La Via Crucis su rotaie: presentata l'installazione lungo l'ex funicolare degli Angioli

Servizio comunicazione istituzionale

2 Giugno 2016

Gli studenti dell’Accademia di architettura dell’USI hanno realizzato 14 strutture in legno “appoggiate” sui binari dell’ex funicolare a fianco della chiesa di Santa Maria degli Angioli a Lugano. All’interno di ciascuna di esse il pubblico potrà rivedere – secondo la cronologia dei Vangeli – momenti della Passione estratti dal grande affresco del Luini situato proprio nella chiesa adiacente. L’installazione – che resterà fruibile durante tutta la durata del LongLake festival – è stata presentata oggi da Mario Botta, da Carla Mazzarelli, dagli studenti autori della stessa installazione, dal Rettore della Facoltà di Teologia di Lugano René Roux e dal Direttore Divisione Eventi e Congressi della Città di Lugano Claudio Chiapparino.

L’intento dell’opera, frutto del corso tenuto a Mendrisio dall’architetto Riccardo Blumer, è quello di offrire una visione nuova di una delle opere più belle e importanti presenti sul territorio, affrontando allo stesso tempo il grande tema del riuso urbano. L’ex funicolare, costruita a servizio dell’allora albergo Bristol e inattiva dal 1986, è infatti situata in un luogo importante ma tutt’oggi privo di un preciso progetto di utilizzo, nonostante la vicinanza e la centralità rispetto al nuovo polo culturale. La scelta di trasformare la scalinata in una sorta di “Via Crucis”, focalizzata sul dipinto grazie a ingrandimenti ed estratti specifici, offre anche una riflessione sul tema della sofferenza attraverso la simbologia e l’iconografia della tradizione cristiana, nell’anno del Giubileo e della mostra “Sulla Croce” collocata sempre vicino al LAC, nello Spazio -1 di Giancarlo e Danna Olgiati.

Gli studenti, curiosamente proprio 14 come le stazioni utilizzate per le Vie Crucis più popolari, sono stati chiamati a realizzare ciascuno un’architettura in legno sull’area dei binari, scegliendo per l’interno delle strutture un’immagine estratta ed ingrandita dall’affresco. In questo modo l’esercizio non è stato solo quello di progettare il contenitore, bensì anche quello di costruirne il senso e il contenuto, selezionando l’immagine e collegandola ad un pensiero su temi quanto mai contemporanei come l’amore, la vita, la sofferenza e la morte.

Il progetto è stato realizzato grazie al particolare supporto del Prof. Giorgio Paximadi, ordinario di Esegesi della Facoltà di Teologia di Lugano, del Prof. Giacomo Jori dell’Istituto di studi italiani dell’USI, del Prof. Giovanni Agosti, storico dell’arte dell’Università degli Studi di Milano, della Prof. Carla Mazzarelli dell’Istituto di storia e teoria dell’arte e dell’architettura dell’USI e della Professoressa, giornalista e musicologa Carla Moreni. Tutti loro hanno offerto una serie di lezioni di accompagnamento e specifiche collaborazioni.

Si ringrazia: il Dicastero Cultura, Sport ed Eventi della Città di Lugano; la Parrocchia di Santa Maria degli Angioli; il LAC, Lugano Arte e Cultura.


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