Diplomazia culturale e tecnologie digitali. L'ambasciatrice statunitense in Svizzera Suzan LeVine all'USI
Servizio comunicazione istituzionale
17 Maggio 2016
Il prossimo mercoledì 25 maggio, alle ore 14:00 nell'auditorio del campus di Lugano, si terrà un incontro pubblico al quale parteciperà l’ambasciatrice statunitense in Svizzera Suzan LeVine, organizzato dalla Cattedra UNESCO diretta dal prof. Lorenzo Cantoni, della Facoltà di scienze della comunicazione dell’USI. Il titolo dell’incontro, che si terrà in lingua inglese, è Cultural diplomacy and digital technologies: the role of social media and tourism in peace-building.
Quello della tecnologia digitale a sostegno della diplomazia e a difesa del patrimonio artistico e culturale è un settore in rapida espansione, come testimonia il progetto P2P Challenging Extremism lanciato proprio dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America l’anno scorso. Un’iniziativa rivolta agli studenti universitari di tutto il mondo, per diffondere sui social media narrative positive capaci di contrastare quelle utilizzate sempre più spesso dagli estremisti. L’USI, che ha partecipato alla competizione insieme ad altre 44 università a livello globale, si è classificata terza grazie al lavoro di un gruppo di studenti all’interno del corso di eGovernment del Master in Public Management and Policy, subito alla spalle della Lahore University of Management Sciences, una delle più importanti università in Pakistan e in Asia, e della United States Military Academy (la prestigiosa accademia di West Point).
La visita dell’ambasciatrice Suzan LeVine punta ad estendere la discussione a riguardo, immaginando nuovi possibili progetti e collaborazioni su di un tema rilevante e caro alla Facoltà di scienze della comunicazione, attraverso la UNESCO Chair in ICT to develop and promote sustainable tourism in World Heritage Sites. Al termine dell'incontro all'USI, la diplomatica statunitense si recherà alla Franklin University Switzerlanda Sorengo, dove si terranno un incontro con la comunità dell'ateneo e una sessione consolare rivolta ai cittadini americani.
