Presentazione del libro 'Carlo Scarpa Architetto Poeta' di Sergio Los. Biblioteca dell'Accademia di architettura

Accademia di architettura

Data: 2 Marzo 2022 / 18:00 - 20:00

Biblioteca dell'Accademia di architettura Mendrisio

 

Presentazione della ristampa anastatica del libro

 

Carlo Scarpa Architetto Poeta
di Sergio Los

 

Mercoledì 2 marzo 2022 ore 18:00

Biblioteca dell’Accademia di architettura Mendrisio

 

Intervengono:

Sergio Los, Walter Angonese, Mario Botta e Franz Graf.

 

Sergio Los propone alla discussione questo libro/dispensa Carlo Scarpa Architetto Poeta, ripubblicato dopo la sua prima pubblicazione del 1967. Era allora il primo libro sull’architettura di Carlo Scarpa e descriveva una interpretazione sia delle opere che delle pratiche compositive, volta a fare che gli studenti del suo primo corso di professore potessero applicarle nelle loro esercitazioni. Nel 1983 Los viene incaricato dal Rettore dell’Università di eseguire il progetto di Scarpa esplicitato nel libro, ed elabora allora un progetto per renderlo eseguibile, una partitura architettonica da usare anche nelle future manutenzioni come in eventuali restauri. Questo progetto/partitura, che documenta anche la costruzione dell’opera è pubblicato in un secondo libro, Verum Ipsum Factum del 1985.

Quando Los inizia gli studi all’Università IUAV, considera l’architettura un’attività artistica, è dunque interessato alla sua facoltà conoscitiva, alla sua capacità di produrre senso. Il libro che presentiamo è stato composto per superare la dissociazione della pratica progettuale in estetica e tecno-scienza, mostrando come Scarpa pensando per figure attraverso il disegno elaborasse soluzioni usando l’architettura per perseguire una comprensione di situazioni problematiche che prima non esisteva, piuttosto che copiare figure preesistenti o sperare che le figure emergessero alla fine di analitiche ricerche. Fondamentale per comprendere come operano queste pratiche di Scarpa è lo studio di Konrad Fiedler, che considera l’arte un linguaggio visivo e le composizioni dell’architettura un pensare figurativamente con le mani del lavoro artigiano e artistico (come aveva fatto Gottfried Semper) - e distingue l’arte come conoscenza dall’estetica come abbellimento. Lontano dal soggettivismo estetico, l’architettare di Los torna alla referenzialità che diventa un modo di applicare quel pensare figurativo, tipologico, alle ricerche sui metodi e processi della progettazione, come alle esperienze multi-scala dell’architettura bioclimatica, che lo portò a quel regionalismo dell’architettura civica, al quale principalmente si è dedicato nelle successive ricerche compositive

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