuovo Campus Est, un luogo all’interno del quale i ricercatori e le ricercatrici dell’Uni­versità della Svizzera italiana (USI) e della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI) lavoreranno per costruire il futuro della nostra società contribuendo al suo progresso nelle seguenti discipline: Medicina, Informatica, Intelligenza artificiale, Ingegneria meccanica, gestionale ed elettronica. Il nuovo Campus Est sarà così un luogo di studio e di ricerca ma anche di riflessione sul mondo e i suoi abitanti, andando ad alimentare i grandi dibattiti in corso a livello internazionale. Che futuro desideriamo lasciare alle future generazioni? Quali azioni possono fare i singoli individui per contribuire a migliorare le condizioni del mondo? E cosa può e deve fare la scienza? Partendo da queste domande, e prendendo spunto dai 17 grandi obiettivi dell’ONU, è stato chiesto agli insegnanti di riflettere con i propri alunni sulle azioni possibili per costruire un mondo più bello per tutti. I lavori realizzati saranno raccolti e presentati in occasione dell’inaugurazione del nuovo campus universitario (marzo 2021) e mostrati alle ricercatrici e ai ricercatori con l’obiettivo di ispirare la comunità accademica nel proprio lavoro quotidiano.

 

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