I 35 anni di IDSIA USI-SUPSI

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Servizio comunicazione istituzionale

27 Settembre 2023

Martedì 26 settembre al Campus Est Lugano di fronte a un folto pubblico di studenti e ricercatori, di rappresentanti del mondo accademico, dell’economia e della politica si sono tenute le celebrazioni per l’importante traguardo raggiunto dall’Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale USI-SUPSI, nato dall’intuizione di Angelo Dalle Molle.

Quando si parla d’intelligenza artificiale non si può fare astrazione dalle persone dietro i complessi algoritmi. È una regola che vale in generale e si applica perfettamente alla storia dell’Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale USI-SUPSI. Attraverso modelli probabilistici oggi l’IA è in grado di fare previsioni, ma ancora non ha la capacità di avere visioni lungimiranti come quella avuta da Angelo Dalle Molle che intuì l’impatto dirompente che la tecnologia avrebbe avuto sulla società. Già nella seconda metà degli anni ’60 nella sua villa sul Brenta immaginava il car sharing e l’introduzione dei computer nell’azienda di famiglia, fatto avvenuto poco dopo con un ingente investimento di un miliardo di lire. Questo suo essere visionario – ha spiegato in sala il nipote Antonio Dalle Molle – non era compreso da tutti, ma il tempo diede ragione all’imprenditore e filantropo che nel 1988, in circostanze fuori dall’ordinario e poco istituzionali, fondò l’IDSIA a Lugano, trovando la sua prima sede in quella che oggi è la biblioteca universitaria del campus di Lugano dell’USI. “La visione di Dalle Molle era incredibile – ha ricordato Carlo Lepori già direttore dell’IDSIA insieme a Luca Maria Gambardella e Jürgen Schmidhuber – voleva che non fossero gli esseri umani a comunicare in codice binario con i computer, ma che fossero le macchine a capire l’essere umano”. Nacque così l’IDSIA che, anche grazie ad attività precedenti svolte da un gruppo di professori della Scuola Tecnica Superiore e all’Associazione Ticinese Elaborazione Dati, trovò a Lugano un terreno fertile dove crescere.

Dopo i primi anni, segnati da importanti finanziamenti pubblici che si aggiungevano al contributo della Fondazione Dalle Molle, l’IDSIA dovette affrontare una fase critica, al punto tale che la sua stessa esistenza venne messa in discussione. Mauro Martinoni, già Capo dell’Ufficio studi universitari del DECS, ha ricordato quella fase delicata: “Nel 1993 Giuseppe Buffi m’incaricò di occuparmi del progetto universitario e m’invitò a visitare l’istituto che, contrariamente alla buona nomea che aveva nel resto del paese, in Ticino non godeva di grande fama. L’idea era di chiuderlo. A Lugano venni ricevuto da un signore in calzoncini e maglietta, ma al di là di questo primo impatto, l’incontro con Luca Maria Gambardella e Carlo Lepori dava una speranza per il futuro dell’IDSIA. Dieci anni dopo la sua fondazione, quell’istituto che sul momento sembrava un ‘trovatello’ ottenne il suo riconoscimento definitivo con la creazione del polo universitario cantonale. Con l’affiliazione all’USI e alla SUPSI poté iniziare la sua corsa”.

Ancora oggi l’IDSIA – ha sottolineato Mauro Dell’Ambrogio, già Segretario di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione, primo segretario generale dell’USI e già direttore generale della SUPSI – rappresenta un unicum nel panorama svizzero per la sua doppia affiliazione. L’istituto è stato in grado di creare sinergie fra le due realtà grazie all’impegno di persone che hanno saputo muoversi in un contesto interistituzionale. Menti cooperative e brillanti giunte a Lugano grazie a un attento lavoro di ricerca di talenti. Un aspetto sottolineato da Luca Maria Gambardella per anni direttore dell’IDSIA: “Abbiamo sempre avuto il coraggio e l’umiltà di cercare persone che fossero anche più in gamba di noi, dando così slancio alla ricerca. Abbiamo sempre lavorato in piena autonomia scientifica, facendo della buona scienza che poi è stata trasferita”.

L’orientamento alla ricerca base e a quella applicata è la chiave del successo di questo istituto – ha rimarcato anche la Rettrice dell’USI Luisa Lambertini – che sin dalla sua nascita mostrava chiaramente di essere un gioiello scientifico nel campo dell’IA e nella robotica. “In 35 anni – ha aggiunto il Direttore generale della SUPSI Franco Gervasoni – l’IDSIA ha saputo sviluppare un ampio ventaglio di competenze e ha avuto la capacità di tessere una fitta rete di collaborazioni. Senza dimenticare l’attenzione per le giovani leve, con corsi Bachelor e Master e un numero crescente di ricercatori attivi”.

L’Istituto Dalle Mole di studi sull’intelligenza artificiale USI-SUPSI oggi conta 130 collaboratori diretti da Andrea Emilio Rizzoli, affiancato a sua volta da tre direttori scientifici: Jürgen Schmidhuber, Marco Zaffalon e Cesare Alippi, che durante i festeggiamenti per il 35° ha svolto la sua lezione inaugurale in questa nuova veste.

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