Le cause profonde di instabilità e violenza nei Balcani

Servizio comunicazione istituzionale

9 Novembre 2004

Le cause profonde d’instabilità e violenza nei Balcani
“Root
Causes of Instability and Violence in the Balkans”

Una
ventina di personalità di spicco del mondo politico, diplomatico, intellettuale ed economico parteciperanno
all’incontro “Root Causes of Instability and Violence in the Balkans”
organizzato dall’Istituto di studi mediterranei dell’USI, che si terrà dal 12 al 14 novembre 2004, presso
l’Università della Svizzera italiana (12.11) e l’Hotel Villa Castagnola (13-14.11) a Lugano.

Mentre
l’attenzione del mondo è concentrata sull’Irak e sul Medio Oriente, la regione balcanica è tuttora impegnata
in un’importante fase di ricostruzione. Alcuni stati della regione si apprestano a chiedere l’adesione
all’Unione Europa, mentre altri si confrontano con crisi ancora aperte. Sullo sfondo della candidatura
della Turchia a membro dell’Unione s’intreccia il dibattito sull’identità culturale dell’Europa stessa.

Sulla base delle suggestioni tematiche emerse durante l’incontro
svoltosi nell’ottobre 2003 e dedicato al tema della memoria, dell’identità e della violenza (“Memory,
Identity and Violence in the Balkans) i partecipanti riprenderanno il dialogo sulle cause profonde,
a livello culturale, politico, storico ed economico, della situazione d’instabilità della regione balcanica.
L’incontro offrirà l’opportunità di ripensare il quadro di riferimento teorico della cooperazione internazionale
e le possibilità di mettere in contatto istituzioni e realtà (università, diplomazia, media, cooperazione)
che abitualmente operano sul territorio in ambiti distinti. A tal fine, pur mantenendo la tradizione di un dialogo spontaneo e aperto tra i partecipanti, il dibattito
verterà su alcuni temi chiave: il ruolo dei media nella costruzione e divulgazione dei concetti di cultura,
identità, etnia; l’intervento internazionale nel ripristinare le condizioni di legalità: l’intervento
dei politici e dei giuristi di altri paesi nella redazione degli accordi di pace; l’eredità politica
e simbolica dell’impero ottomano nella regione balcanica.

Istituto
studi mediterranei

L’Istituto studi mediterranei (ISM)
fa parte della rete di Istituti di ricerca dell’Università della Svizzera italiana. Attraverso il confronto
con la società civile e la comunità scientifica internazionale, l’ISM intende sviluppare riflessioni
e ricerche sulla civiltà e le culture dell’area mediterranea. Esso si propone come laboratorio d’idee,
che favorisce lo sviluppo di progetti innovativi. L’ISM dedica particolare attenzione allo studio e
alla valorizzazione di forme di coesistenza pacifica e di meccanismi istituzionali capaci di promuovere
il rispetto reciproco fra comunità aperte al dialogo. Nel 2004 l’ISM ha avviato una collaborazione triennale
con la Direzione per lo Sviluppo e la Cooperazione del Dipartimento federale degli affari esteri.

Contatti

Giovanni
Zavaritt, USI, ISM, Ricerca e Contatto stampa,
tel. 091 912 47 18
Elena Negro, USI, ISM, Ricerca e Relazioni esterne, tel. 091 912 47 00


Partecipanti

Paolo
Bertossa, giornalista, Radio Televisione della Svizzera Italiana, Lugano.

Felice
Besostri, Dipartimento Studi Internazionali, Università Statale, Milano.

Georges
Delcoygne: Institut pour les Etudes Stratégiques, Paris; Université Libre de Bruxelles.

Luigi
Vittorio Ferraris, Ambasciatore; Università Roma III; Presidente, Circolo studi diplomatici, Roma..

Marcello
Foa: capo-redattore Esteri, “Il Giornale”, Milano.

Kadri
Gürsel: Foreign Editor, “Milliyet Gazetesi”, Istanbul.

Marko
Hajdinjak, International Centre for Minority Studies and Intercultural Relations (IMIR), Sofia.

Jannis
Kartalis: Editor in Chief, “To Vima”, Athens.

Harald
Kreid: Director General, Central European Initiative (CEI), Trieste.

Zlatko
Lagumdija: ex Prime Minister and Foreign Minister; President SDP, Sarajevo.

Alexandros
Mallias: Director Balkan Desk, Ministry of Foreign Affairs, Athens.

Stelios
Mallicourtis: Greek Ambassador, Dublin; ex Inspector General, Ministry of Foreign Affairs, Athens.

Athanasios
Moulakis: Direttore, Istituto studi mediterranei (ISM), USI, Lugano.

Kathleen
Owen: Center for Dispute Settlement, Washington DC.

Roberts
Owen: Legal Advisor, US Mission to Bosnia, Washington.

Jasmina
Pašalić: Ambassador of Bosnia-Herzegovina, Berne.

Gramoz
Pashko: ex Deputy Prime Minister and Minister of Economy, Tirana.

Alessandro
Pietromarchi: Ministro Plenipotenziario, Console generale d’Italia, Lugano

Fred
Rosen: University College; Editor in Chief, “The Bentham Project”; Editor, “Utilitas”, London.

Ivan
Simonovic: Ambassador, President of the Economic and Social Council, Zagreb.

Ivan
Stancioff: ex Foreign Minister; Director, Cresta Marketing, Sofia.

Samih
Vaner: Chairman, French Association for the Study of the Eastern Mediterranean and the Turkish-Iranian
world; Political Science dept. University of Paris; Director, Cahiers CEMOTI, Paris.

Henk
Wagenmakers: ex Dutch Ambassador, Athens; Chairman, Small Arms Commission, OECD, Berne.