Accordo tra IOR e BIMINI Biotech per sviluppare nuovi farmaci

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Servizio comunicazione istituzionale

23 Gennaio 2023

L’Istituto oncologico di ricerca (IOR), affiliato all’USI, ha raggiunto un accordo di licenza con la BIMINI Biotech, startup dei Paesi Bassi. L’accordo riguarda le potenzialità antitumorali di un nuovo attivatore della proteina della sindrome di Wiskott Aldrich. La tecnologia si basa sull’importante lavoro di ricerca del gruppo del professor Francesco Bertoni, vicedirettore dello IOR a Bellinzona e Group Leader del Lymphoma Genomics Lab. Questa proteina svolge un ruolo importante nell'aggressività dei linfomi e, attivandola, è possibile destabilizzare i linfomi causando la morte delle cellule tumorali.

Digvijay Gahtory, CEO di BIMINI Biotech: "Siamo entusiasti di poter portare questo approccio innovativo ai pazienti. C’è un forte bisogno di nuovi meccanismi d'azione per pazienti affetti da linfoma con recidiva o refrattari ai trattamenti esistenti. Non vediamo l'ora di collaborare con lo IOR".

Francesco Bertoni, vicedirettore dello IOR: "È importante disporre di molecole antitumorali con nuovi meccanismi d'azione. Questo permette di superare la resistenza che, purtroppo, le cellule tumorali spesso sviluppano ai farmaci e di pensare a nuove terapie combinate. Grazie al lavoro del nostro team, e in particolare del dottor Eugenio Gaudio, abbiamo creato BM-011 che ha come bersaglio una proteina non ancora utilizzata dai farmaci attualmente disponibili e che mostra un'attività anti-linfoma in vitro e in vivo molto incoraggiante. Questo progetto è un ottimo esempio di trasferimento tecnologico che unisce la ricerca di base all'industria privata a beneficio dei pazienti. Abbiamo piena fiducia nei colleghi di BIMINI Biotech e siamo convinti che l'azienda sarà in grado di portare avanti questo approccio".

 

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