La sostenibilità può diventare non etica? Un commento del Prof. Seele sulla NZZ

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Servizio comunicazione istituzionale

25 Novembre 2019

La Neue Zürcher Zeitung ha pubblicato un contributo del professore dell’USI Peter Seele dal titolo “Kann Nachhaltigkeit unethisch werden?/La sostenibilità può diventare non etica?”. Responsabile di un progetto del Fondo Nazionale per la ricerca sul tema del “Greenwashing” e professore di etica aziendale all’USI, Peter Seele espone in questo commento il conflitto tra sostenibilità e libertà che può scaturire da una proclamata “emergenza climatica”.

“Nonostante le comprovate scoperte scientifiche sui cambiamenti climatici a la crescente domanda di sostenibilità, oggi ci si scontra comunque con l’inerzia umana e con la mancanza di strumenti efficaci per agire contro l’influenza dannosa dell’uomo sul pianeta”. Apre così il prof. Seele il suo commento sul fermento politico e sociale attorno al cambiamento climatico, evidenziando un contrasto fondamentale: seppur sia positivo il fatto che “11.000 scienziati, i quali non hanno potere legislativo o esecutivo, richiedano all’unisono la proclamazione di un'emergenza climatica, basandosi sulle proprie conoscenze scientifiche, spinti da obblighi morali”, quando a dichiarare lo stato di emergenza sono attori che quei poteri li hanno– stati, cantoni e comuni – subentra un problema di natura etica.

Come citato da Seele, infatti, ad oggi 10 stati, 13 città e comuni svizzeri, 62 tedeschi e 7 austriaci hanno dichiarato l’emergenza climatica. Un atto che sicuramente va a favore della sostenibilità, ma che porta a una forte controversia etica, in quanto “la proclamazione dell'emergenza da parte delle autorità pubbliche apre la possibilità di aggirare l’attuale stato di diritto e le sue libertà garantite”. Un conflitto dunque tra sostenibilità e libertà: in questo modo si rischia di limitare il concetto stesso di democrazia e le misure prese, per quanto basate su sani principi volti a salvaguardare il pianeta anche per le generazioni future, possono trasformarsi in un “programma moralmente discutibile con istituzioni che diventerebbero ambigue”. Il paradosso spiegato da Seele è il seguente: “chi non solo rivendica la sostenibilità, ma la attua con rigore, si imbatte in un conflitto tra valori fondamentali”, che compromette le società aperte e democratiche come anche la dichiarazione simbolica di uno stato di emergenza climatica. 

 

Leggi il commento completo a cura di Peter Seele al seguente link: 
https://www.nzz.ch/meinung/klimanotstand-kann-nachhaltigkeit-unethisch-werden-ld.1520436

 

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