Al via il ciclo degli eventi pubblici per la primavera 2008 all'Accademia di Mendrisio

Servizio comunicazione istituzionale

6 Febbraio 2008

Il Ticino possiede da sempre un ricco vivaio di architetti; andando indietro nel tempo pensiamo ai tanti emigrati che, abbandonando la loro terra, offrirono un significativo contributo alla cultura architettonica costruendo città e fortificazioni in Russia, in Spagna, in America latina e di cui oggi si raccontano le storie.

Dal 1996, anno di fondazione dell’Accademia di architettura (Università della Svizzera italiana), si può dire, invece, che da tutto il mondo gli architetti hanno cominciato ad approdare in Ticino per tenere conferenze seguitissime non solo dagli studenti dell’ateneo, ma anche dal vasto pubblico. Sono, anche queste, storie di successi, spesso spettacolari, ma anche d’impegno, ricerca e sforzi costanti, quotidiani.

Con l’inizio del secondo semestre dell’anno accademico 2007-2008 riparte così il ciclo di eventi pubblici promosso dall’Accademia di Mendrisio. Nel menu, come risaputo, le conferenze con i protagonisti della cultura progettuale del giorno d’oggi, diventate ormai un appuntamento fisso, come pure le esposizioni allestite presso la Galleria dell’Accademia. Anche grazie ad iniziative di questo tipo il dibattito intorno all’architettura a Mendrisio si mantiene vivo e fertile.

Il ciclo di eventi dell’Accademia prende avvio giovedì 21 febbraio 2008 con una conferenza ed un’esposizione di Christian Kerez. Lodato da Daniel Libeskind nel 2007 in occasione della vincita del concorso internazionale per il nuovo Museo d’arte moderna di Varsavia (la cui inaugurazione è attesa per il 2010), Christian Kerez, classe 1962, è un architetto che ha già esposto i suoi lavori un po’ in tutto il mondo, da New York a Parigi a Shanghai. Con il Museo d’arte di Vaduz realizzato con la coppia svizzera Morger & Degelo nel Principato del Liechtenstein e grazie agli appartamenti in Forsterstrasse a Zurigo ed agli edifici scolastici di Eschenbach e Leutschenbach, sempre a Zurigo, Kerez s’è imposto all’attenzione della critica. A Mendrisio saranno in mostra i lavori di un ventennio: Christian Kerez. Progetti 1988-2007, una sorta di grande atelier con disegni, fotografie, filmati e soprattutto modelli, dalla miniatura alla grande scala, poiché il modello è lo strumento d’investigazione per eccellenza secondo Kerez.

Giovedì 13 marzo 2008 sarà poi la volta di Gion Caminada, architetto originario del Canton Grigioni che s’inserisce in un filone particolarmente fecondo, ben rappresentato anche all’Accademia dove numerosi sono i professori grigionesi, a partire dal Direttore dell’ateneo, Valentin Bearth, insieme a Peter Zumthor e Valerio Olgiati. Caminada interpreta con sensibilità la maniera tipica e tradizionale di costruire in legno sfruttando i metodi contemporanei, riunendo così il rispetto per la tradizione e l’ingegnosità del nuovo. Dopo avere lavorato per anni esclusivamente con il legno seguendo una tecnica molto diffusa nel suo Cantone denominata Strickbau (letteralmente, costruzione ad incastro), Caminada progetta ora, grazie all’esperienza maturata con le costruzioni in legno, anche edifici in cemento di simile efficacia artistica.

Seguirà giovedì 3 aprile 2008 Jonathan Sergison che con il coetaneo Stephen Bates ha aperto negli anni ’90 uno studio a Londra. Grazie alla loro versatilità, i due soci si occupano regolarmente d’interventi di diverse scale (edifici pubblici, residenziali, progetti urbani). Nel 2006 sono stati loro conferiti due premi, l’Heinrich Tessenow Gold Medal for Architecture e l’Erich Schelling Medal for Architecture. Conosciuti per un’architettura “silenziosa” che va scoperta piano piano, ampiamente pubblicati su riviste specialistiche in patria ed all’estero, entrambi hanno insegnato in numerose scuole, fra cui l’Architectural Association di Londra ed i Politecnici federali di Zurigo e Losanna; recentemente Sergison è stato nominato professore ordinario presso l’Accademia di Mendrisio. Sergison terrà una conferenza pubblica e presenterà la mostra more Brick-work: thinking and making che dopo Zurigo, Londra, Dresda, Amburgo, Vienna e Barcellona approda a Mendrisio in una veste ampliata: un laboratorio dove viene documentata la ricerca dei due architetti sull’uso del mattone e sugli effetti di una simile architettura, con risultati anche sorprendenti ed innovativi.

Giovedì 24 aprile 2008 toccherà ad uno dei maggiori fotografi italiani contemporanei, Mimmo Jodice, napoletano doc. La sua attività inizia negli anni ’60; negli anni ’70 frequenta tutti quegli artisti delle avanguardie che si fermano a lungo nella sua città, come Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Sol LeWitt, Vito Acconci, Jannis Kounellis e Joseph Beuys con i quali intrattiene rapporti di amicizia e collaborazione, mentre negli anni ’80 Jodice dà inizio ad un profondo rinnovamento del suo linguaggio espressivo. Insignito della laurea honoris causa in architettura dall’Università di Napoli, un ulteriore prestigioso tassello nel mosaico di una carriera già ricca di riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, con le sue fotografie ha recentemente condotto una lettura intrecciata di otto città emblematiche – Roma, Parigi, Mosca, Boston, San Paolo, Tokyo, New York e la sua amata Napoli –, una vera e propria indagine sull’architettura.

Giovedì 15 maggio 2008, invece, s’inaugurerà l’esposizione L’Istituto Marchiondi Spagliardi di Vittoriano Viganò. Una lettura critica attraverso gli archivi e la documentazione recente. La mostra, a cura di Bruno Reichlin e Franz Graf, professori dell’Accademia, è promossa dalla stessa Accademia, dall’Archivio del Moderno di Mendrisio e da Docomomo Svizzera. Tra le più significative testimonianze dell’architettura milanese degli anni ’50, costruito per ospitare ragazzi in difficoltà, il Marchiondi rappresenta, con il suo programma pedagogico innovativo, con il linguaggio architettonico “neobrutalista“ e con la sua materialità, un momento di particolare interesse della ricerca architettonica europea. Molto pubblicato e citato, in realtà è rimasto ampiamente sconosciuto. Attraverso i materiali inediti provenienti dall’archivio dell’architetto, conservato all’Archivio del Moderno di Mendrisio e presso la famiglia, da quello del committente, dell’impresa e degli altri professionisti, si propone una lettura critica del complesso in relazione alle problematiche specifiche della conservazione e del riuso. In occasione dell’inaugurazione terrà una conferenza sull’Istituto Marchiondi Kenneth Frampton, critico militante, autore di numerosi studi sulla storia del Movimento Moderno e docente all’Accademia fino al 2003. Il giorno dell’inaugurazione si svolgerà anche il seminario di studio dal titolo L’Istituto Marchiondi Spagliardi di Milano: progetto, realizzazione, conservazione organizzato dall’Accademia e dall’Archivio del Moderno in collaborazione con il Politecnico di Milano, patrocinato da Docomomo Svizzera e dalla DARC, Ministero per i Beni e le Attività culturali, Italia.

A Mendrisio si prospetta quindi una primavera ricca e varia, con appuntamenti che non s’indirizzano solamente agli addetti ai lavori, bensì al grande pubblico, per un’Accademia quanto mai aperta.

Informazioni:

Amanda Prada, Responsabile comunicazione e conferenze, Accademia di architettura di Mendrisio Tel.: +41 58 666 58 69, e-mail: [email protected]

 

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