Sanità pubblica, fra emergenza e visioni di lungo termine

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Servizio comunicazione istituzionale

29 Marzo 2020

La pandemia di Covid-19 sta mettendo sotto pressione i sistemi sanitari di molti Paesi. In Lombardia le strutture rischiano il collasso, mentre in Ticino sono state messe in atto misure severe per scongiurare il sovraccarico dei reparti di cure intense. Ma a margine della cronaca quotidiana su questa crisi si riaccende la discussione sui costi della salute pubblica, e soprattutto quella sugli investimenti nel settore e le scelte fatte in passato che, alla luce dell’emergenza coronavirus, impongono nuove riflessioni. Fabrizio Mazzonna, professore di economia e politica sanitaria all’Istituto di economia politica dell’USI, è intervenuto nella trasmissione televisiva RSI “Tempi Moderni” per fare il punto della situazione in chiave economica. 

In Svizzera ci sono 280 ospedali e 23mila posti letto, per un costo annuale di 29 miliardi di franchi, ovvero quasi il 35% della spesa complessiva per la sanità, che ammonta a 83 miliardi. Secondo uno studio della società di consulenze PwC (di cui si riferisce con un servizio all’interno della trasmissione RSI) nel nostro Paese un ospedale su dieci è a rischio chiusura: l’aumento dei costi della sanità, infatti, non è corrisposto da un aumento del fatturato per le strutture sanitarie, che si confrontano così con un calo della redditività che intacca il capitale societario, con conseguente impatto negativo sugli investimenti necessari per restare competitivi. Per il Prof. Mazzonna, “come economista, la questione va posta in termini di ‘costo-opportunità’, ovvero il costo implicito che sosteniamo investendo le risorse sempre nella stessa direzione, quando possiamo invece impiegarle in altri settori potenzialmente più redditizi. Per esempio, invece di investire solo in infrastrutture sanitarie, si potrebbero indirizzare più risorse verso l’istruzione, che ha effetti positivi in termini economici sul lungo periodo e, dunque, sulla nostra capacità di sostenere l’intero sistema sanitario”.

Il costante aumento dei costi del sistema ha diverse cause ed effetti. Tra le cause troviamo le cure sempre più costose, che tuttavia derivano anche dai progressi della medicina e della tecnologia. Tra gli effetti, d’altro canto, emerge il problema delle cure cosiddette “inutili”. Secondo Mazzonna, “il problema delle cure superflue è noto, ma è l’effetto di un sistema sanitario che non presenta alcun incentivo per frenare i costi, anzi, gli incentivi vanno nella direzione opposta. Questo vale anche per la ricerca di nuove terapie e trattamenti, che spesso si rivelano solo marginalmente più efficaci rispetto ai trattamenti precedenti”.

Il sistema sanitario svizzero nel suo insieme – strutture, politiche di sanità pubblica, misure di prevenzione, assicurazioni ecc. – è comunque solido. Tuttavia, la crisi del coronavirus ha rivelato alcuni aspetti da migliorare, come la pianificazione ospedaliera e il coordinamento fra i vari attori a livello cantonale, intercantonale e federale. “Una maggiore concentrazione in alcuni settori potrebbe essere utile, per esempio quando le economie di scala sono rilevanti e consentono guadagni importanti”, afferma il Prof. Mazzonna, che aggiunge “anche solo avere un maggiore coordinamento fra cantoni, o anche all’interno dei cantoni stessi (fra ospedali e altre strutture sanitarie, per esempio) potrebbe portare benefici non solo in termini di efficienza, ma anche di equità, ovvero una minore variabilità nella qualità delle cure”. Ma c’è un altro aspetto basilare del sistema che, secondo il Prof. Mazzonna, andrebbe rivisto: “Bisognerebbe rimettere al centro il medico di famiglia, che fungerebbe così da ‘porta d’ingresso’ al sistema sanitario. Questo presuppone però un modello retributivo adeguato, che si potrebbe ipotizzare venga sviluppato a livello federale, o anche cantonale, e che non dipenda dal numero delle prestazioni, che è il fondamento del disincentivo al contenimeno dei costi del sistema attuale”, conclude Mazzonna.

 

L’intervista al Prof. Mazzonna, andata in onda il 13 marzo 2020 su RSI La 1, è disponibile sul portale online della trasmissione di approfondimento economico “Tempi Moderni”:  www.rsi.ch/play/tv/tempi-moderni/video/sistema-ospedaliero-svizzero?id=12841561

(dal minuto 1:40 al minuto 13:20 ca.)

 

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