"Incidere ad arte: Giorgio Upiglio stampatore a Milano 1958-2005"

Servizio comunicazione istituzionale

20 Aprile 2005

L’Archivio del Moderno di Mendrisio e il Museo Cantonale d’Arte di Lugano inaugurano la mostra Incidere ad arte. Giorgio Upiglio stampatore a Milano 1958-2005. L’Atelier Gli Artisti Le Edizioni, mercoledì 20 aprile 2005, alle ore 18.30, presso l’Accademia di architettura, Palazzo Canavée, Mendrisio.

La mostra è promossa dall’Archivio del Moderno di Mendrisio e dal Museo Cantonale d’Arte di Lugano, in collaborazione con l’Associazione Biblioteca Salita dei Frati di Lugano.

L’esposizione, curata da Letizia Tedeschi, direttrice dell’Archivio del Moderno, e da Marco Franciolli, direttore del Museo Cantonale d'Arte, è aperta al pubblico dal 21 aprile al 19 giugno 2005, divisa in tre sedi espositive: a Lugano presso il Museo Cantonale d’Arte e la Biblioteca dei Frati, a Mendrisio presso l’Accademia di architettura, Palazzo Canavée. Nell’autunno 2006 sarà ospitata presso l’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma.

Al vernissage della mostra seguirà la tavola rotonda Il gesto e il graffio di Giorgio Upiglio con Letizia Tedeschi, direttrice dell’Archivio del Moderno, lo stesso stampatore Giorgio Upiglio e con interventi di Giorgio Marconi, gallerista, e Arturo Schwarz, collezionista, gallerista e intellettuale.

LA MOSTRA e L’ITINERARIO ESPOSITIVO

La mostra nasce in seguito alla donazione all’Archivio del Moderno nel 1996 dell’intero archivio personale di Giorgio Upiglio e intende ricostruirne l’attività di stampatore d’arte a Milano, dai primi esperimenti nella Milano di fine anni Cinquanta ad oggi.

L’itinerario espositivo si articola su tre differenti sedi che ospitano, rispettivamente, una prima sezione in cui si ricostruisce il lavoro d’Atelier, una seconda in cui si ripercorre la storia della stamperia attraverso le opere degli artisti che hanno collaborato con Giorgio Upiglio e una terza e ultima dedicata alla sua attività come editore e stampatore di libri d’artista.

 

L’Atelier. Presso l’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana a Mendrisio viene ricostruito l’Atelier con l’esposizione di documenti fotografici originali relativi all’attività della stamperia, prove di stampa, lastre, menabò di cartelle calcografiche, la ricostruzione dell’intero processo creativo che conduce alla realizzazione di un libro d’artista, di una cartella d’incisioni. Rivivere il luogo dell’operare pratico e del fare tecnico, “il luogo del gesto e del graffio”, come afferma Upiglio, lo spazio dove la tecnica sapiente è piegata al fare artistico in modo tale da renderlo autenticamente efficace e dunque espressivo, permetterà di cogliere e apprezzare la grande peculiarità di Giorgio Upiglio, che non è mai stato semplice e mero esecutore-stampatore bensì coautore delle opere artistiche. Interprete consapevole dei desiderata degli artisti, egli, infatti, ha tradotto nel linguaggio incisorio le singole proposte che questi sono andati proponendo nei decenni. Come ricorda Leo Lionni: “Upiglio è stato personalmente coinvolto in scelte e decisioni che vanno al di là dei problemi di lastra e di torchio”.

 

Gli Artisti. Presso il Museo Cantonale d’Arte di Lugano viene ricostruita la storia della Stamperia Giorgio Upiglio attraverso le opere degli artisti che vi hanno collaborato, di cui saranno esposte le cartelle e i fogli incisi più significativi. Tanti sono stati gli artisti che si sono affidati alla Stamperia Grafica Uno e ai consigli di Giorgio Upiglio per la realizzazione delle loro opere; si ricorda in particolare il lungo sodalizio con Enrico Baj, Wifredo Lam, Emilio Scanavino, Lucio Fontana, Alberto Giacometti, Hsiao Chin, Floriano Bodini, Sigfrido Bartolini, Claire Falkenstein, Giovanni Korompay, Karl Kasten, Carlo Mattioli, Mario Rossello, Sergio Saroni, Enrico Della Torre, Mimmo Paladino e altri.

 

Le Edizioni. Alla Biblioteca dei Frati di Lugano trova spazio la sezione dedicata alla creazione del libro d’artista che vedrà esposti i volumi stampati da Upiglio per le Edizioni Grafica Uno e per altri editori, tra i quali le Edizioni Schwarz, Scheiwiller, Rizzardi, Rovio, Officina Chimerea, Fogola, Cerastico e Cento Amici del Libro. L’attività editoriale legata ai libri d’artisti vede Upiglio esordire con Work in progress di Maria Luisa de Romans, opera prima del 1962 con poesie di Roberto Sanesi, realizzare volumi con Man Ray e Duchamp, Pierre Alechinsky, stampare con artisti quali Enrico Baj, Leo Lionni, Sandro Martini, Graham Sutherland, Emilio Tadini, fino a giungere agli ultimi libri di Raymundo Sesma, Roberto Ciaccio, Mimmo Paladino, oltreché collaborare con scrittori, poeti, giornalisti tra cui Dino Buzzati, André Breton, Edoardo Sanguineti, Theodore Koenig, Giovanni Arpino, Giorgio Soavi, Sandro Penna, Vittorio Sereni, Giovanni Orelli, Giovanni Giudici, Guido Ceronetti, Günther Grass, Heirich Böll.

 

GIORGIO UPIGLIO: GLI ESORDI, L’ATTIVITÀ DELLA STAMPERIA e LE RAGIONI DI UNA MOSTRA

Nato nel 1932 a Milano, Giorgio Upiglio nel 1945 comincia ad aiutare il padre Emilio e lo zio, Raffaele Cervone, nei laboratori dell’Atlas (Arti Tipo-litografiche Ambrosiane Società). All’apprendistato tipografico in Atlas affianca presto l’interesse e la curiosità per la stampa originale (che prevede l’intervento diretto dell’artista nella creazione e incisione della matrice).

Il torchio, acquistato nel 1950, serve a realizzare le prime stampe di Gianni Brusamolino, Piero Leddi e Renato Volpini. Dopo anni di sperimentazioni il passo decisivo verso la creazione dell’atelier risale al marzo del 1962, quando Upiglio fonda, in società con Mario Tringali e Loris Giacomessi, la stamperia Grafica Uno, il cui nome deriva dalle sue stesse iniziali, utilizzando i torchi presenti nella storica e tanto celebrata sede di via General Fara 9.

Fra i primi lavori della Grafica Uno si ricorda il libro Work in progress (1962), con poesie di Roberto Sanesi e acqueforti di Maria Luisa De Romans, la cartella La giornata provvisoria (1964) con acqueforti e litografie, realizzata con Brusamolino. Di questi anni è pure l’incontro con Giancarlo Pozzi, stampatore e poi artista, il cui primo lavoro con Upiglio è un libro d’artista, La dignità delle pietre del 1964; Pozzi diventerà uno dei suoi più stretti collaboratori.

Al 1965 risale l’apertura, nelle vicinanze dello studio Grafica Uno, dello Studio Marconi e proprio Giorgio Marconi, amico di Upiglio, funge da tramite fra la stamperia e i giovani artisti milanesi. Sono gli anni dell’attività incisoria con Enrico Baj, Valerio Adami, Hsiao Chin eccetera. A loro volta questi artisti furono, in molte occasioni, il tramite per altri incontri, altre e nuove collaborazioni. Frattanto Grafica Uno e l’atelier di via Fara stavano acquistando crescente rilevanza entrando sempre più in contatto diretto con le più salienti emergenze artistiche nazionali e internazionali. Artisti come Emilio Scanavino, Cesare Peverelli, Mario Rossello, Agenore Fabbri trovano Upiglio come naturale interlocutore per realizzare cartelle e libri d’artista.

Albisola da una parte e, con tutta probabilità, Arturo Schwarz dall’altra, favorirono l’incontro fra Giorgio Upiglio e Lucio Fontana, la cui collaborazione si avvia con la realizzazione di Serie Rosa (1966) e continua lo stesso anno con uno dei libri più complessi e ricercati della stamperia: L’albero poeta, frutto della collaborazione di Fontana, Baj, Cascella, Cavaliere, Crippa, Novelli, Perilli, Giò e Arnaldo Pomodoro, Somaini, con testi di Guido Ballo. Se Schwarz introdusse Duchamp e Man Ray alla stamperia, fu però un editore, Einaudi, a condurvi Alberto Giacometti con Lamberto Vitali.

Gli anni che seguono vedono il nome e la fama di Upiglio crescere e diffondersi ormai a livello internazionale e così nell’atelier di Upiglio lavorano molti dei maggiori artisti contemporanei, d’ogni provenienza. Il listino della stamperia si accresce sommando nuove presenze: De Chirico, Minguzzi, Joe Tilson, Cantatore, Grass, Claire Falkenstein, Korompay, Giorgio Soavi, Sutherland e via enumerando. Alcuni artisti diventano presenze costanti, altri realizzano con Upiglio opere particolari.

Nel 1970 Upiglio pubblica la cartella El circulo de piedra, con poesie di Carlos Franqui e litografie di Adami, Calder, Camacho, Càrdenas, César, Corneille, Errò, Jorn, Kowalski, Lam, Mirò, Pignon, Rebeyrolle, Tápies, Vedova e Le gambe di Saint Germain scritto da Osvaldo Patani e illustrato da Dino Buzzati.

A Giorgio Upiglio, inoltre, si deve la maggior produzione di libri d’artista degli ultimi decenni a Milano.

L’Atelier Upiglio dal 1962 ha pubblicato, tra cartelle e volumi, un listino di oltre 90 titoli. Dando rilevanza proprio a questo aspetto particolare e per sottolineare il ruolo svolto in questi anni in Milano, nel 1985 gli viene dedicata una mostra monografica alla Rotonda di via Besana.

Questa straordinaria e poliedrica attività di stampatore d’arte e di editore di cartelle e libri d’artista – quanto viene documentato nelle tre sedi espositive – prendendo avvio dall’incontro tra Giorgio Upiglio e gli artisti, finisce per manifestare una vita vissuta con questi ultimi, gomito a gomito, per ore e ore, chini su lastre e torchi, intenti a sperimentare sempre nuove tecniche pur nel rigore di un fare che nasce su solide quanto ineludibili basi, nel rispetto delle tecniche e delle poetiche sommate in una unitarietà esclamativa, grazie alla sensibilità e all’esperienza, unica, di Giorgio Upiglio.

Anche per questo, meglio ancora: proprio per questo e per la sapienza acquisita da Upiglio in questa lunga frequentazione con gli artisti, oggi la sua stamperia è luogo d’incontro con le nuove generazioni d’artisti che si dedicano alle arti grafiche e un sicuro polo creativo, un laboratorio d’arte e dunque un luogo d’incontro con gli artisti d’ogni dove di primaria grandezza in Milano.

Le ragioni della mostra risiedono in questo, così come nel coacervo di elementi-documenti sin qui sommariamente richiamati, infine nel valore documentario che può emergere dalla presentazione dell’Archivio di Giorgio Upiglio che testimonia, tramite differenti quanto affascinanti tracce, questo lungo percorso lavorativo. Si tratta di un tracciato di oltre quarant’anni di attività in cui, grazie a questi documenti d’archivio oggi esposti, si rivela una particolare e mai prima raccontata storia incisoria, in gran parte milanese ma anche internazionale. Una vicenda storica cui Grafica Uno ha dato molto e molto ancora sta dando oggi, riportando in primo piano non soltanto il fecondo incontro tra tecnica, scienza e arte, ma anche quello fra singole personalità, tra uomini creativi d’ogni parte del mondo – italiani, sudamericani, asiatici eccetera – che credono nei valori dell’arte e hanno trovato, tutti, in Giorgio Upiglio uno straordinario referente.

Ha scritto in proposito (si potrebbe dire: a nome di tutti) Leo Lionni: “Nessuno meglio di Giorgio impersona la nuova figura del maestro artigiano. … Non come uomo-strumento, ma come collaboratore che con la sua generosa  disponibilità a nuovi interrogativi, l’intuizione di possibili risposte e la elaborazione di nuovi mezzi partecipa vitalmente alle invenzioni del processo creativo”.

Informazioni:

Archivio del Moderno, Accademia di architettura, USI, Mendrisio
tel. +41.91 6404842, fax  +41.91 6467804
e-mail: [email protected]

 

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