Segnali positivi dal turismo ticinese

Lavertezzo
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Servizio comunicazione istituzionale

8 Agosto 2017

Dopo anni difficili, la piazza turistica ticinese ha registrato nel 2016 un incremento degli arrivi e dei pernottamenti, rispettivamente +4,9% e +4,6% su base annua nel settore alberghiero e + 8,9% e +6,7% nei campeggi, i quali confermano il proprio ruolo fondamentale soprattutto nella stagione estiva. La spinta nei pernottamenti è principalmente arrivata dai turisti confederati e da un parziale recupero di ospiti germanici. Anche se non stati raggiunti i livelli medi del quinquennio precedente e anche se è presto per parlare di un’inversione di tendenza stabile nel medio-lungo periodo, si tratta di un segnale positivo, confermato dai dati dei primi mesi del 2017 e dalle previsioni dei modelli statistici. Inoltre, almeno per il 2017, altri fattori lasciano sperare in una prosecuzione della crescita, grazie alla maggiore accessibilità del territorio (AlpTransit) e alle offerte integrate come il Ticino Ticket. Nel lungo periodo, molto dipenderà dalla capacità delle diverse regioni turistiche di collaborare – pur nella differenziazione dei mercati di riferimento –, da una pianificazione strategica dei prodotti e degli eventi da offrire e da un’accurata riflessione sulle competenze del personale occupato nel settore.

È questo, in sintesi, il quadro delineato dall’ultimo Rapporto destinazione elaborato dall’Osservatorio del turismo dell’USI, unità di ricerca dell’Istituto di ricerche economiche (IRE) che, su mandato cantonale, registra e analizza le dinamiche del turismo ticinese in ottica quantitativa e qualitativa.       

Il Rapporto destinazione è una fotografia complessiva e comparativa delle prestazioni delle quattro Organizzazioni turistiche regionali (OTR – Bellinzonese e Alto Ticino, BAT; Lago Maggiore e Valli, LMV; Luganese, L; Mendrisiotto e Basso Ceresio, MBC) e del Cantone nel suo insieme.  

L’edizione 2017 del Rapporto – la sesta – è stata pubblicata oggi. L’analisi è basata sui dati 2016 e integra per la prima volta anche dati più dettagliati sulle abitazioni di vacanza e sugli alloggi collettivi, elementi di analisi su Bed & Breakfast, Airbnb e residenze secondarie e un’analisi esplorativa del mercato del lavoro relativo al settore turistico.

 

I diversi tipi di ospiti e il loro impatto

L’ordine di grandezza del numero totale degli ospiti in visita in Ticino si aggira intorno ai 21 milioni, stando alla stima dello studio sull’impatto economico del turismo in Ticino (2012), così ripartiti:

  • ospiti pernottanti: 38,6% degli arrivi
  • ospiti giornalieri per motivi puramente turistici: 19,8% degli arrivi
  • altri ospiti giornalieri (in transito, shopping, casinò, ecc.): 41,5% degli arrivi

Gli ospiti giornalieri ricoprono dunque un ruolo importante che, seppur poco analizzato per la scarsità di dati disponibili, va considerato nell’offerta di prodotti e servizi da parte degli addetti del settore. In particolare, le persone in visita per motivi puramente turistici si stima contribuiscano all’indotto con una spesa di 90 CHF pro capite.

Per quanto riguarda gli ospiti pernottanti, il contributo economico giornaliero medio è di 109 CHF. Gli ospiti del settore alberghiero sono quelli con la spesa giornaliera media più alta, compresa tra i 162 CHF per gli alberghi a 1-2 stelle e i 280 CHF in quelli a 4-5 stelle. Gli ospiti nelle altre tipologie di struttura hanno una spesa media giornaliera più bassa ma, considerando una permanenza media più lunga, contribuiscono in maniera ugualmente rilevante all’indotto economico. Sono dunque da considerarsi importanti anche coloro che pernottano in abitazioni di vacanza (724 CHF di spesa media a soggiorno per persona), nei campeggi (274 CHF) e negli alloggi collettivi (189 CHF).

 

Alberghi: crescono gli arrivi, scende la permanenza media

Il 2016 ha registrato nel settore alberghiero ticinese 1'090’383 arrivi e 2'280’339 pernottamenti. Su base annua, l’incremento è stato rispettivamente del 4,9% e del 4,6%. In confronto alla media del quinquennio 2011-2015, gli arrivi sono aumentati del 2,3%, mentre i pernottamenti sono calati dell’1,5%, a conferma di una diminuzione della permanenza media (-0,3% su base annua, -3,6% rispetto alla media 2011-2015) che è in corso da tempo: complessivamente in una decina d’anni si è passati dai 2,5 giorni del 2005 ai 2,09 giorni del 2016.

La situazione dei pernottamenti è riassunta nella tabella sottostante, che riporta anche i dati e l’andamento delle quattro regioni turistiche: 

 

Ticino

OTR BAT

OTR LMV

OTR L

OTR MBC

Totale pernottamenti 2016

2'280’339

171’293

1'067’886

931’478

109’668

Var. % 2016 vs 2015

+4,6%

+3,1%

+7,9%

+2,6%

-5,5%

Var. % 2016 vs media 2011-2015

-1,5%

-0,9%

-2%

+1%

-15,1%

Permanenza media 2016

2,09

1,56

2,51

1,89

1,74

 

Aumentano gli svizzeri, segnali positivi anche da tedeschi e mercati lontani

Nel 2016 i turisti confederati si sono confermati il mercato fondamentale, coprendo il 62,8% dei pernottamenti alberghieri; nel restante 37,2% tra i mercati d’origine principali si trovano la Germania con il 9,6% e l’Italia con il 7,2%.

Su base annua, i pernottamenti alberghieri degli ospiti domestici sono aumentati in tutte le regioni. Quelli degli ospiti stranieri invece sono complessivamente cresciuti nel Lago Maggiore e Valli (+6,5%) e nel Luganese (+1,7%), diminuiti nel Bellinzonese e Alto Ticino (-0,4%) e nel Mendrisiotto e Basso Ceresio (-11,2%); sono stati registrati in particolare un recupero di un mercato storico quale la Germania e un incremento, nelle regioni interessate, dei turisti francesi, statunitensi, russi, del Benelux e del Sud-est asiatico.     

Rispetto al quinquennio 2011-2015, la tendenza è complessivamente positiva per gli ospiti confederati e per i turisti provenienti da Stati Uniti, Cina, Paesi del Golfo e Sud-est asiatico.

La situazione è riassunta nella tabella sottostante. Per le diverse regioni turistiche sono stati considerati solo i mercati verso cui esse si orientano principalmente.

Mercati

 

OTR BAT

OTR LMV

OTR L

OTR MBC

Svizzera

Totale pernottamenti 2016

104’769

818’906

450’192

57’491

 

Var. % 2016 vs 2015

5,5%

8,3%

3,5%

0,3%

 

Var. % 2016 vs media 2011-2015

13,0%

2,9%

6,0%

-6,3%

Germania

Totale pernottamenti 2016

13’970

131’971

65’355

8’514

 

Var. % 2016 vs 2015

4,0%

12,1%

9,2%

2,6%

 

Var. % 2016 vs media 2011-2015

-15,3%

-17,5%

-23,3%

-27,7%

Italia

Totale pernottamenti 2016

17’482

20’150

108’136

18’466

 

Var. % 2016 vs 2015

-4,6%

1,0%

-7,6%

-11,1%

 

Var. % 2016 vs media 2011-2015

-3,8%

-9,4%

-10,1%

-22,1%

Stati Uniti

Totale pernottamenti 2016

1’585

10’238

38’726

-

 

Var. % 2016 vs 2015

9,3%

-0,8%

1,0%

-

 

Var. % 2016 vs media 2011-2015

19,6%

-1,2%

2,6%

-

Francia

Totale pernottamenti 2016

-

12’252

-

-

 

Var. % 2016 vs 2015

-

7,2%

-

-

 

Var. % 2016 vs media 2011-2015

-

-11,3%

-

-

Regno Unito

Totale pernottamenti 2016

-

9’262

22’458

-

 

Var. % 2016 vs 2015

-

-4,5%

2,5%

-

 

Var. % 2016 vs media 2011-2015

-

-8,2%

-0,3%

-

Benelux

Totale pernottamenti 2016

-

18’336

-

-

 

Var. % 2016 vs 2015

-

14,4%

-

-

 

Var. % 2016 vs media 2011-2015

-

-14,6%

-

-

Russia

Totale pernottamenti 2016

-

-

15’172

-

 

Var. % 2016 vs 2015

-

-

6,7%

-

 

Var. % 2016 vs media 2011-2015

-

-

-13,7%

-

Cina

Totale pernottamenti 2016

1’145

-

24’279

1’959

 

Var. % 2016 vs 2015

-17,3%

-

-2,6%

33,2%

 

Var. % 2016 vs media 2011-2015

-14,8%

-

30,1%

-11,5%

Paesi del Golfo

Totale pernottamenti 2016

-

-

41’758

-

 

Var. % 2016 vs 2015

-

-

0,0%

-

 

Var. % 2016 vs media 2011-2015

-

-

43,0%

-

Sud-est asiatico

Totale pernottamenti 2016

-

-

12’519

-

 

Var. % 2016 vs 2015

-

-

18,6%

-

 

Var. % 2016 vs media 2011-2015

-

-

22,8%

-

Nota bene: al fine di una corretta comprensione dei dati, si ricorda di tenere sempre presente il valore assoluto; in caso di valori di partenza relativamente bassi, la dimensione delle variazioni percentuali positive o negative risulta maggiore. Occorre considerare inoltre che le Organizzazioni turistiche regionali (OTR) hanno la possibilità di promuoversi in maniera indipendente sui mercati individuati come quelli di riferimento solo dal 2015, con la revisione della legge sul turismo: la comparazione tra i dati 2016 e la media 2011-2015 deve dunque essere ponderata anche in questa prospettiva.  

 

Stagionalità sempre marcata

Anche i dati del 2016 confermano la marcata stagionalità della piazza turistica ticinese: i pernottamenti alberghieri si sono concentrati per il 73% nella stagione estiva. La stagionalità è maggiore per Lago Maggiore e Valli (79%) e Mendrisiotto e Basso Ceresio (70%), meno pronunciata per Bellinzonese e Alto Ticino (67%) e Luganese (68%), regioni su cui influiscono la presenza di comprensori sciistici (Bellinzonese e Alto Ticino) e di turismo congressuale (Luganese). Il Luganese è riuscito a contrastare un po’ la propria stagionalità anche sul medio periodo, registrando rispetto al quinquennio 2011-2015 un aumento del 2,3% dei pernottamenti invernali.

 

Prestazioni in linea con il potenziale d’attrattiva

Il Rapporto destinazione 2017 ha analizzato anche la relazione tra attrattiva delle quattro regioni turistiche ticinesi e occupazione delle camere, al fine di valutare se le prestazioni registrate corrispondano al potenziale a disposizione.

Come illustrano i grafici disponibili nella galleria di immagini in alto, nella stagione estiva 2016 tutte le regioni e il Ticino nel suo insieme hanno ottenuto un rendimento in termini di tassi d’occupazione che poco si discosta da un rendimento direttamente proporzionale al proprio potenziale in termini d’attrattiva. Nella stagione invernale, il Lago Maggiore e Valli e il Mendrisiotto e Basso Ceresio hanno registrato una prestazione superiore alla propria attrattiva, il Luganese ha registrato una prestazione in linea con il proprio potenziale, mentre il Bellinzonese e Alto Ticino, considerando un potenziale più alto rispetto alle altre regioni, potrebbe ottenere prestazioni migliori.

 

Strutture paralberghiere: un ruolo fondamentale, molto legato al mercato domestico

Il 2016 turistico ha confermato il ruolo fondamentale delle strutture paralberghiere, che in Ticino hanno prodotto quasi il 40% dei pernottamenti complessivi (contro circa il 30% a livello nazionale).  

Nel nostro cantone, dopo alcune stagioni non proprio positive, sono stati i risultati dei campeggi a spiccare, come sottolineato sia dall’aumento del 6,7% dei pernottamenti rispetto al 2015 sia dal confronto con la media svizzera: con 659'073 pernottamenti il settore ha registrato un incremento del 6,7% rispetto al 2015, contro il 4,9% a livello nazionale, coprendo il 44,1% di tutti pernottamenti non alberghieri, contro il 18,7% a livello nazionale. Rispetto al settore alberghiero, i campeggi si segnalano per una permanenza superiore degli ospiti (in Ticino, 3,7 giorni contro 2,09); ospiti che nel 2016 sono stati per il 73,9% confederati, a comprovare l’importanza del mercato domestico per questo tipo di infrastrutture, soprattutto in Ticino (a livello medio svizzero la quota di ospiti domestici nei campeggi è stata del 61,2%).     

Per il 2016 sono state reintrodotte rilevazioni ufficiali sulle abitazioni affittate a scopo di vacanza e sono per la prima volta disponibili dati ufficiali anche sugli alloggi collettivi, per quanto in entrambi i casi si tratti di statistiche raccolte – a differenza di alberghi e campeggi – su base campionaria.

Le 2'234 abitazioni di vacanza considerate in Ticino hanno fatto segnare 61'994 arrivi e 441'095 pernottamenti. La permanenza media è stata dunque di 7,1 giorni: combinato con la stima della spesa media giornaliera, tale dato attesta la rilevanza di questo tipo di ospiti, che – come indicato – sono quelli che più contribuiscono all’indotto turistico, con un apporto di 724 CHF pro capite a soggiorno. Come per gli alloggi, il mercato di riferimento per il Ticino è quello domestico (74,2%), con un’incidenza superiore al dato nazionale (60,2%).

Gli alloggi collettivi (dormitori, centri di vacanza, case appartenenti a società o club, rifugi e capanne) hanno generato in Ticino 178'362 arrivi e 393'128 pernottamenti. Ne risulta una permanenza media di 2,2 giorni, inferiore alla media svizzera (2,6). Come per le abitazioni di vacanze, gli ospiti sono per la grande maggioranza confederati (93,3%) e anche qui l’incidenza del mercato domestico è superiore alla media svizzera (78,3%).

I numeri generati da Bed & Breakfast, ostelli, Airbnb e residenze secondarie, da parte loro, continuano a essere difficili da stimare con certezza.

A seconda delle loro caratteristiche, ostelli e Bed & Breakfast sono stati considerati nelle statistiche ufficiali tra gli alberghi e gli alloggi collettivi. Per i Bed & Breakfast è possibile isolare alcuni dati, da considerare con la dovuta cautela, attingendo a quelli raccolti dagli esercenti iscritti all’associazione di categoria Bed & Breakfast Switzerland. Stando a tali dati, in Ticino le infrastrutture di questo genere – che nel cantone hanno una capacità media di 8 posti letto –  hanno registrato 14'615 arrivi e 33'105 pernottamenti, con una permanenza media di 2,3 giorni, in linea con il dato nazionale. La suddivisione degli ospiti per provenienza è disponibile solo a livello nazionale e vede il 53% di confederati, il 15,7% di tedeschi, il 4,7% di francesi, il 3,8% di italiani, il 2,3% di statunitensi, il 2,1 % di austriaci, il 2% di olandesi e l’1,4% di cinesi.

Quanto ad Airbnb, è possibile quantificare soltanto il lato dell’offerta: a fine giugno 2016 in Ticino erano registrate 897 strutture, per un totale di 2'462 posti letto (2,7 a struttura), ovvero una capacità di accoglienza che raggiunge il 15% di quella del settore alberghiero.  

Le residenze secondarie, infine, generano annualmente in Ticino circa 3 milioni di pernottamenti, secondo le stime dello studio L’impatto economico del turismo in Ticino. La spesa dei loro ospiti sul territorio è calcolata in circa 58 CHF al giorno, dato che coniugato a una presenza media annuale superiore alle altre categorie di alloggio, indica come anche i proprietari di seconde case generino un importante impatto sull’economia cantonale.

 

Il mercato del lavoro turistico

Il Rapporto destinazione 2017 presenta per la prima volta anche una descrizione dettagliata del mercato del lavoro legato al turismo.  

Pur nella difficoltà di definire i confini delle attività legate al turismo e di tenere conto – sulla base delle statistiche disponibili – della stagionalità, per il Ticino è possibile stimare in 40'000 unità a tempo pieno il numero degli addetti attivi in media nell’ultimo quinquennio nel settore, definito in senso lato (il cosiddetto “meta-settore” turistico). Di queste 40'000 unità, 10'000 sono risultate attive nell’alberghiero e nella ristorazione, ovvero nel settore turistico in accezione più ristretta.

Il Rapporto destinazione 2017 si è concentrato su quest’ultimo gruppo per fotografarne la composizione socio-demografica. I dati indicano, in generale, come il turismo offra una possibilità d’impiego più alta per tutte quelle categorie che incontrano difficoltà nel trovare una collocazione in altri settori, quali ad esempio personale con un livello di istruzione non altamente qualificato (l’87% delle unità a tempo pieno attive nel settore in Ticino, l’84,7% a livello nazionale), donne (il 49,5% delle unità attive in Ticino e il 58% in Svizzera, contro rispettivamente il 43,7% e il 45,8% generali) o stranieri (il 59% delle unità attive in Ticino e il 49% in Svizzera, contro rispettivamente il 49% e il 28% generali).

 

Nel rapporto completo sono presenti conclusioni e spunti di riflessione.

Il rapporto nella sua interezza è disponibile all’indirizzo

http://www.otur.usi.ch/it/procedure-valutazione

 

Per maggiori informazioni:

Riccardo Curtale

Osservatorio del turismo (O-Tur)

Istituto di ricerche economiche (IRE)

Facoltà di scienze economiche, USI

+41 58 666 4170

[email protected]

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