Il potenziale degli edifici dismessi del Cantone Ticino oggetto di una ricerca e di una giornata di studio all'Accademia di architettura

Institutional Communication Service

21 February 2008

L’i.CUP (institute for the Contemporary Urban Project) dell’Accademia di architettura di Mendrisio (Università della Svizzera italiana) ha recentemente portato a termine una ricerca finanziata dalla CUS (Conferenza universitaria svizzera) dal titolo Restauro e trasformazione. Il gruppo di lavoro, coordinato da Enrico Sassi, ha prodotto risultati stimolanti e di grande interesse: il team ha, infatti, compiuto un accurato monitoraggio di tutti gli edifici industriali del Ticino, esaminando in maniera particolare gli edifici dismessi e le potenzialità di tali architetture nel caso di un riuso. È stato così possibile tracciare una serie di scenari per ridefinire gli edifici e le relative aree e per sfruttarne appieno il potenziale.

Per presentare i lavori della ricerca, riassunti nella pubblicazione Edifici industriali. Rilievo, analisi e valutazione del potenziale di riconversione degli edifici industriali dismessi in Ticino, e per approfondire un argomento senz’altro d’attualità, l’i.CUP organizza un convegno che avrà luogo giovedì 28 febbraio 2008. I numerosi relatori invitati, che provengono dall’Italia, dalla Spagna, dall’Olanda e dalla Svizzera, cercheranno di fornire un quadro dettagliato della situazione in diverse città europee, fornendo informazioni precise su casi di riconversione già completati con successo o previsti per il futuro.

La giornata di studio sarà aperta da Piero Martinoli, Presidente dell’Università della Svizzera italiana, dal Consigliere di Stato Marco Borradori e da Josep Acebillo, Direttore dell’i.CUP.

Per la definizione del termine “edificio industriale” è stato adottato dal gruppo di lavoro di Mendrisio lo stesso criterio utilizzato dall’Ufficio stima del Dipartimento finanze e economia del Canton Ticino, che considera “edificio industriale” qualsiasi stabile che risponda a particolari definizioni di destinazione d’uso (deposito a piano singolo, capannone su più piani, industria pesante, industria leggera, laboratorio, officina) e di reddito.

I risultati della ricerca condotta dall’i.CUP rivelano così che in Ticino il potenziale in termini di riuso degli edifici industriali attualmente dismessi, ben 1’120, è importante: il riuso delle superfici di tali edifici permetterebbe di realizzare 6’705 abitazioni oppure 32’183 nuove postazioni di lavoro; l’edificazione della superficie dei lotti disponibili permetterebbe, invece, di creare alloggi per circa 78’000 persone. Sono cifre significative, alle quali s’aggiunge un ulteriore dato: se si potessero attrezzare le superfici dei tetti per la produzione di energia fotovoltaica, si stimerebbe una produzione media di energia pari a 50’000 megawatt l’anno, per un valore di 22,5 milioni di franchi l’anno.

Per presentare i lavori della ricerca, l’i.CUP organizza il convegno Riconversione delle aree industriali dismesse: strategie per una riqualificazione urbana che si terrà giovedì 28 febbraio 2008 con inizio alle ore 10.00.

Obiettivo della giornata di studio è mettere a confronto, all’interno del panorama europeo, alcune importanti iniziative di riconversione di aree industriali dimesse, prendendo in esame le metodologie d’intervento in relazione al tessuto urbano ed alle problematiche di trasformazione funzionale degli edifici.  

La giornata s’articolerà in due sessioni. La prima tratterà le strategie adottate per la riqualificazione urbanistica e vedrà come relatori quattro professionisti direttamente coinvolti nel processo di riqualificazione delle loro città: Jo Coenen, che presenterà la situazione olandese per il recupero delle aree industriali (ore 13.30-14.00); Aurora Lopez che fornirà informazioni sul caso di Barcellona ed il progetto di riconversione denominato 22@ che interessa un’ampia fetta della città (ore 14.00-14.30); Alberto Cecchetto che rifletterà sulla riconversione della zona portuale di Mestre-Marghera (ore 14.30-15.00); Wessel de Jonge che porterà l’esempio di Rotterdam e dell’area Van Nelle Fabrick, già trasformata e riqualificata (ore 15.00-15.30).

La seconda sessione sarà invece consacrata a metodi di valutazione del potenziale degli edifici dismessi e ad esempi di riqualificazione architettonica, con interventi di Martin Boesch (ore 16.00-16.30), Massimo Carmassi (ore 16.30-17.00), Enrico Sassi (ore 17.00-17.30) e Paolo Kaehr che parlerà di un lavoro condotto in seno alla SUPSI relativo a sistemi di valutazione dello stato di conservazione e delle prestazioni energetiche degli edifici (ore17.30-18.00).

Il convegno è aperto al pubblico ed a qualsiasi persona interessata alla tematica, come pure agli studenti dell’Accademia di architettura. La partecipazione è gratuita.

La giornata di studio avrà luogo giovedì 28 febbraio 2008, a partire dalle ore 10.00 nell’Aula Magna al pianterreno di Palazzo Canavée (Accademia di architettura, Via Canavée 5, Mendrisio, Svizzera). I relatori parleranno italiano o inglese (è assicurato il servizio di traduzione simultanea).

Per maggiori informazionisui contenuti del convegno, si veda il programma (pdf, 116KB), nonché il rapporto redatto dal gruppo di lavoro dell’i.CUP dal titolo Edifici industriali. Rilievo, analisi e valutazione del potenziale di riconversione degli edifici industriali dismessi in Ticino (http://www.arc.usi.ch/index/icup/pubblicazioni.htm).

 

Informazioni: Amanda Prada, Responsabile comunicazione e conferenze, Accademia di architettura di Mendrisio Tel.: +41 58 666 58 69, e-mail: [email protected]

 

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