Mercati finanziari, il boom degli ETF obbligazionari sotto la lente dei ricercatori dell'USI

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Servizio comunicazione istituzionale

2 Novembre 2020

La diffusione degli Exchange Traded Funds (ETF), i fondi d’investimento quotati in Borsa, ha avuto quale effetto di consentire una certa ‘democratizzazione’ dei mercati finanziari, grazie alla facilità con cui si possono comprare (o vendere) e alla loro caratteristica di ‘replicare’ strumenti finanziari complessi e altrimenti costosi, rendendoli così accessibili anche ai piccoli risparmiatori. Tuttavia, la forte espansione di questi strumenti sta destando qualche perplessità, segnalate da qualche tempo dagli ambienti accademici. Dopo lo studio del professore di finanza dell’USI Francesco Franzoni sugli effetti degli ETF sulla stabilità dei corsi azionari (>>www.usi.ch/it/feeds/7992), giunge ora quello del dottorando-ricercatore dell’Istituto di finanza dell’USI Efe Çötelioğlu, che ha analizzato gli effetti degli ETF sui mercati obbligazionari.

Il lavoro di Çötelioğlu, svolto sotto la supervisione dei professori dell’Istituto di finanza dell’USI Francesco Franzoni e Alberto Plazzi, si basa sull’analisi di oltre 10.000 obbligazioni emesse da società (i cosiddetti corporate bonds) nel corso dell’ultimo decennio, periodo nel quale il ruolo degli ETF nel mercato obbligazionario ha registrato un forte aumento. Dallo studio dell’USI emerge come i titoli obbligazionari detenuti dagli ETF esibiscano movimenti maggiormente correlati nel loro grado di liquidità, intesa come capacità per gli investitori di liquidare le posizioni tempestivamente e a basso costo. Il fatto che la liquidità tenda a muoversi in modo sincrono tra bonds può ridurre la capacità degli investitori di diversificare tale rischio durante i momenti di crisi sui mercati.

L’analisi individua anche differenze di impatto tra gli investitori istituzionali. Ad esempio, i fondi comuni d'investimento hanno ‘discrezione’ nel decidere come soddisfare i rimborsi, mentre un ETF non può scegliere quali attività vendere. Ciò significa che, in caso di turbolenze sui mercati e di relative vendite in massa, gli investitori in fuga dagli ETF potrebbero generare effetti negativi sul costo della liquidità sul mercato.

Lo studio intitolato Do Mutual Funds and ETFs Affect the Commonality in Liquidity of Corporate Bonds?, pubblicato di recente come Swiss Finance Institute (SFI) Research Paper, ha catturato l’attenzione degli specialisti di mercato a seguito dell’articolo di Bloomberg pubblicato lo scorso 14 ottobre.

 

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