Nuovo studio IRB: scoperta del ruolo di Myc nelle cellule NK

Dr. Hanif Javanmard Khameneh, Alessandro Zenobi, Prof. Greta Guarda
Dr. Hanif Javanmard Khameneh, Alessandro Zenobi, Prof. Greta Guarda

Servizio comunicazione istituzionale

12 Maggio 2023

Un nuovo studio, condotto principalmente presso Bios+ (Centro di ricerche biomediche della Svizzera italiana), rivela l’importanza del fattore di trascrizione e proto-oncogene Myc nel mantenimento dello sviluppo delle cellule Natural Killer (NK), della loro capacità di produrre proteine e dell’immunità antitumorale. I dati, pubblicati sulla rivista Life Science Alliance, sono rilevanti in relazione ai potenziali effetti collaterali e benefici delle terapie che bloccano Myc, da tempo oggetto di ricerca.

Lo studio, guidato dalla Prof. Greta Guarda, Group Leader del Laboratorio “Meccanismi del Sistema Immunitario” dell’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB), affiliato all’USI e vicedecana della Facoltà di scienze biomediche, mostra come Myc sia essenziale per lo sviluppo delle cellule Natural Killer (NK) e dell’immunità antitumorale mediata da questi linfociti. Myc è infatti un fattore di trascrizione pleiotropico importante nel cancro, nella proliferazione e nel metabolismo cellulare, la cui regolazione e funzione nelle cellule NK è poco conosciuta.

Questo lavoro dimostra che Myc è necessario per la risposta delle cellule NK all’importantissima interleuchina (IL)-15, che induce Myc attraverso meccanismi trascrizionali e post-traduzionali. Questi risultati indicano inoltre come Myc sia un fattore centrale che lega l’IL-15 alla sintesi proteica nelle cellule NK, alla loro espansione e dunque all’immunità antitumorale mediata da questi linfociti.

Questo studio, pubblicato di recente sul Life Science Alliance Journal e realizzato in collaborazione con i colleghi dell’Istituto oncologico di ricerca (IOR), dell’Istituto per la Tecnologia delle Cellule Staminali e la Medicina Sperimentale di Heidelberg (Germania), del Centre d’Immunologie di Marsiglia-Luminy (Francia), dell’Università di Losanna, dell’Istituto Oncologico della Svizzera italiana e di BigOmics Analytics SA, mette in guardia circa potenziali effetti indesiderati qualora venisse prospettato l’uso di inibitori di Myc con immunoterapie basate sulle cellule NK.

 

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