Blog e giornalismo, l'era della complementarietà

Servizio comunicazione istituzionale

27 Giugno 2006

C’è chi li ama e c’è chi li odia. C’è chi pensa che siano il mezzo di comunicazione del futuro e chi li considera una moda e in quanto tale transitoria. In realtà i blog sembrano entrati in una nuova fase: quella della complementarietà con i media tradizionali. È quanto emerge da una ricerca condotta da Marco Faré, con la supervisione di Marcello Foa, per conto dell’Osservatorio europeo di giornalismo (EJO), un centro studi della Facoltà di scienze della comunicazione dell’Università della Svizzera italiana.

Un blog è un sito internet, strutturato come un diario in ordine cronologicamente inverso, su cui è molto facile scrivere. Il successo dei blog ha dello straordinario: stimati oggi intorno ai 38 milioni, il loro numero tende a raddoppiare ogni sei mesi. I giovani leggono più i blog di quanto leggano i quotidiani o di quanto guardino le notizie in televisione. Quelli della fascia d’età 18-34 stanno abbandonando i giornali (negli Usa addirittura con punte del 50%) e, secondo la Online Publisher Association, solo il 17% di chi ha meno di 25 anni ritiene che la lettura dei giornali sia importante nella propria vita.

Gli editori sono posti di fronte a scelte radicali: ignorare questa tendenza o elaborare nuove strategie per non perdere il contatto con la generazione dai cui ranghi uscirà la classe dirigente del futuro. Secondo gli autori della ricerca, il blog è lo strumento che permette agli editori di assecondare le abitudini di lettura dei giovani e di fidelizzarli, capitalizzando la tendenza all’abitudinarietà. Se un lettore è abituato a leggere i blog del Figaro e del Times, aumentano le possibilità che frequenti anche il sito e acquisti il quotidiano, soprattutto con l’evolversi dei gusti e delle esigenze. La tendenza da parte delle principali testate ad ospitare dei blog nel proprio portale rientra in questo processo.

Secondo Marco Faré «la funzione dei media tradizionali resta indiscutibile e per ora insostituibile; ma i blog ne hanno una propria. Tendono non a sostituirsi, ma ad integrarsi ai primi: sono il “cane da guardia” di giornali e tv ma al contempo hanno successo soprattutto quando le loro denunce o le loro segnalazioni vengono riprese dai mezzi di informazione tradizionali.» Si sta creando una circolarità tra i due mondi: blog famosi vengono ospitati su portali di grandi testate, i giornalisti imparano a monitorare i blog come fonte d’informazione, i bloggisti a loro volta a monitorare costantemente i media e a seguire notizie e fatti che sfuggono al radar dei cosiddetti “mainstream” media.

Il testo completo dello studio può essere ottenuto rivolgendosi all’EJO ([email protected]), o consultando il sito internet dell’Osservatorio www.ejo.ch.

Informazioni e contatti:

USI, European Journalism Observatory (EJO)
V. G. Buffi 13
6904 Lugano
Tel. 058 666 47 92
E-mail: [email protected]