Esami clinici pratici: l'esperienza degli studenti

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Servizio comunicazione istituzionale

22 Agosto 2022

Si sono svolti nelle scorse settimane gli esami clinici pratici (OSCE) della Facoltà di scienze biomediche dell’USI, dove i pazienti simulati hanno preso parte alle prove pratiche degli studenti del Master in Medicina, per testare le capacità dei futuri dottori. Durante gli esami pratici gli studenti e le studentesse hanno interrogato ed esaminato i pazienti simulati che, dopo un’accurata istruzione, hanno simulato un paziente reale, riproducendo la storia, la personalità e le emozioni di un vero paziente malato, riproducendo i segni clinici e adottando la corrispondente espressione corporea. Gli esami federali di medicina umana si svolgono una volta all’anno e il loro superamento permette agli studenti di proseguire nella formazione postgraduata ovvero nella specializzazione. Gli esami si svolgono in modo identico e simultaneo nelle Facoltà di medicina svizzere al termine della formazione di base (tre anni di bachelor e tre anni di master). Partendo dagli obiettivi formativi definiti dai Profiles (Principal Relevant Objectives and Framework for Integrated Learning and Education in Switzerland), essi comprendono due tipologie d’esame: un esame scritto sottoforma di domande a scelta multipla (QCM) e un esame clinico pratico strutturato, definito Objective Structured Clinical Examination o esame OSCE.

Per l’occasione abbiamo intervistato alcuni studenti e studentesse della Facoltà di scienze biomediche dell'USI per farci raccontare come hanno vissuto l'esperienza e cosa hanno imparato.

"Quest’anno ho partecipato per la prima volta ad un esame OSCE (dall’inglese esame clinico obiettivo e strutturato)" ci racconta Stefania Huber. " L'esame ha come obiettivo di esaminare le studentesse e gli studenti di medicina non solo per le capacità teoriche, bensì soprattutto per le capacità pratiche e comunicative.  Per la prima volta, si è soli davanti ad un paziente (simulato estremamente bene) e ad essere sincera mi sono resa conto del vero incarico che mi aspetterà in futuro solo grazie a questo esame. Mi è piaciuto molto mettermi in gioco e provare a mettere in pratica ciò che ho imparato dalle lezioni frontali. La pratica clinica vissuta due volte alla settimana durante i primi due semestri del master in diversi ospedali ticinesi ha aiutato molto. Difatti mi ha sorpreso come alcune nozioni e modi di fare che ho visto dai miei tutori medici siano rimaste nel mio subconscio e siano apparse spontaneamente durante l’esame. La strada di apprendimento è ancora lunga. Ho imparato dove sono le mie lacune, in particolare, cercare di pensare in ampio per l’arco di tutta la simulazione. In più, spiegare la diagnosi più probabile ad un paziente non è sempre scontato e banale e la scelta delle parole non è scontata".

"L’esame con i pazienti simulati è stata un’esperienza interessante", afferma Carlotta Cimiotti.  "Come tutti gli esami pratici rimane una situazione poco piacevole per lo studente, che deve dimostrare non solo le sue conoscenze teoriche, ma anche la sua capacità interattiva e la sua empatia. Questa esperienza mi ha sicuramente mostrato cosa significa prendere a carico un paziente nella sua interezza: capire quale problema di salute ha, percepire i suoi bisogni e cosa si aspetta da me. Inoltre, solo in questa modalità d’esame si ha la possibilità di allenare la propria abilità nell’effettuare una diagnosi differenziale a partire dal sintomo e rappresenta per questo un esercizio fondamentale per prepararci alla professione medica". 

Per Mathias Baumberger "l'esame con pazienti simulati è un’ottima esperienza per mettersi alla prova ed applicare le conoscenze teoriche acquisite durante il semestre oltre ad esercitare le competenze pratiche acquisite durante le giornate cliniche negli ospedali. È un ottimo modo per migliorare le proprie capacità di comunicazione, osservazione ed in generale lo svolgimento dell'intero percorso che parte dal momento in cui il paziente entra dalla porta fino alla diagnosi, cura e alla dimissione del paziente".

 

Come valuti questa modalità di esame? È utile? In che modo ti aiuterà per il futuro?

"Chiaramente questa modalità di esame", spiega Stefania Huber, "dove si hanno solamente 13 minuti di tempo per paziente per effettuare un’anamnesi, una visita medica appropriata, come anche le analisi e i passi successivi che portano alla comunicazione al paziente della probabile diagnosi e conseguente terapia è un modo per mettere la studentessa o lo studente di medicina sotto pressione e centrare il problema in maniera più oggettiva possibile".

"Trovo questa modalità d’esame molto utile, ma con alcuni limiti" prosegue Carlotta Cimiotti. "Da un lato permette di proiettarsi nel ruolo del medico e di assumere le sue responsabilità, dall’altro rimane una situazione non completamente autentica e la consapevolezza che si tratti di pazienti simulati è un freno importante per la spontaneità dello studente. Nonostante ciò, credo che siano le condizioni che più permettono di simulare una situazione reale e rappresentano per lo studente il passo antecedente alle piene responsabilità che ci aspettano come futuri assistenti medici".

"Trovo questa modalità di esame estremamente importante, è un ottimo modo per prepararsi alla parte pratica dell'esame di stato e guadagnare confidenza con la sua struttura". Ci dice Mathias Baumberger. "Non si tratta solo di una preparazione all’esame di stato, perché questa modalità di esame mette alla prova tutte le conoscenze teoriche degli studenti e le capacità pratiche necessarie per lo svolgimento delle attività che un medico deve conoscere per poter svolgere correttamente il proprio lavoro".

 

Per uno sguardo più approfondito sugli esami federali di medicina abbiamo intervistato il Dottor Fabrizio Barazzoni, Responsabile degli esami facoltari e federali clinici pratici OSCE, presso la Facoltà di scienze biomediche dell’USI. Dottor Barazzoni, come si svolgono gli esami federali di medicina?

Gli esami federali di medicina umana si svolgono una volta all’anno e il loro superamento permette agli studenti di proseguire nella formazione postgraduata ovvero nella specializzazione. Gli esami si svolgono in modo identico e simultaneo nelle Facoltà di medicina svizzere al termine della formazione di base (3 anni di bachelor e 3 anni di master). Partendo dagli obiettivi formativi definiti dai Profiles (Principal Relevant Objectives and Framework for Integrated Learning and Education in Switzerland), essi comprendono due tipologie d’esame: un esame scritto sottoforma di domande a scelta multipla (QCM) e un esame clinico pratico strutturato, definito Objective Structured Clinical Examination o esame OSCE.

 

Cosa sono e qual è il punto di partenza degli esami OSCE?

Gli esami OSCE consistono in una serie di prove, chiamate postazioni, che gli studenti devono affrontare una dopo l'altra. Ogni postazione è riferita a un caso clinico specifico, uguale per tutti gli studenti, da concludere nell’arco dei 13 minuti. In ogni postazione lo studente deve affrontare un compito prestabilito, che è identico per tutti gli studenti per durata, contenuti, sequenza, modalità e criteri di valutazione.

La redazione dei casi clinici è assicurata dall’importante contributo dei singoli medici responsabili di modulo, o dei loro collaboratori. Questo lavoro redazionale, che potremmo definire la sceneggiatura del caso d’esame, avviene sulla base di una griglia predefinita, sostanzialmente simile a quella utilizzata degli esami federali. A seguito di questo lavoro, si procede alla redazione della parte che il paziente simulato dovrà interpretare.

 

Chi è il paziente simulato?

L'espressione paziente simulato indica una persona accuratamente istruita a simulare un paziente "reale". È una persona formata a riprodurre la storia, la personalità e le emozioni di un vero paziente in un dato momento della malattia, simulando i segni clinici di cui soffre e adottando la corrispondente espressione corporea.

 

Cosa fa il paziente simulato?

Un team interdisciplinare accompagna la persona soggetta a diventare paziente simulato. Medici ed insegnanti dell’Accademia Teatro Dimitri assicurano le proprie competenze per aiutare la persona ad entrare nei panni del paziente simulato, il quale – in occasione dell’esame – sarà interrogato ed esaminato dallo studente. Nel corso della giornata degli esami OSCE il paziente simulato deve svolgere il proprio ruolo molte volte, incontrando fino a 10 studenti consecutivamente e fino a 20 candidati complessivamente. Questo tipo di esercizio richiede concentrazione e resistenza alla fatica non indifferenti. Nel caso in cui lo studente intendesse eseguire degli esami clinici nelle parti intime o particolarmente sensibili del paziente simulato, sono impiegati dei manichini.

 

Come sono valutati gli studenti?

Oltre al paziente simulato e allo studente, all’interno di ogni singola postazione vi è l’esaminatore, il quale - sulla base di criteri predefiniti e validi allo stesso modo per tutti gli studenti e con il supporto di un tablet - valuta la prestazione dello studente nella singola postazione d’esame.

 

Come sono strutturate le postazioni degli esami OSCE?

La logistica rappresenta un aspetto molto importante nell’organizzazione degli esami OSCE. Sulla base delle richieste e delle indicazioni previste per gli esami federali, è necessaria una strutturazione standardizzata e simile di ogni singola postazione (lettino, tavolo per il paziente simulato, lo studente e l’esaminatore), del contenuto e della disposizione del materiale di cui lo studente avrà necessità, come pure della posa dell’orologio a disposizione dello studente per sempre potersi orientare nel corso dell’esame.

 

L’IT ha un ruolo in questo contesto?

Il supporto del Sevizio IT dell’USI rappresenta un pilastro fondamentale e indispensabile per assicurare lo svolgimento corretto e puntuale degli esami OSCE. Grazie alla creazione di un sistema informatizzato di gong, il passaggio ogni 13 minuti dello studente da una postazione all’altra è scandito e garantito in modo preciso e affidabile. Il fatto inoltre di avere creato una vera e propria regia centralizzata con pc individuali, dalla quale si può visionare l’esame OSCE di ogni singola postazione, si è confermata essere un grande e indiscutibile valore aggiunto.

 

Con che frequenza si svolgono gli esami OSCE facoltari?

La Commissione degli esami della nostra Facoltà ha deciso sin dall’inizio di effettuare annualmente, accanto a quelli scritti, anche gli esami OSCE facoltari. Questo per preparare al meglio i nostri studenti ad affrontare questa tipologia d’esame ed essere pertanto pronti ad affrontare con sicurezza anche quelli federali.

Fino ad oggi abbiamo svolto gli esami OSCE facoltari seguenti:

  • luglio 2021:
    • studenti del 1° anno di master: esami formativi sull’arco di due distinte giornate (8 postazioni);
  • luglio 2022:
    • studenti del 1° anno di master: come nel 2021;
    • studenti del 2° anno di master: esami sommativi sull’arco di una sola giornata (8 postazioni);

e per la prima volta anche bilingue (in italiano e in tedesco).

 

Quando si svolgeranno gli esami federali in medicina umana all’USI?

Nel mese di settembre del 2023 si svolgeranno per la prima volta anche nella nostra Facoltà gli esami federali in medicina umana, composti da ben 12 postazioni sostenibili in lingua italiana o tedesca.

 

È possibile tracciare un breve bilancio di quanto fatto finora?

Dal profilo generale il bilancio dei primi due anni di esperienza con gli esami OSCE indica che quanto intrapreso e realizzato finora sembra essere adeguato e corretto per affrontare l’anno prossimo la sfida degli esami OSCE federali. Desideriamo continuare a migliorarci impegnandoci in particolare nella formazione dei pazienti simulati e nello sviluppo delle competenze e delle conoscenze degli esaminatori.

 

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