L'Università della Svizzera italiana promuove la ricerca sull'italiano nell'ambito di un Programma nazionale di ricerca

Institutional Communication Service

29 August 2005

Il 23 agosto scorso il Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica (FNS) ha deciso di finanziare con un importo totale di oltre 500 mila franchi tre nuovi progetti (vedi descrizione) presentati dall’USI congiuntamente ad altre università ed enti di ricerca attivi in Ticino. L’attribuzione di questi finanziamenti conferma il ruolo della nostra Università nello sviluppo della ricerca in ambito linguistico, socioculturale e pedagogico.

I tre progetti s’inseriscono nel Programma nazionale di ricerca su “Diversità delle lingue e competenze linguistiche in Svizzera”. Il Programma nazionale ha l’obiettivo di approfondire le conoscenze scientifiche e di rispondere alle esigenze della politica linguistica svizzera in tre settori principali: il quadro giuridico e politico; lo sviluppo delle competenze linguistiche e della capacità di comunicare; l’esame delle complesse relazioni fra lingua e costituzione dell’identità individuale.

La diversità linguistica è un elemento fondamentale della ricchezza culturale svizzera. La conoscenza delle lingue favorisce gli scambi e la comprensione fra le culture. I dati dell’ultimo censimento federale mostrano chiaramente alcune tendenze nell’uso delle lingue nel nostro paese: il tedesco e il francese sono in crescita, mentre l’italiano e il romancio, pur rafforzandosi nel loro territorio di riferimento, perdono quota a livello nazionale. Si osserva inoltre una crescente importanza della lingua inglese, soprattutto in ambito professionale. Nel settore della formazione l’inglese tende a marginalizzare le lingue nazionali, in particolare l’italiano. Nell’amministrazione federale diminuisce il numero di alti funzionari italofoni, aggravando ulteriormente la posizione della terza lingua nazionale. Queste tendenze hanno contribuito ad avviare un intenso dibattito sul futuro della lingua italiana e del plurilinguismo in Svizzera. In ambito scolastico emergono due esigenze importanti: assicurare un minimo di competenze in lingua italiana ai giovani della Svizzera d’Oltralpe e sviluppare le competenze in tedesco, francese ed inglese dei giovani della Svizzera italiana senza trascurare la conoscenza dell’italiano.

 

I tre progetti

Per una nuova posizione dell'italiano nel quadrilinguismo elvetico. Strumenti e strategie per l'elaborazione di un curriculum minimo di italiano.
Prof. Bruno Moretti, Università di Berna e Osservatorio linguistico della Svizzera italiana; Prof. Eddo Rigotti, Istituto linguistico-semiotico, Facoltà di scienze della comunicazione, Università della Svizzera italiana

Il progetto intende elaborare un programma di formazione scolastica di base per acquisire una minima competenza comunicativa in italiano in tempi molto brevi: 20 - 30 ore di insegnamento. La ricerca si concentra sui metodi per conferire in modo efficiente la capacità di comunicare e di interagire con interlocutori di lingua italiana. Programmi formativi di questo tipo sono stati elaborati da specialisti in passato, ma è necessaria la verifica empirica della loro utilità prima di un’eventuale applicazione pratica nella scuola, in particolare per allievi ed allieve di età fra 11 e 13 anni, che frequentano le scuole obbligatorie nella Svizzera tedesca o romanda. Il programma formativo sarà per questi allievi l’occasione di un primo incontro con la lingua italiana e un’opportunità per sviluppare le conoscenze necessarie per praticarla attivamente.

 

Competenze plurilingui e identità dei giovani adulti nella Svizzera italiana
Prof. Edo Poglia, Istituto di comunicazione istituzionale e formativa, Facoltà di scienze della comunicazione, Università della Svizzera italiana; Emanuele Berger, Ufficio studi e ricerche del Cantone Ticino; Boris Janner, Alta Scuola Pedagogica del Cantone Ticino

Il progetto intende analizzare l’evoluzione delle competenze linguistiche in un gruppo di giovani adulti nella Svizzera italiana con riferimento alle conoscenze acquisite a scuola e al loro percorso personale e professionale. Saranno valutate le conoscenze attuali in tedesco, francese e inglese dei membri del gruppo con particolare attenzione ai meccanismi dell’acquisizione e della eventuale perdita di tali conoscenze nei primi 15 anni dopo la conclusione delle scuole dell’obbligo. Queste analisi permetteranno di definire le conoscenze scolastiche minime ed identificare i metodi più adeguati per l’apprendimento delle cosiddette seconde lingue. In base ai risultati si intende elaborare scenari per l’insegnamento scolastico ed esaminarne l’applicabilità con l’aiuto di rappresentanti del mondo scolastico, economico, politico e culturale, affiancati da ricercatori ed esperti del settore. Da queste ricerche ci si attendono impulsi pratici per la scuola e per la formazione professionale.

Lingue, media e differenze nell’identità politica
Prof. Jean Widmer, Istituto di giornalismo, Università di Friburgo; Dott. Ruth Hungerbühler, Istituto media e giornalismo, facoltà di Scienze della comunicazione, Università della Svizzera italiana

Il sistema della democrazia diretta permette di rilevare chiare divergenze nelle posizioni politiche e sociali di gruppi linguistici differenti in occasione di determinate votazioni popolari. La ricerca intende identificare i fattori e i processi che spiegano queste divergenze ed analizzare le ripercussioni dei risultati di votazioni controverse sui rapporti fra le regioni linguistiche. Attraverso l’analisi dei media saranno esaminate in particolare le tre consultazioni popolari sulla naturalizzazione agevolata e le quattro votazioni sull’assicurazione maternità, nel periodo fra il 1983 e il 2004. Sono stati scelti questi temi per le forti divergenze osservate fra le regioni linguistiche, divergenze che hanno provocato un’intensa discussione sulla coesione nazionale. Il primo tema ha diviso la Svizzera tedesca ed italiana da una parte e quella romanda dall’altra. Il secondo ha fatto emergere importanti differenze fra la Svizzera latina e quella tedesca.

Informazioni:

Prof. Bruno Moretti, Università di Berna e Osservatorio linguistico della Svizzera italiana
Tel. 056 288 1859, [email protected]

Prof. Eddo Rigotti, Facoltà di scienze della comunicazione, USI, Lugano
Tel. 058 666 4625, [email protected]

Prof. Edo Poglia, Facoltà di scienze della comunicazione, USI, Lugano
Tel. 058 666 4774; [email protected]

Dr. Ruth Hungerbühler, Facoltà di scienze della comunicazione, USI, Lugano
Tel. 058 666 4729; [email protected]