USI Transfer, al servizio del trasferimento tecnologico

25e7077a822008dbe682b93ef30431ee.jpg

Servizio comunicazione istituzionale

29 Aprile 2024

Da ambito di attività a servizio istituzionalizzato all’interno dell’amministrazione dell’Università: dal 1° aprile USI Transfer assume una nuova fisionomia e diventa formalmente il servizio di trasferimento tecnologico dell’USI, in inglese Technology Transfer Office, o più semplicemente TTO. Posto sotto la responsabilità di Andrea Foglia, il servizio rientra tra i servizi operativi e amministrativi dell’USI, nell’area Ricerca, trasferimento e sviluppo dell’ecosistema.   

In precedenza le attività di TTO erano inquadrate all’interno del Servizio ricerca. Con il passare degli anni, la crescita di numero e complessità dei dossier e la creazione del Prorettorato per l’innovazione e le relazioni aziendali guidato dal Prof. Luca Maria Gambardella, si è in seguito aperta la strada verso un servizio autonomo, come già avviene nelle altre università in Svizzera e all’estero.

 

Che cosa fa un servizio di trasferimento tecnologico

USI Transfer si occupa di proteggere e valorizzare le tecnologie e le conoscenze sviluppate attraverso la ricerca accademica svolta all’USI e negli istituti affiliati (IRB, IOR, IRSOL). Il suo obiettivo principale è la facilitazione del trasferimento delle innovazioni dal contesto accademico al tessuto produttivo, massimizzando il loro impatto sociale ed economico.

Tra le principali funzioni di un servizio di questo tipo troviamo dunque la valutazione della brevettabilità delle invenzioni sviluppate dall’Università e relativa protezione tramite domande di brevetto, la concessione di licenze su tali tecnologie, la negoziazione e la stipulazione di contratti di collaborazione con aziende esterne che desiderano collaborare con l’USI. Nonché il supporto alla creazione di nuove aziende basate sulla proprietà intellettuale generata dall’Università, le cosiddette aziende “spin-off”.

 

Un’interfaccia tra ricerca e industria

Il servizio, che affianca l’USI Startup Centre nell’ambito della “terza missione” dell’USI, ovvero concorrere allo sviluppo della società e del territorio, diventa così a tutti gli effetti l’interfaccia dell’Università tra ricerca e industria.

“Dal 2018 ad oggi abbiamo trattato oltre 250 contratti di ricerca con l'industria, 25 licenze inerenti la proprietà intellettuale, 60 valutazioni di brevettabilità per nuove invenzioni, registrato una quarantina di nuove domande di brevetto e supportato la creazione di 7 nuove aziende spin-off”, spiega Andrea Foglia, responsabile del servizio.

“Progetti che negli ultimi anni sono arrivati ai primi posti in competizioni di prestigio come il programma di accelerazione cantonale Boldbrain. Recentemente in Ticino si è discusso parecchio del problema della fuga di cervelli. USI Transfer, in questo senso, gioca un ruolo importante sostenendo la creazione di nuove aziende ad alto valore aggiunto (le spin-off) e nel trasferire know-how e tecnologie a realtà industriali già esistenti sul territorio cantonale, migliorando così la loro capacità innovativa e aiutando la creazione di posti di lavoro qualificati. Purtroppo questo contributo non sempre è visibile, per questioni di confidenzialità, ma è un lavoro costante e che l’USI intende ulteriormente rafforzare, come mostra la decisione di istituire un servizio autonomo espressamente dedicato al trasferimento tecnologico. Sono certo che in futuro il nostro servizio giocherà un ruolo sempre più importante, basti pensare al contesto dello Switzerland Innovation Park Ticino”.

 

“Consolidare il trasferimento tecnologico è strategico”

Abbiamo raccolto i pareri sulla nuova fisionomia organizzativa di USI Transfer del Prorettore per l’innovazione e le relazioni aziendali Luca Maria Gambardella e di tre figure impegnate in attività legate al trasferimento tecnologico: Filippo Riva, Ena Lloret-Fritschi e Andrea Alimonti.  

Per Luca Maria Gambardella, “il consolidamento delle attività di trasferimento tecnologico è strategico e fondamentale per massimizzare l’impatto che la ricerca, sviluppata all’interno dell’Università, ha sulla società. Il ruolo di USI Transfer è di facilitare e sostenere i nostri ricercatori nella valorizzazione delle loro scoperte scientifiche affinché si trasformino in soluzioni pratiche e impiegabili dall’industria. In questo modo l’USI rafforza il proprio impegno di partner accademico d’eccellenza al servizio del territorio”. 

Filippo Riva, direttore Generale di Humabs BioMed SA, spin-off dell’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB, affiliato all’USI), ora parte di Vir Biotechnology, osserva da parte sua: “In base alla mia esperienza, posso confermare che un servizio di trasferimento tecnologico di qualità e con grandi competenze come quello dell’USI riveste un ruolo cruciale nel facilitare il trasferimento di tecnologie innovative dalle università alle aziende. Questo offre un vantaggio competitivo non solo all’università stessa ma anche alle aziende, stimola la creazione di posti di lavoro qualificati e arricchisce il nostro territorio. Attraverso l'ufficio di trasferimento tecnologico, le aziende hanno una porta di accesso chiara e preparata a nuove tecnologie e competenze, facilitando i processi di innovazione aziendali e promuovendone la crescita”, indica

Ena Lloret-Fritschi, professoressa all’Accademia di architettura, indica: “In qualità di professoressa attenta a promuovere la ricerca innovativa, il servizio di trasferimento tecnologico svolge un ruolo essenziale nel salvaguardare le nostre invenzioni e nel facilitare la creazione di nuove iniziative spin-off. La loro competenza e il loro supporto sono fondamentali per trasformare le nostre scoperte scientifiche in soluzioni commerciali; l'ufficio di trasferimento tecnologico fornisce consulenza in merito alle nostre invenzioni e ci supporta nella relativa procedura di deposito del brevetto. La domanda di brevetto protegge la tecnologia alla base della nostra (futura) azienda “Foldcast”; quest'anno il nostro progetto ha vinto il programma di accelerazione Boldbrain, anche grazie alla proprietà intellettuale che è stata assicurata e che sarà concessa in licenza dal servizio di trasferimento tecnologico dell'università alla nostra azienda spin-off”. 

Andrea Alimonti, professore alla Facoltà di scienze biomediche, direttore dell’Istituto oncologico di ricerca (IOR, affiliato all’USI) e co-fondatore della spin-off Oncosence, commenta: “Come professore e direttore di un istituto di ricerca, il servizio di trasferimento tecnologico gioca un ruolo fondamentale nel garantire che le collaborazioni tra accademia e industria si svolgano in maniera efficace e conforme ai criteri appropriati per un centro di ricerche accademico. Gli uffici di trasferimento tecnologico svolgono un ruolo chiave nel facilitare questi legami, assicurando che i contratti di collaborazione siano negoziati secondo criteri appropriati per i nostri standard e che i risultati della ricerca vengano trasferiti correttamente. La loro competenza è fondamentale per stabilire collaborazioni solide e produttive”

 

Per maggiori informazioni su USI Transfer:

www.usi.ch/usi-transfer

 

 

Rubriche