Anche quest'anno 13 milioni di CHF dalla ricerca competitiva

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Servizio comunicazione istituzionale

25 Novembre 2015

Anche l’ultimo anno ha portato buoni frutti all’USI dal punto di vista del finanziamento competitivo della ricerca scientifica. Tra il 2014 e il 2015 i professori e ricercatori dell’Università della Svizzera italiana hanno infatti vinto presso il Fondo nazionale svizzero (FNS) e l’Unione europea fondi per oltre 13 milioni di franchi, in linea con l’anno precedente e in constante aumento dalla fondazione dell’USI.

Trattandosi di finanziamenti ottenuti in competizione diretta con altre università e centri di ricerca a livello nazionale e internazionale, questo dato costituisce un buon indicatore della salute complessiva dell’USI, fondata proprio sulla centralità della ricerca sia per l’insegnamento sia per l’innovazione.

Un dato che, nel budget complessivo dell’USI che ammonta a circa 95 milioni di franchi, costituisce ormai un promettente 13%, una proporzione pari se non superiore a quella delle altre università svizzere.

L’Istituto di ricerche in biomedicina (IRB) si è aggiudicato da solo 4.8 milioni, la Facoltà di scienze informatiche 4.3, quella di scienze economiche 1.9, l’Accademia di architettura 1.4, la Facoltà di scienze della comunicazione 0.8.

Di particolare importanza e valore - anche simbolico - sono i due finanziamenti europei dell’European Research Council (ERC), l’organismo dell’Unione europea che finanzia i ricercatori di eccellenza di qualsiasi età e nazionalità che intendono svolgere attività di ricerca all’avanguardia negli Stati membri dell’UE o nei Paesi associati, tra i quali almeno ancora fino al 2017 anche la Svizzera.

Nel contesto degli ERC Advanced Grant, un particolare strumento di finanziamento che “permette a ricercatori eccellenti e già affermati di portare avanti progetti innovativi e ad alto rischio in grado di aprire nuove direzioni nei loro rispettivi campi di ricerca”, il prof. Antonio Lanzavecchia dell’IRB si è aggiudicato oltre 2 milioni con un progetto di ricerca intitolato BROADimmune, il cui scopo è quello di comprendere i meccanismi molecolari responsabili della generazione di anticorpi potenti e neutralizzanti rispetto agli agenti patogeni, identificando i fattori che hanno finora limitato la loro produzione.

Sempre nel contesto degli ERC Advanced Grant, il prof. Michele Parrinello dell’Istituto di scienze computazionali ha conquistato un finanziamento di oltre 2.4 milioni per il progetto VARMET – Variational Metadynamics, che si propone di ottimizzare i tempi necessari alla simulazione computazionale in due rilevanti settori, quello della progettazione di farmaci e quello dello studio di nuovi materiali, di grande rilevanza nell’ambito della farmacologia, dell’ingegneria e delle nanotecnologie.

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