Manzoni e la giustizia: un ospite di prestigio per suggellare le Letture manzoniane

Fonte Wikipedia Commons
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Servizio comunicazione istituzionale

9 Dicembre 2019

Sarà Gustavo Zagrebelsky, uno dei più autorevoli giuristi italiani, già Presidente della Corte Costituzionale della vicina Repubblica, il relatore ospite chiamato a chiudere le Letture manzoniane, il ciclo triennale dedicato a I promessi sposi proposto dall’Istituto di studi italiani dell’USI. L’appuntamento è il prossimo mercoledì 11 dicembre alle ore 18 nell’auditorio del campus di Lugano.

L’Istituto di studi italiani dell’Università della Svizzera italiana, dopo aver organizzato per cinque anni dei cicli di Lecturae Dantis dedicate alla Commedia, ha dedicato a I promessi sposi, l’altro classico della letteratura italiana ritenuto da sempre fondamentale per la formazione superiore, un altro ciclo triennale, che si chiude quest’anno.

Pochi testi come I promessi sposi attribuiscono alla scrittura letteraria una responsabilità tanto alta: costituirsi come universale strumento di conoscenza, in grado sia di sondare i più profondi misteri del cuore umano, sia di contemplare con lucido rigore le ingiustizie della società.

Il tema della Giustizia è parso di così profonda centralità, non solo nel grande libro manzoniano, ma nell’attuale contingenza politico-culturale, da proporsi come punto di riflessione conclusiva. A sigillare gli incontri delle Letture manzoniane è stato dunque invitato uno dei più autorevoli giuristi, già Presidente della Corte Costituzionale della Repubblica italiana, Gustavo Zagrebelsky, a cui si è proposto di parlare di Manzoni e la giustizia.

Professore emerito di diritto costituzionale all’Università degli Studi di Torino, socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei, autore di diversi libri per importanti case editrici e collaboratore per quotidiani quali La Repubblica e La Stampa, Gustavo Zagrebelsky seguirà le tracce della giustizia e dell’ingiustizia umane nell’affresco impietoso di una società italiana corrotta e priva del senso di comunità, tipica del Seicento ma dolorosamente riconoscibile anche nella situazione odierna, ripercorrendo così un romanzo, quello di Manzoni, in cui si cela un potente messaggio implicito di educazione "impolitica". In questa Lettura emergerà come la vittoria debba essere conquistata da una giustizia umana, la quale, tuttavia, viene continuamente repressa e derisa nei suoi tentativi di rivolta. In questa prospettiva verranno alla luce anche le ragioni per cui I promessi sposi sono diventati, in ampi settori della critica e del pubblico, l’emblema del romanzo moderato e clericale dell’Italia fra Otto e Novecento.

 

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