Un cambiamento di sistema per il sostegno ai media

Foto di Mike B: https://www.pexels.com
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Servizio comunicazione istituzionale

16 Gennaio 2023

Occorre un cambiamento di sistema per dare sostegno ai media. È quanto emerge dal nuovo rapporto della Commissione federale dei media (COFEM), di cui fa parte anche Colin Porlezza, professore alla Facoltà di comunicazione, cultura e società, Istituto di media e giornalismo. La Commissione, alla luce delle mutate realtà di produzione, distribuzione e fruizione in un mondo digitale dei media, non vede un futuro per un sostegno ai media orientato alla tecnologia e al genere e raccomanda dunque un cambiamento di sistema attraverso un orientamento neutrale sul piano tecnico invece di riduzione delle tariffe postali e ripartizione del canone.

D'ora in poi – si legge nel comunicato della COFEM - tutti i media privati, indipendentemente dal canale di diffusione o dal genere, dovrebbero poter beneficiare di sussidi, a condizione che il loro contenuto giornalistico si rivolga a un ampio pubblico e si impegnino volontariamente a rispettare l'autoregolamentazione del settore. In questo modo tutte le offerte giornalistiche private saranno trattate allo stesso modo, indipendentemente dal fatto che siano stampate, trasmesse in streaming, distribuite come contributi di testo, video o audio. La riduzione delle tariffe postali attualmente praticata per il recapito mattutino di certi giornali o la ripartizione dei proventi del canone per alcune emittenti radiotelevisive private dovrebbero essere sostituite tramite il nuovo sistema.

Oltre alla SSR, finanziata dai proventi del canone, alcuni media privati svizzeri ricevono già oggi un sostegno finanziario dal settore pubblico. Tuttavia, ciò avviene in base al tipo di media e alla tecnologia. Ad esempio, la distribuzione dei giornali da parte della Posta beneficia di sussidi, e alcune emittenti radio e TV private ricevono una quota di partecipazione al canone radiotelevisivo. La COFEM raccomanda ora di sostituire queste misure con un sistema di sostegno tecnologicamente neutrale che tratti tutte le offerte di contenuti allo stesso modo, indipendentemente dal fatto che siano stampate, trasmesse in streaming o diffuse come testo, video o audio. La COFEM pone quindi la fruizione al centro delle sue riflessioni.

 

Centralità della fruizione e aree di sostegno

“Considerata la situazione economica difficile soprattutto dei media regionali e locali in Svizzera è necessario sostenere con fondi pubblici, oltre alla SSR, anche i fornitori privati di contenuti giornalistici", afferma la presidente della Commissione Anna Jobin. Tuttavia, questi dovrebbero essere liberi di decidere come raggiungere la popolazione con i loro contenuti. Considerato l'obiettivo di un sostegno teso a rendere disponibili nel modo più ampio possibile le informazioni rilevanti per la democrazia, non importa quale sia la forma in cui ciò avviene. La COFEM pone quindi la fruizione al centro delle sue riflessioni.

Concretamente la Commissione vede tre aree in cui questo sostegno può essere attuato:

  • tramite misure generali per rafforzare il settore;
  • sostenendo a livello operativo offerte giornalistiche private e soprattutto regionali;
  • sostenendo progetti di offerte giornalistiche private come start-up locali e progetti di innovazione dei media.

La Commissione continua ad appoggiare un servizio pubblico nazionale indipendente, sostenuto con fondi pubblici che, in cambio dei proventi del canone per i media, deve fornire un mandato di prestazioni convergenti.

 

Garantire un'attribuzione dei fondi indipendente dallo Stato

Questo cambiamento di sistema non può avvenire da oggi a domani e richiede adeguamenti legali. Di conseguenza, sono necessarie misure transitorie per i media che già beneficiano del sostegno. La COFEM ribadisce inoltre la raccomandazione più volte espressa che il sostegno ai media deve essere strutturato in modo da essere imperativamente indipendente dallo Stato e da rendere impossibile un'influenza politica sulle decisioni redazionali. Il cambiamento di sistema proposto offre l'opportunità di affidare la responsabilità dell'attribuzione dei fondi a un organo il più possibile indipendente da influenze politiche, come una fondazione, un'autorità di regolamentazione dei media indipendente dallo Stato o un comitato consultivo.

 

Per ulteriori informazioni la COFEM rimane a disposizione. Potete contattare Martina Leonarz, Segretariato specializzato [email protected].

Trovate il rapporto completo sul sito dedicato e in allegato.

 

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