Ulisse. Variazioni di un mito mediterraneo

Servizio comunicazione istituzionale

22 Marzo 2005

L’Istituto
studi mediterranei dell’Università della Svizzera italiana (USI) dedica il ciclo dei seminari mediterranei
del semestre estivo al  mito di Ulisse. Il corso propone una riflessione interdisciplinare sulla
figura dell’eroe mediterraneo e delle sue trasfigurazioni letterarie ed artistiche nelle diverse culture.
I relatori, di fama internazionale, hanno condotto interessanti studi e importanti pubblicazioni sul
tema e sono disponibili per interviste nelle date indicate. Le conferenze pubbliche si tengono giovedì
alle 18.00 nell’aula A-11 dell’Università a Lugano. Aprirà il ciclo di seminari il prof. Antonio Prete,
ordinario di letterature comparate all’Università di Siena, giovedì 7 aprile 2005 con la conferenza
sul tema della nostalgia.

PROGRAMMA

7
aprile 2005
Nostalgia: Nostos e Algos
nella modernità
Prof.
Antonio Prete, ordinario di letterature comparate Università di Siena

14
aprile 2005
Ulisse da Omero a Joyce e oltre
Prof.
Piero Boitani, ordinario lingua e letteratura inglese Università La Sapienza
Roma

21 aprile 2005
Penelope
da Omero a Joyce
Federica
Frediani, Istituto studi mediterranei, USI

28
aprile 2005
Ulisse: ideare un mare
A
thanasios
Moulakis, direttore Istituto studi mediterranei, USI

12
maggio 2005
L'Odissea di marmo di Sperlonga
Bernard
Andreae, Istituto Archeologico Germanico

2
giugno 2005
Networks of Identity: myths of Odysseus in the western
Mediterranean
Prof.
Irad Malkin, Università di Tel Aviv (conferenza in inglese)

Contatti

Giovanni
Zavaritt, Istituto studi mediterranei, Ricerca e comunicazione,
tel. 076 573 00 79 [email protected]

Federica
Frediani, Istituto studi mediterranei, Ricerca e Amministrazione,
tel.
058 666 4737 [email protected]


Scheda
biografica: prof. Antonio Prete

Antonio
Prete insegna Letterature Comparate all’Università di Siena, dove coordina anche il Dottorato di Letteratura
Comparata e Traduzione del testo letterario. E’ nato a Copertino,
nel Salento. Ha compiuto gli studi universitari e il perfezionamento a Milano, città nei cui licei ha
poi insegnato per alcuni anni, prima di passare all’insegnamento universitario, prima a Venezia e poi
a Siena. Dal 1974-75 insegna all’Università di Siena, dove ha tenuto prima l’insegnamento di Letteratura
italiana moderna, poi di Letteratura Comparata. Ha partecipato all’ideazione e redazione di alcune riviste
letterarie e filosofiche e ha collaborato attivamente ad altre: “Per la critica”, “aut aut”, “il piccolo
Hans”, “Alfabeta”, “Dégrès”, “il gallo silvestre”. Ha tenuto corsi e seminari in molte Università straniere,
invitato come visiting professor o come conferenziere (tra queste: Paris III Sorbonne nouvelle, Montpellier,
Caen, Aix-en-Provence, Saint-Etienne, Toulouse, Nice in Francia; Yale, Ann Arbor, Brown negli Stati
Uniti, Canterbury e Birmingham in Inghilterra, Salamanca, Barcelona, Caceres e Murcia in Spagna, Lisbona
in Portogallo ecc.). Ha fatto parte di Commissioni universitarie presso Università straniere (Paris
Sorbonne, Neuchâtel).

All’attività di saggista e critico
ha sempre unito quella di narratore e di traduttore: ha tradotto testi poetici, narrativi, teorici di
Baudelaire, Mallarmé, Valéry, Rilke, Jabès, Machado, Celan, ecc. Ha inoltre curato edizioni di classici
(Leopardi, Baudelaire, Gide) e ha pubblicato numerosi saggi di critica e teoria letteraria, in gran
parte usciti presso l’editore Feltrinelli, a Milano. A due grandi autori, Leopardi e Baudelaire, ha
dedicato numerosi studi, tradotti anche in altre lingue. Ha tenuto lezioni e conferenze in molte Università,
Istituzioni culturali, Biblioteche, Librerie e Centri di ricerca in Italia e nel resto d’Europa. Per
i suoi saggi e i suoi libri di narrativa ha ricevuto numerosi Premi letterari nazionali. Dirige
tuttora la rivista di poesia e teoria del linguaggio poetico “il gallo silvestre”, alla quale partecipano
scrittori e poeti italiani e stranieri. Suoi scritti sono tradotti in francese, in spagnolo, in inglese,
in tedesco.

Nel 2004 ha pubblicato il libro “ Trenta gradi
all’ombra, Nottetempo, Roma” che presenta trenta movimenti narrativi verso l’ombra e sull’ombra. Il
tema dell’ombra apparenza, riflesso, illusione è esplorato e reinventato, a partire dall’esperienza del bambino che, in un paese assolato del meridione,
legge all’ombra di un albero: “in un paese di luce è dall’ombra che si scorge il mondo”.
Scienza fisica dell’ombra e favola si annodano in una prosa che ha il ritmo del racconto ma guarda alla
poesia. L’origine della pittura, il mito della caverna, la paura atavica di perdere la propria ombra,
il ruolo dell’ombra nell’eclisse lunare e solare, il teatro delle ombre, la favola di Amore e Psiche,
le inquietudini di un cartografo celeste, sono alcuni passaggi di un libro scritto in una lingua tersa,
liquida, fastosa, che dell’ombra afferra la materia, il segreto e il sollievo. Così, muovendosi nella
penombra del ricordo, l’autore evoca il fulgore di un paesaggio mediterraneo e di un’infanzia vissuta
in un paese di luce. “La lingua en plein air è invasa dalla luce: l’ombra è il suo ritmo”.
L’autore, dopo Prosodia della natura e L’imperfezione della luna, continua la sua ricerca di una “fisica
poetica” di un’interrogazione della natura e dei suoi fenomeni - affidata al racconto e alla prosa breve.