Comitato Scientifico e Organizzativo

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  • Comitato Scientifico

    Sara Garau, Università della Svizzera italiana

    Sara Garau è professoressa straordinaria all’Istituto di studi italiani dell’Università della Svizzera italiana (ISI), dove insegna Letteratura del Sette- e dell’Ottocento nei programmi di Bachelor e di Master in Lingua, letteratura e civiltà italiana.
    Formatasi a Basilea, Bologna e Padova, si è occupata del romanzo italiano nell'Ottocento, in particolare di Ippolito Nievo, e ha dedicato studi a diversi aspetti della narrazione, della traduzione e della mediazione culturale nella letteratura italiana tra Sette- e Novecento. Ha collaborato al commento del Pasticciaccio di C.E. Gadda (a cura di M.A. Terzoli, Roma, Carocci, 2015), e sta curando una sezione dell’epistolario di Nievo per l’Edizione Nazionale delle Opere (Venezia, Marsilio), in collaborazione con Silvia Contarini dell’Università di Udine.
    Attualmente Vice-direttrice dell’Istituto di studi italiani, dal 2013 è responsabile del coordinamento del Dottorato in Lingua, letteratura e civiltà italiana e coordina la Scuola dottorale confederale in Civiltà italiana, programma pluridisciplinare avviato con il sostegno di swissuniversities, in collaborazione con partner svizzeri e internazionali.
    Dal 2017 al 2020 è stata Vice-decana, Delegata agli studi della Facoltà di comunicazione, cultura e società. È co-direttrice, con Gabriele Bucchi (Université de Lausanne), del fascicolo italiano di «Versants. Rivista svizzera delle letterature romanze» ed è membro ad personam del comité dell’Accademia svizzera di scienze umane e sociali (SAGW-ASSH).

    Fabio Pusterla, Università della Svizzera italiana

    Fabio Pusterla (1957) vive tra Lugano e la Valsolda, e insegna letteratura italiana presso il Liceo di Lugano e l’Università della Svizzera italiana. Collabora a giornali e riviste in Italia, in Svizzera e in Francia, e dirige la collana poetica Le Ali, dell’editore milanese Marcos y Marcos. Per alcuni anni ha insegnato Letteratura moderna e contemporanea presso l’Università di Ginevra e di Pavia.
    Come studioso si è occupato di autori italiani dell’Otto e Novecento (Carlo Cattaneo, Carlo Dossi, Vittorio Imbriani e molti dei principali poeti del Novecento, Sbarbaro, Montale, Sereni, Orelli e i più giovani), di dialettologia, di pratica e teoria della traduzione e di insegnamento della letteratura italiana. Oltre a numerosi saggi di argomento linguistico e letterario, ha pubblicato con Claudia Patocchi il volume Cultura e linguaggio della Valle Intelvi (Senna Comasco, l983; ristampa 2006), e con Angelo Stella e Cesare Repossi l'antologia Lombardia (Brescia, La Scuola, 1990). Ha inoltre curato per la Fondazione Bembo l'edizione critica delle opere narrative di Vittorio Imbriani (3 voll., Milano, Longanesi-Guanda, 1992- 1994). Nel 2021 ha firmato la prefazione al Purgatorio di Dante (Dante, Divina commedia, introduzione di S. Carrai, G. Conte e F. Pusterla, Giunti-Barbera 2021).
    Nel 2007 ha pubblicato il volume di prose critiche Il nervo di Arnold. Saggi e note sulla poesia contemporanea (Milano, Marcos y Marcos); nel 2012 il libro di prose e saggi Quando Chiasso era in Irlanda (Casagrande, Bellinzona) e nel 2019 Luoghi, maestri e compagni di via (ivi). I suoi interventi sulla scuola e sull’insegnamento sono raccolti nel libro Una goccia di splendore. Riflessioni sulla scuola (nonostante tutto) (ivi, 2008). Ha anche curato una raccolta di scritti dei suoi studenti liceali relativi alla lettura, con il titolo Grandi avventure di giovani lettori (Dadò, Locarno, 2012). Insieme a Elisabetta Motta ha infine dato alle stampe il volume Colori in fuga (La vita felice, Milano, 2012). Nel 2015 ha pubblicato Il nido dell’anemone, un ampio saggio critico dedicato a Philippe Jaccottet (Napoli, edizioni D’If).
    Ha tradotto in italiano buona parte dell’opera di Philippe Jaccottet, firmando la prefazione al volume Oeuvres della Bibliothèque de la Pléiade, e di altri autori francesi e portoghesi (Yves Bonnefoy, Corinna Bille, Antoine Emaz, Nuno Judice). È autore di nove principali raccolte poetiche parzialmente riassunte nelle antologie Le terre emerse. Poesie 1985-2008 (Einaudi, 2009) e Da qualche parte nello spazio (pref. di M. Natale, con un autocommento dell’autore, Le Lettere 2022). Di recentissima apparizione la raccolta Tremalume (Marcos y Marcos, 2022).
    A sua volta tradotto nelle principali lingue europee, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Montale, il Premio Schiller, il premio Svizzero di Letteratura, il Premio Napoli e il premio Dedalus. Su di lui è stato realizzato da Francesco Ferri il film documentario Libellula gentile.

     

    Guido Mazzoni, Università di Siena

    Guido Mazzoni (1967) ha studiato alla Scuola Normale Superiore di Pisa. È stato borsista all’École Normale Supérieure di Parigi (1994-1995), Lecturer allo University College di Londra (1995-96), Fulbright Visiting Scholar alla University of Chicago (2003-04), Italian Affiliated Fellow for the Arts all’American Academy di Roma (2007). Ha insegnato come Visiting Professor all’École Normale Supérieure di Parigi (2010), alla University of Chicago (2011), alla Scuola Normale Superiore di Pisa (2016), alla University of California, Berkeley (2016). È stato Fellow dell’Italian Academy presso la Columbia University di New York (2018). Insegna alla scuola di scrittura Molly Bloom di Roma e al Master di scrittura creativa dello IULM di Milano. Ha scritto i libri di poesia La scomparsa del respiro dopo la caduta (in Poesia contemporanea. Terzo quaderno italiano, a cura di F. Buffoni, Guerini, 1992), I mondi (Donzelli, 2010) e La pura superficie (Donzelli, 2017, Premio Pagliarani, Premio Napoli), i saggi Forma e solitudine (Marcos y Marcos, 2002), Sulla poesia moderna (Il Mulino, 2005; versione francese Sur la poésie moderne, Garnier Classiques, 2014), Teoria del romanzo (Il Mulino, 2011; versione inglese Theory of the Novel, Harvard University Press, 2017) e I destini generali (Laterza, 2015), On Modern Poetry (Harvard University Press, 2022). Ha fatto parte del comitato direttivo della rivista «Allegoria» (2007-2015). È stato fra i fondatori del sito «Le parole e le cose», che ha diretto fra il 2011 e il 2018. Ha collaborato con «La Repubblica» e con «Il manifesto».

     

    Massimo Natale, Università di Verona

    Massimo Natale (1982) insegna Letteratura italiana all’Università di Verona. Ha trascorso periodi di studio e ricerca a Parigi (Paris III-Sorbonne Nouvelle) e New York (NYU), e nell’autunno 2018 ha insegnato come Visiting Professor all’Università di Friburgo (CH). Fra i suoi interessi di studio, oltre a Leopardi (con F. D’Intino ha curato Leopardi, Carocci, 2018) e alla sua ricezione in Italia e nel mondo (ha scritto su Walter Benjamin lettore dei Pensieri, e sul leopardismo di Mario Luzi), si enumerano il teatro tragico, la fortuna dell'antico fra i moderni (con Giuseppe Sandrini ha curato Gli antichi dei moderni. Dodici letture da Leopardi a Zanzotto, Fiorini, 2010) e la poesia novecentesca (suoi saggi sono dedicati a Sereni, Luzi, Raboni, Bandini). Quanto a Zanzotto, ha curato un libro di letture («A foglia ed a gemma». Letture dall’opera poetica di Andrea Zanzotto, a cura di M. Natale e G. Sandrini, Carocci, 2016) e scritto sulla sua poesia (Il sorriso di lei. Studi su Zanzotto, Scripta, 2016). Da sempre cultore della poesia di Fabio Pusterla, di recente ha firmato il saggio introduttivo a Da qualche parte nello spazio. Poesie 2011-2021, l’ultimo volume dell’autore ticinese. Collabora con Alias - supplemento culturale de «Il manifesto», per cui tiene la rubrica Poeti italiani.

  • Comitato Organizzativo

    Laura Crippa, Università della Svizzera italiana

    Laura Crippa è assistente dottoranda presso l’Istituto di studi italiani dell’Università della Svizzera italiana di Lugano, dove sta indagando il rapporto di Giovanni Pascoli con la corrente culturale del primitivismo, nel 2022 è stata Visiting Researcher presso la Sydney University, grazie a una borsa di studio del Servizio Ricerca e Trasferimento del sapere dell'USI.
    Ha conseguito una laurea triennale in Lettere moderne a indirizzo filologico presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e una laurea magistrale in Lingua, letteratura e civiltà italiana presso l’USI di Lugano (premio Alma Bacciarini 2017 per la miglior laurea MLLCI).
    La sua tesi di Master sulle antologie italiane di Giovanni Pascoli ha vinto il Premio Giovanni Pascoli 2016- 2019 indetto dall’Accademia Pascoliana di San Mauro Pascoli, di cui è socia da gennaio 2020 con il titolo di Accademico Corrispondente.
    I suoi interessi di ricerca vertono sulla poesia italiana tra Otto e Novecento, in particolare sulla figura di Giovanni Pascoli e sugli studi culturali e di storia delle idee.
    Tra le sue pubblicazioni recenti, si ricordano: «Fiori semplici e nativi». La ricerca comparata e l’arte del tradurre nelle antologie italiane di Giovanni Pascoli, Firenze, Olschki, 2022; L. Crippa & E. Manzotti, «L’ora di Barga». Sulle campane di Pascoli, «Griseldaonline», 21(1); Il fanciullino Valentino: tra rami di biancospino e usignoli nascosti, «Italian Quarterly», LVIII, Winter-Spring 2021; «La solitudine del rumore»: città rimosse e memorie campestri nelle prose di Giovanni Pascoli, «Altre Modernità», 28, 2022.

     

    Laura Piccina, Université de Fribourg

    Laura Piccina si è formata presso l’Università degli Studi di Milano e l’Università di Friburgo (Svizzera). Attualmente è dottoranda in filologia e letteratura italiane presso l’ateneo friburghese, in cotutela con l’Università di Parma. Nell’ambito del suo progetto di dottorato, sta preparando la prima edizione critica e commentata integrale delle traduzioni di Vittorio Sereni (1913- 1983) da René Char e Guillaume Apollinaire. I suoi interessi di ricerca riguardano la poesia italiana contemporanea, la filologia d’autore, la letteratura comparata e la traduzione. Tra le sue pubblicazioni più recenti si indicano: Il lavoro del traduttore. Sulle varianti genetiche del Vendemmiaio di Vittorio Sereni, «Rivista di letteratura italiana», Fabrizio Serra Editore, XL, 2, 2022; Ho rubato due versi a Baudelaire. Bertolucci traduttore delle Fleurs du mal, «Chroniques italiennes», Université Sorbonne-Nouvelle Paris 3, pubblicazione accettata e prevista per il 2024. Nell’aprile 2022, insieme a Edoardo Simonato, ha organizzato presso l’Università di Friburgo il convegno Forme e funzioni delle macerie nella poesia italiana contemporanea, di cui cura anche gli atti, in uscita per la rivista di fascia A «L’ospite ingrato». Traduttrice da e verso il francese, Laura Piccina si sta occupando della nuova traduzione della parte italiana del Journal de voyage di Michel de Montaigne, volume di cui segue anche la direzione scientifica (Bordeaux, Éditions Mollat, 2023).

     

    Edoardo Simonato, Université de Fribourg

    Edoardo Simonato si è laureato nel 2017 con una tesi sulle Rime di Gaspara Stampa, ed è attualmente impegnato presso l’Università di Friburgo in una tesi di dottorato sul teatro comico del Rinascimento. Queste le sue pubblicazioni: La gelosia del giovane Tasso. Lettura di «O nemica d’amor, che sì ti rendi», «Studi Tassiani», 2023 (in pubblicazione), che ha ottenuto il Premio Tasso 2022; La Celestina nel Tesoro di Luigi Groto (e in altre commedie di area Veneta), «Versants. Rivista svizzera delle letterature romanze», 2022; Le commedie di Luigi Groto. Questioni di datazione, rapporto con le fonti latine e volgari, «Studi Giraldiani. Letteratura e Teatro», 6 (2020); Come leggere la princeps delle Rime di Gaspara Stampa, «Schifanoia», 58-59 (2020); Un epilogo troppo petrarchista? Proposta di lettura per i sonetti CCIV, CCV e CCVI delle Rime di Gaspara Stampa secondo la lezione della princeps, «Per Leggere», 36 (2019).
    Sul versante divulgativo, con F. Boccaletto, Gaspara Stampa. Una febbre poetica arsa troppo presto, in Raccontami di lei. Ritratti di donne che da Padova hanno lasciato il segno, Padova, Padova University Press; introduzione alle poesie di Riccardo Socci nel volume Poeti italiani nati negli anni ’80 e ’90. Vol. 3, Internopoesia, 2022; La «lingua di Dante» e la fruttivendola zurighese. La ‘riforma linguistica’ di Renato Maranta, «Quaderno Grigionitaliano», 2022 (in preparazione).
    Nell’aprile 2022, insieme a Laura Piccina, ha organizzato presso l’Università di Friburgo il convegno Forme e funzioni delle macerie nella poesia italiana contemporanea, di cui cura anche gli atti, in uscita per la rivista «L’ospite ingrato».

     

    Luca Trissino, Università della Svizzera italiana

    Luca Trissino è assistente dottorando all’Istituto di studi italiani dell’Università della Svizzera italiana. Il suo progetto di ricerca mira a caratterizzare le articolazioni linguistiche e stilistiche e le retoriche ecfrastiche della critica d’arte dei connoisseurs, proposta da due affiliazioni di poeti stilisticamente antinomiche, la koinè degli ermetismi e la costellazione di matrice montaliana.
    Si è formato all’Università degli Studi di Padova, fino alla laurea magistrale in Filologia moderna, dopo la quale si è dedicato all’insegnamento nei licei e nelle scuole secondarie di primo grado. In seguito ha ottenuto una laurea magistrale in Storia dell’arte all’Università degli Studi di Trento, interateneo con l’Università degli Studi di Verona.
    Ha pubblicato una monografia su un poeta di area ermetica (Luigi Fallacara e gli ermetismi. Lingua, stile e metrica, Verona, QuiEdit, 2020), un articolo (Il lessico dei colori negli ermetismi, «Studi novecenteschi», XLVII, 99, 2020) e un contributo nel volume Shakespeare’s Global Sonnets. Translation, Appropriation, Performance, a cura di J. Kingsley-Smith e W.R. Rampone, Londra, Palgrave Macmillan, 2023, con A.L. Steenson, A Stylistic Analysis of Montale’s Version of Sonnet 33: Translation, Petrarchism and Innovation in Modern Italian Poetry. Un articolo sulla traduzione di Williams operata da Campo e Sereni è in corso di pubblicazione per «Versants. Rivista svizzera delle letterature romanze», fascicolo italiano, 70/2, 2023. I suoi interessi di ricerca riguardano soprattutto la lingua poetica e i suoi riflessi nei fatti formali, in particolare della generazione ermetica e della tradizione novecentesca, nonché i transiti intermediali.