Facoltà di comunicazione, cultura e società
Servizio comunicazione istituzionale
9 Dicembre 2019
Lugano, 9 dicembre 2019 – Il Gran Consiglio ticinese, nella sua seduta di oggi lunedì 9 dicembre 2019, ha approvato la modifica della Legge sull’Università della Svizzera italiana e sulla Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana del 3 ottobre 1995, che determina un cambiamento nel nome di quella che finora è stata la “Facoltà di scienze della comunicazione”.
È stata proprio l’USI a proporre il nuovo nome: “Facoltà di comunicazione, cultura e società”, un nome che meglio risponde alle attuali sfide della società, valorizza i punti di forza sviluppati negli anni dalla Facoltà ed è più aderente alla sua offerta formativa attuale.
“L’USI è molto soddisfatta del fatto che la sua proposta sia stata accettata dal Gran Consiglio, che ne ha compreso le ragioni, il valore aggiunto e il potenziale per lo sviluppo della Facoltà” – sottolinea il Rettore dell’USI Boas Erez. “La nuova denominazione è frutto di una riflessione interna alla Facoltà di scienze della comunicazione iniziata nel 2017” – spiega il Decano Andrea Rocci – “finalizzata a definire il suo nuovo posizionamento, anche in considerazione della completa integrazione dell’Istituto di studi italiani, a dieci anni dalla sua fondazione. Questo cambiamento ci permetterà di cogliere nuove opportunità, continuando a sviluppare i tradizionali punti di forza della Facoltà”.
Un settore sempre più rilevante e in espansione
La comunicazione sta trasformando vari ambiti e plasmando nuove sfere sociali, tra cui il mondo del lavoro, la cultura, i rapporti fra aziende e istituzioni e la vita privata di miliardi di persone. Inoltre essa è al centro di una serie di trasformazioni economiche e culturali epocali, che vanno studiate e comprese. Quando è stata istituita la Facoltà di scienze della comunicazione, nata con l’USI nel 1996, si trattava di una novità assoluta nel panorama accademico svizzero e all’inizio, ormai 25 anni fa, il suo nome coincideva con quello dell’unico corso di laurea che offriva: la licenza quadriennale in Scienze della comunicazione. Nel frattempo la Facoltà ha allargato il campo di studio rispetto all’indirizzo originale e oggi adegua il proprio nome a quanto propone attualmente.
Questa evoluzione permette alla Facoltà di posizionarsi verso tre grandi sfide che la società dovrà affrontare nel prossimo futuro:
1. l’interconnessione globale delle tecnologie digitali, con il suo intreccio di intelligenza artificiale e grandi masse di dati, che rappresenta un cambiamento che richiede di essere compreso non soltanto tecnologicamente, ma anche nelle sue conseguenze per la società e la politica, per il lavoro e la vita privata;
2. l’incontro fra diverse culture, lingue, ideologie e religioni – favorito proprio dalle comunicazioni digitali globali, ma anche dai movimenti migratori e, più in generale, dalla mobilità delle persone – che pone sfide nuove che riguardano la comunicazione, le culture e le identità, il vivere insieme in società;
3. il senso e le modalità dell’elaborazione e trasmissione della cultura, che ha conseguenze per la formazione, nonché per la conservazione, l’interpretazione e la valorizzazione del patrimonio culturale.
Una formazione sempre alla frontiera dell’innovazione
La Facoltà negli ultimi 10 anni ha registrato un numero alto e stabile di studenti, con una media di circa 800 iscritti fra Bachelor, Master, formazione continua e dottorato. La Facoltà ha saputo formare per oltre vent’anni professionalità specifiche, apprezzate dal mercato del lavoro, progettando formazioni innovative capaci di anticipare le domande della società. Due esempi recenti sono il nuovo programma di Master in Digital Fashion Communication, che interpreta la trasformazione dell’industria della moda, fra digitalizzazione e nuove esigenze di sostenibilità, e il rinnovato Master in Marketing and Transformative Economy, che forma a un’alta professionalità nel marketing con una prospettiva nuova, che va al di là della soddisfazione del cliente, per mettere a tema la questione del benessere individuale e collettivo. Un programma di Bachelor in Comunicazione completamente rinnovato verrà attivato a partire dal prossimo anno accademico (www.usi.ch/it/formazione/bachelor/comunicazione). In ambito umanistico, poi, l’offerta attuale della Facoltà include, oltre a un corso di studi completo in Lingua, letteratura e civiltà italiana, un innovativo programma di Master in Filosofia, aperto al confronto con le scienze e ai temi dell’intelligenza artificiale.
Secondo l’iter normale per una modifica di legge, la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale avverrà dopo i 60 giorni previsti per il diritto di referendum. Una volta che la modifica di legge sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale la modifica entrerà in vigore. L’USI porterà a termine le modifiche nei suoi documenti ufficiali entro l’inizio del prossimo anno accademico, il 14 settembre 2020. Il cambiamento di nome della Facoltà non ha effetto retroattivo, né conseguenze sulla denominazione dei titoli rilasciati.
Contatti per interviste:
- Boas Erez, Rettore USI (contatti)
- Andrea Rocci, Decano della Facoltà (contatti)
Gli studenti attualmente iscritti, gli alumni o altri membri della comunità accademica possono rivolgersi al Decanato della Facoltà, che è a disposizione per rispondere a ulteriori domande relative al cambiamento di nome e illustrarne le implicazioni pratiche: [email protected].
Altre informazioni:
- Domande frequenti: www.usi.ch/sites/default/files/storage/attachments/document/domande-frequenti-com.pdf
- Formazione: www.com.usi.ch/it/studiare-scienze-della-comunicazione
- Ricerca: www.com.usi.ch/it/ricerca-scienze-della-comunicazione/ricerca-in-uno-sguardo