Salvare le foreste con la 'tokenizzazione' dei crediti di carbonio

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Servizio comunicazione istituzionale

26 Settembre 2022

La ZHAW (Zürcher Hochschule für Angewandte Wissenschaften) ha organizzato a Lugano il convegno Innovation in Sustainable Finance and Commodities. Ad aprire i lavori, venerdì 23 settembre, il professor Eric Nowak, direttore dell'Istituto di finanza dell'USI e del Center for Climate Finance and Sustainability, con un intervento intitolato “Tokenizing Nature: Creating Digital Assets from Environmental Services”. Il tema è la tutela efficace dei cosiddetti “servizi ecosistemici”, l'insieme delle prestazioni e dei benefici che la natura garantisce agli esseri umani. La crisi climatica e in particolare la deforestazione minacciano questi servizi ma non è semplice garantire la tutela. 

Nella regione del Brasile nota come “arco della deforestazione” ci sono 50 milioni di ettari di terreni privati: pensare di tutelarli acquistandoli è purtroppo difficile, a causa dei vincoli nelle compravendite, ma è possibile tutelarli tramite crediti di carbonio. In pratica si tratta di trasformare le emissioni di gas a effetto serra in un bene di scambio. La proposta di Nowak è di farlo tramite un sistema che si basa sulla tecnologia delle criptovalute, spesso accusate di essere dannose per l’ambiente a causa degli elevati consumi energetici. “Ora che la Ethereum, la seconda criptovaluta più diffusa, è passata con successo da proof of work al protocollo proof of stake, il consumo energetico non è più un problema per le criptovalute”, spiega il professor Nowak.

 

Professor Nowak, in cosa consiste la sua idea?  

Se vogliamo ridurre le emissioni di anidride carbonica (o la deforestazione), dobbiamo rendere costoso l'atto di inquinare (o la deforestazione). Il modo migliore per farlo è creare un mercato e fissare un prezzo. La deforestazione avviene per ragioni economiche, perché è redditizio tagliare il legname, allevare il bestiame o coltivare soia. Se generiamo dei crediti di carbonio, trasformando la foresta in un bene misurabile in tonnellate di carbonio, possiamo rendere più redditizio mantenere la foresta così com'è, evitando il rilascio di gas serra nell'atmosfera.

 

A livello europeo esiste l’European Union Emissions Trading System (ETS). Ha dei limiti?

L'ETS è un “Compliance Market”per le aziende altamente inquinanti che ottengono delle “quote di carbonio” annuali superate le quali devono acquistare ulteriori quote sul mercato ETS, mentre se emettono meno della quota prevista possono vendere i certificati. L'ETS è limitato solo alle emissioni degli scope 1 (emissioni dirette generate dall'azienda, la cui fonte è di proprietà o controllata dall'azienda) e 2 (emissioni indirette generate dall'energia acquistata e consumata dalla società) definiti dal Greenhouse Gas Protocol e non include i crediti di carbonio generati da progetti legati alle foreste.

 

E qui interviene la “tokenizzazione” dei crediti. 

I crediti di carbonio che derivano dalla mancata deforestazione e da altri progetti legati alla silvicultura possono essere scambiati solo sul mercato volontario dei crediti di carbonio. Il mercato volontario non è standardizzato e a oggi è un puro mercato non regolamentato tra sviluppatori di crediti di carbonio, a volte intermediari, e acquirenti di crediti di carbonio, come le aziende che acquistano crediti per compensare le proprie emissioni scope 3 per raggiungere la neutralità climatica. Non esiste ancora una standardizzazione né un mercato centrale. I singoli consumatori che vogliono compensare la propria impronta di carbonio personale non hanno accesso diretto a questo mercato e devono ricorrere a intermediari che acquistano i crediti di carbonio dagli sviluppatori e rivendono le compensazioni a prezzi gonfiati (ad esempio, per compensare un volo). La tokenizzazione potrebbe semplificare il processo e consentire ai consumatori privati di compensare direttamente la propria impronta di carbonio acquistando NFT, non-fungible token, o frazioni di token di crediti di carbonio. Potrebbe anche essere una soluzione per le aziende che potrebbero acquistare direttamente dagli sviluppatori dei progetti nei Paesi in via di sviluppo, evitando intermediari.

 

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