Paradossi immobili: l'architettura in mostra dal 1750. A Barry Bergdoll la Cattedra Borromini

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15 November 2018

Lugano, 15 novembre 2018. Prende avvio giovedì 22 novembre la serie di incontri pubblici della Cattedra Borromini 2018/19, quest’anno affidata al noto storico dell'arte e dell’architettura Barry Bergdoll e intitolata “Paradossi immobili: l’architettura in mostra dal 1750”.

Il primo incontro pubblico, che si terrà giovedì 22 novembre alle ore 19.00 presso l’Auditorio del Teatro dell’architettura dell’USI a Mendrisio, sarà intitolato “Architettura e dibattito pubblico”.La conferenza si concentrerà sul ricorso all’esposizione come mezzo per stimolare o indirizzare l’opinione pubblica su questioni che riguardano il gusto, le forme urbane e le politiche pubbliche, a partire da alcune delle primissime mostre di progetti presentati a concorsi di architettura – in particolare per il nuovo Municipio di Dublino negli anni Sessanta del settecento, passando poi al rapporto tra le esposizioni e la rivoluzione degli anni Novanta dello stesso secolo, per toccare quindi l’Unione Sovietica del decennio successivo al 1917 e approdare infine agli usi recenti, soprattutto dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 a New York.

Le altre conferenze pubbliche di Barry Bergdoll per la Cattedra Borromini avranno per tema “Lo stile sulla scena mondiale” (giovedì 29 novembre, ore 19.00, Auditorio del Teatro dell’architetturaMendrisio), “Avanguardia architettonica e tecniche espositive” (giovedì 14 marzo, aula A11 del campus di Lugano), “Le mostre di architettura negli anni 2000: tra spettacolo e attivismo” (giovedì 04 aprile, ore 19.00, Auditorio Teatro dell’architettura Mendrisio). Per maggiori informazioni sugli incontri: www.arc.usi.ch/it/cattedra-borromini

 

Il tema del ciclo: “Paradossi immobili: l’architettura in mostra dal 1750”

Dalla metà del Settecento, la fondazione di nuovi musei e gallerie d’arte e l’incremento delle relative attività espositive è stata accompagnata dal lento sviluppo di una cultura delle mostre dedicate all’architettura. L’architettura si era fin dall’inizio distinta dalle altre arti perché per esporla si doveva avere a che fare con la sola raffigurazione di edifici, esistenti o futuri che fossero. Tele e sculture possono essere spostate da un luogo all’altro, e le attività artistiche si sono sviluppate in stretta connessione con l’emergente cultura museale. L’architettura, invece, era ovviamente meno adatta alle nuove istituzioni e alle loro pratiche. Eppure, paradossalmente, quando gli architetti trovarono il modo di entrare tra le pareti del Salon di Parigi, della Royal Academy di Londra e di altre sedi deputate all’esposizione e alla critica, iniziò a prendere piede anche in ambito architettonico una cultura espositiva. La serie di quattro conferenze prenderà in esame gli aspetti-chiave di questa nuova pratica, colti in quattro momenti fondativi e in quattro contesti diversi, che hanno dato all’architettura nuove potenzialità. Comune a tutte le attività espositive è l’idea di mostrare architetture lontano dal loro luogo di costruzione, in un nuovo contesto che dà nuovi significati, stimoli e opportunità all’architettura stessa.

Barry Bergdoll

Barry Bergdoll è Meyer Schapiro Professor di Storia dell'Architettura Moderna presso la Columbia University e uno dei curatori del Dipartimento di Architettura e Design del MoMA di New York, dove dal 2007 al 2013 ha lavorato come The Philip Johnson Chief Curator of Architecture and Design. Al MoMA ha organizzato e curato diverse mostre importanti di architettura del XIX e XX secolo, tra cui "Frank Lloyd Wright at 150: Unpacking the Archive" (2017), "Latin America in Construction: Architecture 1955-1980" ( 2015) e "Henri Labrouste: Structure Brought to Light" (2013). È autore o editore di numerose pubblicazioni, tra cui Latin America in Construction: Architecture 1955-1980 (con Carlos Eduardo Comas, Jorge Francisco Liernur e Patricio del Real, 2015); Henri Labrouste: Structure Brought to Light (con Corinne Bélier e Marc Le Coeur, 2012); Bauhaus 1919-1933: Workshops for Modernity (con Leah Dickerman, 2010); Home Delivery: Fabricating the Modern Dwelling (2008); Mies in Berlin (2001); Karl Friedrich Schinkel: An Architecture for Prussia (1994); Léon Vaudoyer: Historicism in the Age of Industry (1994); e European Architecture 1750-1890, nella serie di Oxford History of Art (2001). È stato presidente della Society of Architectural Historians dal 2006 al 2008, Slade Professor of Fine Art all'Università di Cambridge nell'inverno del 2011 e nel 2013 ha tenuto le 62th A.W. Mellon Lectures in Fine Arts alla National Gallery of Art di Washington DC. È membro dell'American Academy of Arts and Sciences e del Royal Institute of British Architects. Cattedra Borromini 2018/2019, Accademia di architettura, Università della Svizzera italiana.

La Cattedra Borromini

Con l’istituzione della Cattedra Borromini, un insegnamento di alto livello nel campo degli studi umanistici (speciale cattedra assegnata a intervalli di due anni, a partire dall’anno accademico 2012/13), l’Università della Svizzera italiana, l’Accademia di architettura e il suo Istituto di storia e teoria dell’arte e dell’architettura intendono sottolineare il proprio impegno a favore delle scienze umane intese in senso ampio e a sostegno del ruolo integrante che esse hanno svolto e continuano a svolgere nella creazione artistica e architettonica. La Cattedra Borromini prevede un ciclo di lezioni, presso l’Accademia di architettura dell’USI e una serie di conferenze pubbliche su un tema specifico. I titolari delle scorse edizioni sono stati: il filosofo Giorgio Agamben (2012/13), lo storico dell'arte Salvatore Settis (2014/15) e lo storico dell'architettura Jean-Louis Cohen (2016/17).