Perdersi a guardare con Mimmo Jodice all'Accademia di Mendrisio

Institutional Communication Service

17 April 2008

È Mimmo Jodice, uno dei maggiori fotografi italiani contemporanei, il prossimo ospite dell’Accademia di architettura (Università della Svizzera italiana). Jodice terrà una conferenza pubblica a Mendrisio giovedì 24 aprile 2008 alle ore 20.00.

E non è un caso se il ciclo di lezioni tenute dai protagonisti dell’architettura del giorno d’oggi (vere e proprie celebrità) contempla un incontro con un attento e sensibilissimo maestro come Jodice. In una scuola come l’Accademia, dove assumono particolare visibilità la presenza e l’importanza d’insegnamenti umanistici, Jodice porterà una riflessione sugli intrecci tra fotografia, arte ed architettura.

Perdersi a guardare, il suggestivo titolo della lezione di Jodice a Mendrisio, riassume perfettamente un atteggiamento ricorrente per l’artista, ovvero la capacità di sapere guardare per capire, vedere, osservare, riflettere, ricordare, emozionarsi, immaginare ed “inseguire visioni fuori dalla realtà”.

Mimmo Jodice nasce nel 1934 a Napoli, nel popolare rione Sanità. Frequenta gli ambienti dell’Accademia di Belle Arti della città e, dopo alcune esperienze con la pittura e la scultura sotto l’influenza di De Pisis e Viani, si avvicina alla fotografia negli anni Sessanta.
Nel 1962 sposa Angela Salomone, da quel momento compagna inseparabile di vita e di lavoro.

Dopo le prime sperimentazioni si dedica soprattutto alla realtà della sua città, conducendo indagini sui problemi dell’attualità sociale napoletana, dalla sanità alla scuola, dai luoghi del lavoro alle carceri, ai manicomi, alla droga, all’emarginazione sociale nelle periferie della città, ai bambini, alla ritualità religiosa, alla devozione ai morti.

Con le Vedute di Napoli del 1980 Jodice dà inizio ad un profondo rinnovamento del suo linguaggio espressivo, un’importante svolta nel suo lavoro. La stessa svolta è vissuta da Luigi Ghirri, Mario Cresci, Gabriele Basilico, Guido Guidi – i nuovi codici elaborati permetteranno alla fotografia italiana di affacciarsi sulla scena internazionale.

Jodice partecipa intanto a progetti che lo vedono sempre più impegnato ad indagare la cultura, il mito ed i luoghi del Mediterraneo. Nel 1995 il Philadelphia Museum of Art gli dedica una grande mostra, Mediterraneo; esce inoltre il volume che porta lo stesso titolo, in edizione italiana ed americana, con scritti di Predrag Matvejevic e George Hersey. Il lavoro segna una tappa fondamentale, un punto d’arrivo della riflessione che Jodice conduce ormai da anni sulla memoria, le origini e la persistenza del passato nel presente.

I codici elaborati in Mediterraneo giungono agli esiti più estremi in Eden con testo di Germano Celant, che presenta una ricerca nella quale Jodice sposta la sua attenzione dall’archeologia, il paesaggio, la città, agli oggetti della quotidianità, mentre, successivamente, in Isolario mediterraneo, l’artista propone un viaggio nel paesaggio del mare che finisce per diventare viaggio interiore, astratto, senza luogo e senza tempo.

Insignito della laurea honoris causa in architettura dall’Università di Napoli nel 2006, un ulteriore prestigioso tassello nel mosaico di una carriera già ricca di riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, Jodice ha recentemente condotto un’indagine sull’architettura e gli spazi urbani attraverso una lettura intrecciata di otto città emblematiche (Roma, Parigi, Mosca, Boston, San Paolo, Tokyo, New York e Napoli).

Il libro Perdersi a guardare (2007), invece, è un viaggio fotografico di Jodice attraverso l’Italia (affascinante, unica, nascosta, inaspettata), in cui l’artista, instancabile, esercita il piacere di guardare città e territori in un percorso che va oltre i luoghi ed attinge alla dimensione della memoria.

Jodice ha pertanto praticato i diversi generi della fotografia: dal ritratto all’indagine sociale, dal paesaggio urbano alla natura ed all’architettura, imprimendo sempre, in ogni lavoro, la sua visione e le sue convinzioni.

Il suo interesse per l’architettura lo ha portato a rapporti di conoscenza e collaborazione con alcuni dei più importanti maestri della cultura progettuale contemporanea, in Italia e fuori, da cui poi è maturata l’idea di raccontare per immagini alcune città significative. Questi lavori sono diventati mostre e libri, ovvero indagini e narrazione, cercando di mostrare la coincidenza tra realtà e visione, in una dimensione irreale e metafisica.

Di tutto questo, di un viaggio appassionante attraverso l’obiettivo, di un percorso tra visione e realtà, parlerà Jodice a Mendrisio in una lezione aperta a tutti gli interessati.

Informazioni:
Amanda Prada, Responsabile comunicazione e conferenze, Accademia di architettura di Mendrisio Tel.: +41 58 666 58 69, e-mail: [email protected]

La conferenza di Mimmo Jodice dal titolo Perdersi a guardare avrà luogo giovedì 24 aprile 2008 alle ore 20.00 presso l’Aula Magna dell’Accademia di architettura di Mendrisio (Palazzo Canavée, Via Canavée 5, 6850 Mendrisio, Svizzera).

 

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