Verso una nuova "Città Ticino": l'USI festeggia il suo 18° compleanno

Institutional Communication Service

17 May 2014

 

Si è celebrato questa mattina sul campus di Lugano il diciottesimo Dies academicus dell’Università della Svizzera italiana. Il traguardo della maggiore età ha offerto l’opportunità di soffermarsi su 18 anni che hanno contribuito a ridisegnare il volto della Svizzera italiana, aprendo a un futuro in cui l’USI cercherà di essere sempre di più il motore di una nuova “Città Ticino”.

In equilibrio tra tradizione e innovazione, radicamento e apertura, memoria e progresso, la costruzione di un Ticino denso di speranze e di opportunità per le nuove generazioni non può che passare – ha sottolineato il Presidente dell’USI Piero Martinoli – dalla formazione e dalla ricerca. In questa prospettiva, l’USI è chiamata a continuare ad alimentare lo sviluppo scientifico del cantone, consolidando i risultati già raggiunti – sintetizzati dalla crescita della Facoltà di scienze informatiche, prossima ai suoi primi dieci anni – e perseguendo con determinazione progetti che possano generare davvero valore aggiunto al territorio, come la Facoltà di scienze biomediche. Questo impegno per la regione, che è testimoniato anche dagli studi applicati dell’Accademia di architettura come il progetto Lo spazio pubblico nella “Città Ticino” di domani, deve essere portato avanti dall’USI senza dimenticare la propria vocazione internazionale, con l’auspicio che anche nel prospettato regime di contingenti la Svizzera possa continuare ad attirare ricercatori brillanti da tutto il mondo senza particolari ostacoli.    

Alla relazione del Presidente dell’USI hanno fatto da preludio il saluto del Presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli e gli interventi di Lino Guzzella, Patrick Gagliardini ed Elena Marchiori, che hanno trovato il loro filo conduttore nella riflessione sull’impatto delle nuove tecnologie digitali.

Il rettore del Politecnico federale di Zurigo (ETH Zürich) Lino Guzzella ha illustrato quali sfide attendano il mondo della formazione universitaria di fronte ai nuovi mezzi di comunicazione, che rendono più facile l’accesso al sapere e l’apprendimento a distanza: le università sono chiamate a interpretare il cambiamento e a sfruttarne le opportunità per evolvere e migliorarsi, soprattutto nella capacità di offrire strumenti per leggere e affrontare la complessità.

Patrick Gagliardini, professore ordinario della Facoltà di scienze economiche, ha affrontato il tema dei big data dal punto di vista dell’econometria della finanza, spiegando quali informazioni sui comportamenti dei mercati si possano ricavare sfruttando le immense quantità di dati disponibili grazie ai sistemi elettronici.

Prendendo spunto dalla sua tesi dottorale, premiata a livello internazionale, Elena Marchiori – assistente post-doc presso la Facoltà di scienze della comunicazione – ha mostrato l’impatto delle nuove tecnologie sull’esperienza turistica spiegando in particolare i meccanismi di costruzione della reputazione online di una destinazione, che assume un’importanza sempre maggiore sia per i nuovi viaggiatori “digitali” sia per gli operatori.         

Il nuovo mondo digitale e interconnesso è stato protagonista anche del conferimento del Dottorato honoris causa di quest’anno, attribuito dalla Facoltà di scienze della comunicazione al cofondatore di Wikipedia e fondatore di Wikimedia Jimmy Wales, “per il suo ruolo nel promuovere la condivisione online della conoscenza e nell’offrire una piattaforma enciclopedica collaborativa aperta alle diverse lingue e culture”.  

Insieme al Dottorato honoris causa è stato assegnato, come da tradizione, il riconoscimento al merito didattico: ad aggiudicarsi il Credit Suisse Award for Best Teaching è stato Alberto Plazzi, professore assistente della Facoltà di scienze economiche, per “la qualità riconosciuta nell’ambito della valutazione dei corsi nell’anno accademico 2012/2013”.

Le fotografie della cerimonia sono disponibili gratuitamente al seguente link.

In calce la cartella stampa.