Fabio Pusterla protagonista del ciclo "Un libro per la vita: incontro con l'autore"

Institutional Communication Service

19 November 2018

Lugano, 19 novembre 2018 – Il prossimo giovedì 29 novembre alle ore 18:00 nell'aula A11 del campus di Lugano, si terrà un nuovo appuntamento del ciclo di incontri organizzato dell’Istituto di studi italiani dell’USI e intitolato “Un libro per la vita: incontro con l'autore”. Protagonista di questa puntata sarà Fabio Pusterla, il quale presenterà i suoi ultimi due libri, “Cenere o terra” (Milano, Marcos y Marcos, 2018) e “Una luce che non si spegne. Luoghi, maestri e compagni di via” (Bellinzona, Casagrande, 2018).

A moderare l’incontro sarà la Prof. Linda Bisello, che così presenta l’autore e le due opere: “Il trascorrere di elementi naturali e di accensioni percettive, di realtà e di memoria, sono tra i motivi che attraversano i due nuovi libri di Fabio Pusterla. Pur nella diversità dei generi, questo dittico di poesia e di prose lascia trasparire comuni venature, insorgenti da una concezione della scrittura come ricerca di interlocuzione, istanza di mediazione, che nel disegno poematico di Cenere o terra trova la sua costante traduzione figurale nelle immagini di ponti, guadi, varchi, giunture spesso malcerte. Così, nei ritratti, negli spunti aforistici e negli interventi militanti di Una luce che non si spegne, anche la scrittura più esposta del dibattito critico si protende comunque verso l’esterno, concede alle ragioni dell’altro perché «l’inferno è non essere gli altri» (Pietra sangue), al punto che la concessione diventa vero e proprio stile di pensiero. Questo situarsi, di vita e di sguardo, in un’indefinita terra di mezzo torna del resto, in uno degli scritti più autobiografici, nella nozione di terrain vague, interstizio, spazio medio di «rimanenze», desolato ma sede del possibile: «il regno di mezzo, la zona travolta su cui può nascere qualcosa di imprevedibile» (Ai margini di megalopoli). Ma una più ancora radicata affinità tra le due opere si intravvede in una condivisa tensione etica, che nei saggi si profila ora nella custodia della memoria, dei sommersi dalla storia come di amici e maestri, ora nell'attenzione per il futuro, connaturato all’insegnamento e alla visione della scuola. Nelle poesie questa disposizione, un senso di responsabilità dell’umano, si traduce in una “tenuta dello sguardo” che persiste, anche in assenza delle cose: «[…] ma io ti guardo sempre / anche se tu non ci sei» (Ultimi cenni del custode delle acque), forse perché animato da una speranza che continua a perdurare aldilà di tutto, e solo nell’insensato della contraddizione: «Una morsa / stringe il paesaggio impedisce / non impedisce di sperare» (Ipotesi circa grandi azioni)”.

Fabio Pusterla è nato a Mendrisio nel 1957. Laureato in lettere moderne presso l'Università di Pavia, vive e lavora tra la Lombardia e la Svizzera, dove insegna lingua e letteratura italiana presso il Liceo cantonale e l’USI; ha tenuto per alcuni anni dei corsi presso l’Università di Ginevra. È stato tra i fondatori della rivista letteraria "Idra", edita a Milano da Marcos y Marcos. È attivo come poeta, traduttore (soprattutto dal francese, con qualche incursione nella letteratura portoghese) e saggista. Collabora a giornali e riviste in Svizzera e in Italia. Dal 2014 è professore titolare presso l'Istituto di studi italiani dell’USI.