Luca Guadagnino. Scenografia e realtà in ' Io sono l'amore' _Proiezione e conferenza

Accademia di architettura

Data: 17 Aprile 2018 / 17:00

Campus USI Mendrisio

Interazioni di cinema e architettura

 

 

Luca Guadagnino

 

Scenografia e realtà in  'Io sono l'amore'

Film di Luca Guadagnino (Italia, 2009)

 

martedì 17 aprile 2018

ore 17.00 Proiezione Io sono l'amore di Luca Guadagnino (Italia, 2009)

ore 19.00 Conferenza di Luca Guadagnino

 

Aula magna, Palazzo Canavée

Mendrisio

 

Luca Guadagnino è regista, sceneggiatore e produttore. Sei sono i lungometraggi di finzione da lui diretti, a cui si aggiungono opere non-fiction caparbiamente fuori norma. Io sono l’amore è stato il Gala d’apertura del Concorso Orizzonti della 66. Mostra del Cinema di Venezia.
Sin dalle prime inquadrature, l’architettura è in primo piano: a partire dall’innevata Stazione Centrale, scivolando sulle facciate dei palazzi più imponenti, insinuandosi tra le vie del centro fino a precipitarsi dentro la Villa Necchi Campiglio, co-protagonista assoluta del film, sospesa tra il Razionalismo e l’Art déco.

«Stavo cercando una dimora che avevo descritto in sceneggiatura secondo un certo gusto. Volevo un ambiente rigoroso, neutro all’esterno e ricco all’interno, severo ma allo stesso tempo dorato e caldo. Avevo comprato molti libri di architettura e non trovavo nulla, c’era sempre qualcosa di troppo in quelle case. L’ultimo libro che acquistai - dopo tre anni di ricerche, non ne potevo più – era un volume sulle grandi dimore italiane, e l’ultima casa del libro era Villa Necchi Campiglio, di cui non conoscevo l’esistenza...Ho la fortuna di essere amico del nipote dell’architetto che ha progettato la villa. L’ho chiamato e sono subito corso a Milano... Siamo entrati nella villa appena prima che venisse chiusa per lavori e siamo rimasti sconvolti per la bellezza. Tra l’altro la villa si chiama Necchi e i personaggi del film si chiamano Recchi. Se leggete la sceneggiatura, è impressionante: sembra che io stia descrivendo Villa Necchi. Ma non la conoscevo ancora».

 

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