Da Morcote a Costantinopoli. I fratelli Fossati al servizio del Sultano

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Istituto di storia e teoria dell'arte e dell'architettura

Data d'inizio: 19 Giugno 2022

Data di fine: 29 Settembre 2022

Nella Casa araba del Parco Scherrer dal 19 giugno al 29 settembre 2022 è ospitata la mostra «DA MORCOTE A COSTANTINOPOLI. I FRATELLI FOSSATI AL SERVIZIO DEL SULTANO» promossa e patrocinata dal Comune di Morcote per ricordare i fratelli e architetti morcotesi Gaspare e Giuseppe Fossati, vissuti nel XIX secolo e divenuti celebri in tutto il mondo per il restauro alla moschea di Santa Sofia a Costantinopoli (1847-49). In autunno la mostra cambia sede e verrà trasferita nel centro di Morcote.

La mostra viene inaugurata al Belvedere presso il Parco Scherrer domenica 19 giugno alle ore 18:00, con discorso introduttivo della Prof.ssa Daniela Mondini (Università della Svizzera italiana, Accademia di architettura). Dalle 18.30 alle 20:00 agli ospiti vengono offerti un rinfresco e la possibilità di partecipare, a gruppi di massimo 20 persone, alle visite guidate da Silvia Calvi alla Casa Araba, della durata di circa 20 minuti ciascuna, previa prenotazione a [email protected]. Le visite proseguiranno lunedì 20 giugno e martedì 21 giugno dalle 10.00 alle 12.30. Ulteriori dettagli in merito alla programmazione estiva delle visite guidate scrivere a [email protected].

L’allestimento della mostra è curato e progettato dal Capodicastero per la cultura di Morcote arch. Caterina Hörtig in collaborazione con l’arch. Nicolas Polli e lo Studio Hörtig di Morcote. I testi sono a cura della Prof.ssa Daniela Mondini, assistita da Silvia Calvi, allieva del Master in storia dell’arte e dell’architettura (MSTAA, USI -Accademia di architettura, Mendrisio) e stagista presso il Comune di Morcote; la grafica è curata da Alberto Canepa.

L’esposizione, per la prima volta a Morcote, ha lo scopo di far rivivere l’opera dei due fratelli attraverso la riproduzione di 12 litografie acquarellate a mano e conservate all’Archivio del Comune di Morcote, tratte dall’album pittorico di Gaspare Fossati «AYA SOFIA CONSTANTINOPLE: AS RECENTLY RESTORED BY ORDER OF H.M. THE SULTAN ABDUL MEDJID». Il volume fu commissionato dal sultano Abdul Medjid (1839-60) e pubblicato a Londra nel 1852 dalla Tipografia Colnaghi, con lo scopo di dare massima diffusione al restauro della moschea di Santa Sofia, svolto da Gaspare e Giuseppe tra il 1847 e il 1849. L’opera grafica e pittorica, anche se poco conosciuta rispetto a quella architettonica è, in realtà, di primaria importanza per Gaspare Fossati a Costantinopoli, che spesso la utilizza per documentare la sua attività. Nell’album sulla Santa Sofia, l’artista non si limita ad illustrare la moschea restaurata, ma include anche quattro vedute che formano un panorama a 360° della città (tavole 20-23) in cui riprende altri suoi progetti, come l’Università ottomana (tavola 20).

Dopo un soggiorno di circa 20 anni a Costantinopoli, Gaspare e Giuseppe rientrano a Morcote rispettivamente nel 1858 e nel 1859. Nel 1865 Gaspare costruisce la propria casa, davanti a quella del padre, sul lungolago di Morcote (oggi Hotel Carina). I Fossati però non interrompono i legami e gli affari con l’Oriente. A Morcote i Fossati conservano un marcato gusto per l’orientalismo che manifestano nel salone turco da loro allestito nel 1878 nella casa paterna, oggi non più esistente e in parte conservato nell’Archivio cantonale di Bellinzona. Altra testimonianza è la tomba di famiglia, eretta da Gaspare nel 1869 all’ingresso del Cimitero in stile (neo)bizantino, con i mattoni in cotto a vista, l’arco e i capitelli moreschi, di cui nella mostra è esposta l’immagine di un inedito disegno a firma di Gaspare. Gaspare muore a Morcote nel 1883, mentre Giuseppe nel 1891 a Milano, ma sono entrambi seppelliti nel sepolcro famigliare.

A Costantinopoli i fratelli Fossati si dedicano anche alla costruzione della chiesa dei Santi Pietro e Paolo (1841-43), primo edificio cattolico eretto dopo la proclamazione delle Riforme (Tanzimat), per la comunità Domenicana nel quartiere di Galata. Nonostante la decrescita numerica e le difficoltà finanziarie, oggi la comunità di SS. Pietro e Paolo è viva e dinamica. È attualmente in corso, con il sostegno del Consolato Generale Svizzero di Istanbul, una campagna di restauro della chiesa e di una parte degli edifici storici annessi. È stata lanciata una raccolta di fondi per salvaguardare e trasferire questo importante patrimonio culturale alle generazioni future. Per maggiori informazioni http://senpiyer.org/fossati-180/ o scrivere a: [email protected].