Panama Papers: rivelazioni, rischi e ambiguità della più grande fuga di notizie della storia del giornalismo

Servizio comunicazione istituzionale

20 Aprile 2016

L’Associazione Ticinese dei Giornalisti (ATG), in collaborazione con l’Osservatorio europeo di giornalismo dell'USI (EJO), organizza una tavola rotonda aperta al pubblico sul recente scandalo giornalistico che sta scuotendo i poteri politici ed economici a livello internazionale, conosciuto con il nome di Panama Papers. L’incontro avrà luogo lunedì 25 aprile alle ore 18.00, nell’aula A-11 del campus di Lugano.

L’enorme massa di dati trafugata dallo studio legale Mossack Fonseca di Panama e consegnata un anno fa alla Süddeutsche Zeitung ha consentito a 400 giornalisti di oltre 100 testate di lavorare a una delle inchieste più clamorose mai realizzate: la pubblicazione di informazioni dettagliate su 214’000 società offshore create in paradisi fiscali, con l’identità dei titolari, degli azionisti e dei manager. Uno scandalo enorme, che ha provocato le dimissioni del Presidente dell’Islanda e sta facendo tremare il Primo ministro britannico. La tecnologia digitale sembra dare strumenti nuovi ed eccezionali al giornalismo d’inchiesta. Per qualcuno è la conferma che la nuova frontiera del giornalismo aperta con le fughe di notizie di WikiLeaks continua e continuerà a servire la trasparenza e la democrazia. Per altri, gli aspetti oscuri di questo metodo lasciano spazio a molta ambiguità e facilmente si prestano alla manipolazione. Sullo sfondo di questo dibattito restano i whistleblower, coloro che, con molti rischi, sottraggono i dati e li forniscono ai giornali perché li rendano pubblici.


Moderati da Ruben Rossello, direttore dell'ATG, interverranno:

  • Urs Dahinden, docente presso il Dipartimento di scienze dell’informazione della Hochschüle fur Technik und Wirtschaft di Coira, autore di Whistleblowers und Medien in der Schweiz, Chur Verlag, 2016;
  • Philip Di Salvo, ricercatore dell’USI, editor del sito italiano dell’EJO e giornalista freelance. Si occupa di whistleblowing e giornalismo investigativo;
  • Marcello Foa, amministratore delegato del gruppo editoriale Corriere del Ticino/mediaTI, docente di comunicazione e giornalismo presso l’USI e co-fondatore dell’EJO;
  • Enrico Morresi, giornalista, già presidente della Federazione Svizzera dei Giornalisti e della Fondazione del Consiglio Svizzero della Stampa;
  • Marco Pratellesi, capo redattore responsabile del sito dell’Espresso, docente di giornalismo digitale all’Università Lateranense di Roma e allo Iulm di Milano.

 

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