Inaugurata a Bellinzona la nuova casa della "scienza che aiuta"
Servizio comunicazione istituzionale
29 Novembre 2021
Si è tenuta sabato 27 novembre 2021 la cerimonia d’inaugurazione ufficiale della nuova sede degli Istituti di ricerca biomedica della Svizzera italiana, uno stabile che ospita l’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB), l'Istituto oncologico di ricerca (IOR) - istituti entrambi affiliati all'USI tramite la Facoltà di scienze biomediche - e i laboratori di ricerca traslazionale dell'Ente Ospedaliero Cantonale (EOC). La struttura, sostenuta dalla Città di Bellinzona, dal Canton Ticino, dalla Confederazione Svizzera e dalla Fondazione Helmut Horten, permetterà agli Istituti di continuare le loro attività di ricerca in moderni laboratori dotati di strumenti scientifici all'avanguardia. L'ulteriore avvicinamento dei diversi laboratori pone le basi per la creazione, nella Svizzera italiana, di un vero e proprio Centro di ricerca riconosciuto a livello nazionale e internazionale.
"È un grand bel giorno per il Ticino della conoscenza e della ricerca, per la Città di Bellinzona, per l'Università della Svizzera italiana a cui siamo affiliati, e per tutti coloro che credono e che hanno fiducia in una Svizzera italiana aperta che guarda a un futuro votato al progresso". Con queste parole il Presidente della Fondazione per l'IRB, Gabriele Gendotti, ha concluso il suo discorso di apertura della cerimonia a cui hanno assistito oltre 200 partecipanti, fra cui i rappresentanti delle istituzioni, delle autorità politiche, del mondo accademico e scientifico cantonale e nazionale, e della società civile. All'avv. Gendotti è succeduto il Prof. Franco Cavalli, Presidente della Fondazione per lo IOR, dicendo: "Abbiamo raggiunto questo risultato. Ma non è ancora giunto il momento di fermarsi. Dobbiamo guardare avanti. Con fiducia nel futuro".
La cerimonia è proseguita con alcuni interventi istituzionali. Dapprima il Sindaco di Bellinzona, Mario Branda, che ha sottolineato quanto la città dei Castelli abbia creduto nei due istituti fin dalla loro nascita, sostenendone lo sviluppo sia finanziaramente, sia con la concessione di strutture e spazi. In seguito il vicepresidente del Consiglio di Stato del Canton Grigioni, Markus Caduff, ha rimarcato il posizionamento di Bellinzona quale luogo dove si conduce ricerca scientifica di livello internazionale, un fatto rilevato anche dai media nazionali nel nostro Paese, come testimonia un servizio radiofonico di SRF 1 trasmesso la mattina stessa della cerimonia (v. Quicklinks a lato per riascoltare il podcast, in lingua tedesca). In rappresentanza dell'autorità federale è intervenuta Nicole Schaad, capounità Ricerca nazionale presso la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione SEFRI, che ha ricordato il sostegno della Confederazione agli istituti bellinzonesi quali "centri di ricerca d'importanza nazionale", con finanziamenti - tra cui un contributo diretto per la realizzazione del nuovo stabile - integrati a quelli pubblici e privati. Per la SEFRI, ha detto Schaad, è importante che gli istituti continuino a tessere "la rete di collaborazioni a livello nazionale e internazionale al fine di portare avanti una ricerca d'avanguardia che trasmetta impulsi importanti a tutto il settore delle scienze della vita". Infine Nicole Shaad he sottolineato l'importante funzione formativa che IRB e IOR svolgono, con gli oltre cento giovani ricercatrici e ricercatori dottorandi e post-dottorato che a Bellinzona trovano condizioni di lavoro attrattive per svolgere ricerca scientifica di alto livello.
"Se continueremo su questa strada, presto conseguiremo dei risultati eccezionali. Abbiamo l’opportunità di costruire un nuovo Ticino, e l'USI farà la sua parte per raggiungere questo obiettivo". Sono alcune delle parole espresse nel suo discorso dal Prof. Giovanni Pedrazzini, Decano della Facoltà di scienze biomediche dell'USI, a cui è seguito l'intervento di Detlef Günther, vicepresidente della ricerca presso l'ETH Zürich, che ha detto di vedere nel campo dell'oncologia in particolare "un grande potenziale nella raccolta di campioni biologici, nelle 'biobanche' e nell'acquisizione di dati".
Dopo un momento di ringraziamento particolare alle istituzioni private e i benefattori che negli anni hanno fatto generose donazioni ai due istituti, su tutti la Fondazione Helmut Horten e la signora Flora Gruner, ai cui rappresentanti è stato consegnato un omaggio consistente in un cristallo della Valle Bedretto, sono intervenuti i responsabili delle tre entità che operano nella nuova struttura. Dapprima il Prof. Andrea De Gottardi, ordinario della Facoltà di scienze biomediche all'USI e direttore dei Laboratori di ricerca traslazionale EOC, che ha spiegato l'importanza della ricerca traslazionale quale 'ponte' fra le esigenze dei pazienti in ospedale e la ricerca di base che si svolge in laboratorio. In seguito, il Dr. Carlo Catapano, direttore dell'IOR, ha parlato delle caratteristiche fondamentali del lavoro svolto all'istituto, quali l'approccio multidisciplinare, il coinvolgimento di ricercatori di base e clinici, e le ampie collaborazioni a livello regionale, nazionale e internazionale, sottolineando come nella nuova struttura in comune con IRB si potrà continuare a lavorare in modo sinergico in aree emergenti della ricerca biomedica quale l'immunoncologia. Infine, il direttore dell'IRB Davide Robbiani si è rivolto al pubblico parlando del 'mestiere' di ricercatore, che è quello di avanzare la conoscenza. Nel caso dell'IRB ciò significa capire i meccanismi che regolano il sistema immunitario umano - un lavoro che all'IRB, come allo IOR, viene svolto con passione e guidato dalla curiosità. "Svolgiamo ricerca cosiddetta fondamentale, ma spesso su dei temi vicini al paziente. Quindi, non solo una scienza per capire, ma anche una 'scienza per aiutare'".
Potete rivedere il video della cerimonia al seguente link