Corona Immunitas Ticino: immunità funzionale grazie a vaccini e infezioni precedenti
Servizio comunicazione istituzionale
26 Settembre 2022
Nuovi risultati per il progetto Corona Immunitas Ticino, lo studio epidemiologico avviato nel 2020 per valutare la diffusione del coronavirus e lo sviluppo dell’immunità nella popolazione ticinese. Lo studio, condotto dall’Istituto di salute pubblica dell’Università della Svizzera italiana e dal Dipartimento economia aziendale, sanità e sociale della SUPSI, in collaborazione con l’EOC e numerosi partner sul territorio, fa parte del più ampio programma di ricerca Corona Immunitas, promosso dalla Swiss School of Public Health (SSPH+).
I gruppi di ricerca di Corona Immunitas Ticino e Zurigo hanno pubblicato, sulla rivista Eurosurveillance, i risultati sull’immunità in Ticino e a Zurigo dopo le ondate legate alle varianti Delta e Omicron e le campagne vaccinali.
Lo studio si è in particolare concentrato sulla cosiddetta “immunità funzionale” che si ha quando, grazie al vaccino o a una precedente infezione, il sistema immunitario interviene più prontamente evitando l’aggravarsi della malattia ma non il contagio. Dalla ricerca risulta che a marzo 2022 circa il 97% della popolazione aveva anticorpi contro la proteina spike del coronavirus, senza differenze significative sia per l’età delle persone, sia per la regione di provenienza.
Abbiamo sentito Emiliano Albanese, direttore dell’Istituto di salute pubblica e professore della Facoltà di scienze biomediche, e Rebecca Amati, ricercatrice all’Istituto di salute pubblica e project manager di Corona Immunitas Ticino.
Quali sono i principali risultati di questo studio?
In Ticino e a Zurigo, a marzo 2022, quasi tutta la popolazione dello studio aveva sviluppato gli anticorpi contro il virus del COVID-19. Ciò grazie all'effetto combinato della campagna vaccinale e della rapida diffusione della variante Omicron nei mesi invernali. Un secondo risultato interessante riguarda il fatto che gli anticorpi sviluppati hanno mostrato un’elevata capacità neutralizzante contro il virus e le varianti Delta e Omicron.
Che cosa significa valori così alti di immunità tra la popolazione? È una rassicurazione pensando a possibili ondate autunnali e invernali?
I risultati suggeriscono che la grandissima maggioranza della popolazione testata a marzo 2022 ha sviluppato anticorpi con un’alta capacità neutralizzante contro il virus e le varianti Delta e Omicron. Questo è rassicurante per le persone come anche per il sistema sanitario (ospedali, cure intense) perché gli anticorpi neutralizzanti contribuiscono alla protezione da forme gravi di COVID-19.
Il governo degli Stati Uniti ha dichiarato che il vaccino per il COVID-19 diventerà un appuntamento annuale come quello per l’influenza. Conoscere l’immunità tra la popolazione può essere di aiuto per la gestione di future campagne di richiamo?
Conoscere l’immunità tra la popolazione è stato e continua a essere fondamentale per informare le autorità competenti (Ufficio Federale di Sanità Pubblica e la Commissione federale per le vaccinazioni). Il monitoraggio delle traiettorie di sviluppo della risposta anticorpale nel tempo permetterà di prendere delle decisioni relative alle prossime campagne di richiamo vaccinale, sfruttando i dati a disposizione per definire tempistiche e categorie di persone interessate.