Le sfide per la Banca nazionale svizzera
Servizio comunicazione istituzionale
23 Aprile 2018
Nel corso dell’ultima crisi economico-finanziaria globale le banche centrali delle principali economie mondiali hanno giocato un ruolo determinante. Infatti, la crisi scoppiata nel 2008 si è sin da subito caratterizzata per scenari a carattere pandemico con conseguenti manifestazioni su scala globale, talvolta sui mercati immobiliari, altre volte su quelli finanziari, altre ancora su quelli valutari. L’intervento degli Istituti d’emissione centrali ha riportato alla ribalta il loro ruolo per prevenzione e contrasto delle crisi economiche, nei limiti naturalmente del loro mandato istituzionale.
Il 2 maggio, l’Università della Svizzera italiana ha ospitato – per la prima volta sul campus di Lugano – il Presidente della Direzione generale della Banca nazionale svizzera (BNS), Prof. Thomas J. Jordan, che è intervenuto in una conferenza pubblica sulle sfide attuali con cui la BNS si confronta. Per Jordan, sono cinque le sfide principali della BNS nell'attuazione del suo mandato istituzionale (politica monetaria volta alla stabilità dei prezzi): (1) agire in un contesto di Paese piccolo con un mercato aperto e una moneta considerata bene rifugio; (2) la situazione di tassi d'interesse molto bassi; (3) gli squilibiri dei mercati immobiliari e ipotecari; (4) lo stato patrimoniale della Banca; (5) l'iniziativa moneta intera (Vollgeld-Initiative).
L’evento, introdotto dal Rettore dell’USI Boas Erez e dal Decano della Facoltà di Scienze economiche Prof. Patrick Gagliardini, e si colloca nell'ambito delle attività dell’Istituto di economia politica (IdEP) dell’USI e del suo Master in Economia e Politiche Internazionali (MEPIN).