Educazione alla legalità: parlare di mafia alla scuola media

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Servizio comunicazione istituzionale

7 Febbraio 2023

Spiegare la criminalità organizzata e il fenomeno mafioso ai ragazzi e alle ragazze di scuola media. È quanto si propone il progetto pilota “Educazione alla legalità” promosso dall’Osservatorio ticinese sulla criminalità organizzata (O-Tico) dell’USI.

Lo scorso 24 gennaio, Annamaria Astrologo e Francesco Lepori, rispettivamente la responsabile accademica e il responsabile operativo dell’Osservatorio ticinese sulla criminalità organizzata, hanno tenuto una lezione presso le Scuole medie di Caslano, alla quale hanno preso parte un’ottantina di studenti e studentesse che hanno potuto riflettere sul significato della mafia e sui valori costituzionali che la criminalità organizzata compromette.

 

Come hanno reagito i ragazzi?

“È stata un’esperienza didatticamente davvero sorprendente",  ci racconta Annamaria Astrologo. “Ho incontrato ragazzi molto attenti e motivati. Non è stata una semplice lezione frontale ma ho costantemente interagito con gli studenti: anche dalla mia prospettiva questo scambio è stato arricchente. Credo che i ragazzi, al di là delle nozioni giuridiche e sociologiche che abbiamo portato, abbiano capito molto velocemente che la mentalità mafiosa – caratterizzata dall’esercizio della violenza e/o della prevaricazione – è purtroppo diffusa in ogni ambiente: nel mondo del lavoro, tra gli amici, a scuola. Quindi ognuno di loro, comprendendo il senso profondo del concetto di “mentalità mafiosa”, può provare nel proprio piccolo a cambiare le cose e a rompere per esempio il muro di omertà che si costruisce intorno ad alcuni episodi di violenza e di sopraffazione.”

 

Cosa li ha colpiti maggiormente?

“Gli studenti erano interessati a questioni tecniche: abbiamo ricostruito - grazie alla vasta banca dati di cui disponiamo - alcuni dei più importanti casi di criminalità organizzata che hanno toccato il Ticino. Nondimeno i ragazzi si sono impegnati in riflessioni di più ampio respiro. Partendo dalla frase di Giovanni Falcone «Si può benissimo avere una mentalità mafiosa senza essere un criminale», c’è stato uno scambio in cui i ragazzi hanno spiegato cosa può voler dire nella loro realtà avere una mentalità mafiosa e che ripercussioni questo può avere nel loro mondo.

Ho trovato molto coraggioso il loro modo di mettersi in discussione e di calare i grandi temi (la mia lezione si intitolava 'Cosa intendiamo con il termine «mafia»? Come combatterla?') nella loro esperienza. Gli adulti hanno molto da imparare in questo senso."

 

Perché è importante parlare della mafia a scuola?

"Insegnare la cultura della legalità è fondamentale fin dalle scuole medie. I ragazzi sono ancora molto giovani e certi temi (come quello della criminalità organizzata) devono essere portanti con molta attenzione perché i contenuti devono essere acquisiti con consapevolezza ma senza creare turbamento negli studenti. D’altra parte i ragazzi di oggi saranno gli imprenditori, i politici, i commercianti di domani ed è importante che siano sensibilizzati su questi temi e crescano guardando il mondo con le lenti giuste. In questo senso l’Osservatorio ticinese sulla criminalità organizzata svolge una funzione importante perché costituisce l’espressione concreta di quel legame tra diritto e società nel quale l’Istituto di diritto (IDUSI) crede fermamente e che costituisce una delle missioni della nostra Università."

Questo appuntamento è stato la seconda tappa del progetto pilota “educazione alla legalità”, dopo la lezione tenuta a metà dicembre 2022 da Federica De Rossa, già Direttrice dell’Istituto di diritto e dal 1 gennaio Giudice federale, che ha spiegato ai ragazzi i valori della Costituzione e i principi fondamentali dello Stato di diritto.

Questa iniziativa si inserisce nel filone che la scuola affronta quest’anno in tema di educazione alla legalità e che terminerà con una settimana-progetto sul tema.

 

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