Twitter acquisisce Fabula AI, la startup fondata da ricercatori dell'USI

Il Prof. Michael Bronstein, accanto al logo di Twitter
Il Prof. Michael Bronstein, accanto al logo di Twitter
Il team di Fabula AI presso Twitter UK. Da sinistra: Michael Bronstein, Fabrizio Frasca, Emanuele Rossi, Davide Eynard, Federico Monti, Damon Mannion (foto: Stacey Conti).
Il team di Fabula AI presso Twitter UK. Da sinistra: Michael Bronstein, Fabrizio Frasca, Emanuele Rossi, Davide Eynard, Federico Monti, Damon Mannion (foto: Stacey Conti).

Servizio comunicazione istituzionale

13 Giugno 2019

Lo scorso lunedì 3 giugno 2019, il noto social media Twitter ha annunciato l'acquisizione di Fabula AI, la società fondata da un gruppo di ricercatori dell'USI guidato dal Prof. Michael Bronstein dell'Istituto di scienza computazionale dell'Università della Svizzera italiana (USI, Facoltà di scienze informatiche). Il prof. Bronstein raggiungerà Twitter come nuovo responsabile del gruppo Graph Learning Research; con lui anche i suoi dottorandi Federico Monti e Fabrizio Frasca e il ricercatore postdoc dell’USI Davide Eynard. Il CTO di Twitter Parag Agrawal ha annunciato i dettagli dell'acquisizione in un post sul blog di Twitter.

"Sono onorato di aver lavorato all’USI con un team così straordinario e sono molto orgoglioso del favoloso risultato ottenuto dai miei attuali ed ex studenti", ha dichiarato Michael Bronstein. Secondo Federico Monti, "non c'è miglior soddisfazione che rendersi conto che i metodi da noi sviluppati negli ultimi anni saranno utilizzati da un servizio come Twitter, garantendo così ai suoi utenti maggiore sicurezza e accesso a informazioni rilevanti". Monti si è laureato presso il Politecnico di Milano prima di raggiungere il gruppo di Bronstein nel 2016 ed è stato pioniere di alcuni dei primi metodi di Geometric Deep Learning. "Federico è tra i migliori studenti con cui abbia lavorato nella mia carriera, una vera superstar", ha aggiunto Bronstein. "Ha pubblicato articoli di grande rilevanza scientifica nelle migliori conferenze e riviste accademiche e l'acquisizione di Fabula AI corona ora il suo lavoro di ricerca e il suo percorso di dottorato all’USI. È difficile pensare a qualcosa di più gratificante, per un professore, del successo dei propri studenti".

Fabula AI è stata creata nel 2018 da Michael Bronstein (Chief Scientist) e Federico Monti (CTO) dell’USI, assieme a Damon Mannion (COO) ed Ernesto Schmitt (Presidente). L’attività di Fabula AI si basa sul lavoro del Prof. Bronstein e del suo gruppo di ricerca nell’ambito del geometric deep learning, una nuova classe di algoritmi di apprendimento automatico (machine learning, ML) applicabili a dati strutturati in rete [www.usi.ch/it/feeds/7721]. Il risultato del lavoro è la possibilità di analizzare insiemi di dati molto grandi e complessi che descrivono relazioni e interazioni e di estrarre segnali in modalità impossibili  con tecniche tradizionali di ML. Bronstein e i suoi collaboratori hanno già applicato con successo il geometric deep learning a un’ampia gamma di problemi che vanno dalla progettazione di proteine [www.biorxiv.org/content/10.1101/606202v1] al rilevamento di neutrini [www.usi.ch/it/feeds/9771].

Il Prof. Bronstein ha raggiunto l'USI nel 2010. Durante il suo incarico presso la Facoltà di scienze informatiche ha ottenuto quattro finanziamenti da parte del Consiglio Europeo della Ricerca (ERC), considerati tra i più prestigiosi e competitivi in Europa – uno "Starting grant" nel 2012, un "Consolidator grant" nel 2016, e due "Proof of Concept grant" nel 2016 e 2018. Oltre alla sua carriera accademica, avvalorata da numerosi riconoscimenti (tra cui l'elezione nel 2018 a Fellow of IEEE [www.inf.usi.ch/en/feeds/9553], uno tra i più alti riconoscimenti per un ingegnere informatico), Bronstein è un affermato imprenditore. Fabula AI è la sua quarta startup, la seconda ad avere un riscontro di successo nell’industria; in precedenza, infatti, Bronstein ha lavorato con Ernesto Schmitt presso Invision, società acquisita da Intel nel 2012 e che ha portato al successo la tecnologia di rilevamento 3D RealSense.

"Ritengo che ci sia un enorme potenziale e talento all'USI. Tuttavia, c'è ancora del lavoro da fare per migliorare il processo che va dalla pubblicazione di un buon articolo scientifico allo sviluppo di una buona tecnologia e all’eventuale creazione di un'azienda di successo. Ognuno di questi passi è più difficile del precedente e richiede, quindi, un approccio differenziato. Una delle sfide del trasferimento della ricerca accademica all’industria è che, come accademici, tendiamo a  concentrarci sulla nostra ricerca e solo in seguito cerchiamo di applicarla – è un po’ come avere soluzioni in cerca diproblemi da risolvere. Per creare un'azienda di successo è necessario pensare nell’ordine inverso", afferma Bronstein, che osserva, inoltre, che "molti accademici non sono consapevoli delle implicazioni commerciali della pubblicazione dei loro risultati, come l'idoneità alla brevettazione".

In questo ambito, l'USI dispone di un Servizio di ricerca e trasferimento del sapere, con personale competente in grado di dare consigli sui passi più adeguati per la protezione delle invenzioni. Essere una piccola università con un'amministrazione snella è oltretutto fondamentale per ottenere contratti di licenza tecnologica senza dover affrontare troppa burocrazia. “La collaborazione con Andrea Foglia e tutto lo staff dell'USI che si occupa del tech transfer è stata eccellente”, dice Bronstein.

Infine, è innegabile l’importanza di trovarsi nel posto giusto al momento giusto: "Conosco molti grandi gruppi di lavoro con bei progetti che faticano a raggiungere la riuscita commerciale. La serendipity, quindi, è sicuramente un ingrediente importante per ogni successo”, conclude Bronstein.

 

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