Sviluppo e innovazione per la crescita accademica della Svizzera italiana

Servizio comunicazione istituzionale

21 Settembre 2003

Fra il 1996 e il 2000, anno del riconoscimento del Ticino quale nono Cantone universitario, il programma di studi dell' Università della Svizzera italiana è stato sottoposto, con esito positivo, a tre perizie da parte del Consiglio Svizzero della Scienza. Le raccomandazioni di incrementare il numero dei docenti stabili e di semplificare la gestione sono state adottate. Oggi tutte le facoltà dipendono direttamente dal Consiglio dell’USI. L'istituzione di Consigli accademici indipendenti e il principio dell’autonomia gestionale con contratti di prestazione è diventata la regola in Svizzera. Un ritorno a modelli antiquati come propone la "Associazione per la scuola pubblica del Cantone e dei Comuni" è impensabile. Nell'ambito del contratto di prestazione l'USI è già oggi oggetto di dibattito e controllo politico su gestione, pianificazione e sviluppo.

Nel Consiglio dell'Università della Svizzera italiana (nominato dal Consiglio di Stato) siedono, professori di chiara fama e grande esperienza accademica, fra i quali contiamo tre Rettori di famosi atenei. Il Consiglio nomina i professori, è responsabile per la pianificazione accademica e la gestione finanziaria e controlla la qualità. L'Organo federale di accreditamento e gestione della qualità (OAQ) è l'istanza di controllo esterna.

L'USI ha avuto un ruolo pionieristico, assieme all'Università di San Gallo e al Politecnico federale di Zurigo, nell'adozione dell’ordinamento europeo degli studi universitari, detto di Bologna. Il primo triennio di base sarà completato nell’estate 2004 e nell'autunno seguente saranno attivati i primi indirizzi di Master. Le facoltà hanno elaborato diverse proposte e saranno gli studenti a scegliere.

In un'università al passo con i tempi l'insegnamento è accompagnato da attività di ricerca e da programmi di specializzazione professionalizzanti. Senza confronto con il contesto scientifico e professionale i docenti e gli studenti perdono il contatto con la realtà accademica e le sue innovazioni. Da qualche anno il finanziamento federale delle università tiene conto delle attività di ricerca svolte in competizione con gli altri atenei.

La Facoltà di Scienze informatiche si iscrive nella strategia di crescita dell'USI auspicata sin dal 2000 dalle autorità federali. Lo studio di fattibilità è stato approvato dal Consiglio dell’USI nel giugno 2002 e inoltrato al Consiglio di Stato. Dopo più di un anno speriamo nella sua approvazione. Il progetto è all'insegna del consolidamento e dell'innovazione con quattro obiettivi: (1) potenziare l’insegnamento e la ricerca in sinergia con le facoltà esistenti; (2) sviluppare all’USI l'area delle scienze esatte; (3) dare una risposta innovativa alle nuove esigenze professionali dell’informatica; (4) consolidare le relazioni accademiche con gli istituti della nostra regione (CSCS, IDSIA, IRB e SUPSI) e con i Politecnici di Milano, Losanna e Zurigo.

Frenare questi sviluppi, come propone la "Associazione per la scuola pubblica del Cantone e dei Comuni", sarebbe fatale per l'Università e per l'intera Svizzera italiana.

Informazioni:

Marco Baggiolini, Presidente USI, tel. 091 912 46 18, [email protected]

 

PRO MEMORIA
Il Consiglio dell’Università è l’organo superiore dell’USI ed è attualmente composto da 12 membri. Presidente: prof. Marco Baggiolini. Membri: Hans Bühlmann già Presidente della Scuola politecnica federale di Zurigo; Enrico Decleva, Rettore dell’Università degli studi di Milano; Gabriele Gendotti, Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento educazione, cultura e sport; Piero Martinoli, professore ordinario di fisica all’Università di Neuchâtel, Konrad Osterwalder, Rettore della Scuola politecnica federale di Zurigo; Anne-Nelly Perret-Clermont, prof. ordinaria all’Università di Neuchâtel; Renzo Respini, Presidente della Fondazione per le Facoltà di Lugano dell’USI; Roberto Schmid, Rettore dell’Università di Pavia; Josep Acebillo, direttore dell’Accademia di architettura dell’USI; Giovanni Barone-Adesi, Decano della Facoltà di scienze economiche dell’USI; Edo Poglia, Decano della Facoltà di scienze della comunicazione dell’USI.