Trasformare i veicoli autonomi nelle carrozze del futuro

Google Self-Driving Car (CC smoothgroover22, flickr)
Google Self-Driving Car (CC smoothgroover22, flickr)

Servizio comunicazione istituzionale

21 Giugno 2018

Le autovetture autonome hanno la potenzialità di cambiare il mondo, almeno quanto fecero le automobili prima di loro. Si tratta di un’innovazione che in un certo senso riporta al tempo delle carrozze trainate dai cavalli, offrendo la possibilità di viaggiare da passeggeri e non più da conducenti. Se i benefici risultano evidenti e la sicurezza continua ad aumentare, a restare ancora poco chiaro è come questa tecnologia possa davvero essere accettata dal grande pubblico. Come favorire allora la fiducia da parte dei consumatori? Quali sono le leve sulle quali puntare?

Gli studenti del corso di Consumer Behaviour, tenuto dal Professor Michael Gibbert all’interno del Master in Marketing and Transformative Economy, hanno riflettuto nell’arco dell’ultimo semestre su questo tema di grande attualità, grazie ad una metodologia didattica innovativa – fondata su di un blog e lavori di gruppo – che ha permesso l’analisi del fenomeno intrecciando attualità e concetti teorici.

In occasione delle presentazioni previste a fine corso, gli studenti hanno sintetizzato alcune delle loro riflessioni, evidenziando la necessità di individuare nuove strategie in grado di facilitare l’accettazione di questo cambiamento, senza dimenticare gli interrogativi anche etici che questo comporta.

Per quanto riguarda le nuove generazioni i concetti di condivisione ed esperienza personalizzata risultano essere quelli più determinanti ai fini dell’accettazione. L’approccio della sharing economy infatti, che predilige l’accesso al possesso, è di crescente interesse per questo genere di consumatori, per i quali risulta anche importante il vivere un’esperienza oltre a consumare un prodotto o un servizio, meglio se in modo semplice e basato sul proprio profilo. I consumatori di una fascia di età più avanzata, invece, tendono a considerare i veicoli autonomi come una minaccia alla propria indipendenza, come un freno alla gratificazione data loro dalla guida e dal retaggio dei motori. Alcuni nostalgici potrebbero quindi essere convinti insistendo su altri vettori di soddisfazione, come la libertà di svolgere altre mansioni durante gli spostamenti, il rispetto dell’ambiente, la convenienza e la sicurezza.

Su queste basi, secondo gli studenti, le aziende produttrici dovrebbero puntare strategicamente non solo sulla componente della sicurezza e della fiducia nella tecnologia, bensì su fronte dei benefici che questa innovazione può portare ai singoli, alla società, all’economia e all’ambiente.

 

Per maggiori informazioni sul Master in www.usi.ch/it/mktg

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