Al fuoco! Usi, rischi e rappresentazioni dell'incendio dal Medioevo al XX secolo

Servizio comunicazione istituzionale

5 Novembre 2007

Aria, acqua, terra e fuoco, i quattro elementi naturali. A ciascuno si potrebbe tentare di ricollegare alcuni dei convegni, ricerche e conferenze promossi in questi anni dal Laboratorio di Storia delle Alpi dell’Accademia di architettura dell’USI – e senz’altro sarebbe possibile rintracciare delle “filiazioni”. In effetti, da sempre il Laboratorio presta attenzione a tematiche di primo acchito particolari, ma legate ai molteplici fenomeni presenti sul territorio: per esempio la neve e gli sport invernali oppure l’aria pura delle Alpi o ancora l’alimentazione e la salute, per citarne solo alcune.
Il Laboratorio di storia delle Alpi intende ora affrontare il tema del fuoco, delle fiamme e degli incendi e lo fa organizzando un convegno di tre giorni che si terrà a Mendrisio giovedì 15, venerdì 16 e sabato 17 novembre 2007 il cui titolo è tutto un programma: Al fuoco! Usi, rischi e rappresentazioni dell’incendio dal Medioevo al XX secolo. Il congresso, che gode del sostegno del Dipartimento del Territorio del Cantone Ticino e del Fondo nazionale svizzero, sarà aperto dal Direttore dell’Accademia, Valentin Bearth, e dal Consigliere di Stato Marco Borradori.

Al fuoco! è il primo convegno interdisciplinare organizzato dal LabiSAlp, con l’intento di far convergere gli interessi storici ed architettonici nello studio del territorio. Il congresso permetterà di approfondire il tema dell’incendio dando spazio ad una tematica studiata fino ad ora in modo spesso frammentario e stabilendo dei contatti tra ricercatori provenienti da tutta Europa, in particolare da Italia, Francia, Germania e Svizzera ed appartenenti ad ambiti diversi (storia dell’arte e delle mentalità, storia economica e sociale, architettura, geografia, ingegneria forestale). I vari specialisti invitati permetteranno di unire esperienze di ricerca complementari su un tema particolarmente attuale, sia per i possibili effetti dei cambiamenti climatici degli ultimi decenni sia, a livello più locale, per le problematiche legate alla salvaguardia ed alla gestione del territorio, come è stato evidenziato dai recenti incendi che hanno colpito molte regioni, anche non troppo distanti da noi.

Perché studiare il fuoco e gli incendi in una prospettiva storica? Lo studio dell’incendio permette di rivelare l’origine e lo sviluppo di molteplici processi di modernizzazione che vanno dalle tecniche di costruzione alle pianificazioni urbanistiche, dai sistemi assicurativi ai sistemi di prevenzione e di gestione dei rischi. Il tema del fuoco e dell’incendio si presta quindi ad un’analisi di tipo interdisciplinare che coinvolge vari aspetti economici, culturali, sociali, normativi ed urbanistici, consentendo di mettere in evidenza le specificità delle varie realtà geografiche, da quelle urbane a quelle alpine.

È senz’altro possibile quindi individuare diversi filoni per un approfondimento del tema. In primo luogo si possono cogliere gli effetti distruttivi dell’incendio e la nascita di misure tecniche e normative atte a prevenire o limitare i danni del fuoco. Alla scelta di nuovi materiali di costruzione (dal legno si passò alla pietra, al ferro ed al cemento armato), si accompagnarono nuove scelte architettoniche ed urbanistiche, come la costruzione di muri antincendio, il rifornimento di acqua corrente, l’allargamento delle strade, l’apertura delle piazze, il trasferimento di focolari e fienili ai margini delle città.

Anche il quadro normativo evolve sia nell’ambito della prevenzione, con misure di sensibilizzazione e di controllo (istituzione di guardie-incendi, costruzione di sentieri forestali), sia nell’ambito della repressione (divieto di fuochi all’aperto e pene giudiziarie), sia nell’ambito della gestione del rischio (imposte ed assicurazioni contro l’incendio) e delle reti di solidarietà (creazione di cooperative). In breve, in quale contesto sono sorte le preoccupazioni per l’incendio e secondo quali modalità furono avviati i processi di prevenzione del rischio? E ancora, quali parallelismi si possono tracciare tra i contesti urbani e quelli rurali?

Infine il fuoco e l’incendio fanno parte dell’immaginario collettivo, di cui le opere artistiche, l’iconografia popolare – si pensi agli ex voto – e la letteratura sono i custodi privilegiati. La loro rappresentazione è fonte d’interesse, in particolare nell’analisi dei valori che vi sono associati e che evolvono con il passare del tempo.

Considerato come punizione divina per i peccati della comunità alla stregua delle altre catastrofi naturali (dando luogo a digiuni e preghiere), l’incendio è oggi, infatti, considerato come conseguenza del processo di modernizzazione. In questa evoluzione si intravede un passaggio dai valori religiosi a quelli ecologici. Sono questi i valori che modulano l’immaginario collettivo sul fuoco e sull’incendio?

Le tre giornate di studio si articoleranno attorno a cinque sessioni:

  • Fuoco e incendi: significati, simboli e memoria
  • Strumentalizzazione politica dell’incendio in tempi di pace e di guerra
  • Le norme tra prevenzione, crimine e devianza
  • Incendio, sviluppo architettonico e urbanistico
  • Fuoco e incendio nel mondo alpino

Il convegno è aperto al pubblico ed a qualsiasi persona interessata alla tematica. In particolare è rivolto a studiosi e ricercatori delle varie discipline, oltre naturalmente agli studenti dell’Accademia di architettura. La partecipazione è gratuita.

Il convegno avrà luogo da giovedì 15 a sabato 17 novembre 2007 nella sala C 3.88 al terzo piano di Palazzo Canavée (Accademia di architettura, Via Canavée 5, Mendrisio, Svizzera).

Scarica il programma (pdf, 2 MB)

Informazioni:
LabiSAlp, Laboratorio di Storia delle Alpi, Accademia di architettura di Mendrisio
Tel.: +41 58 666 58 19, e-mail: [email protected]

 

Richieste di interviste ed approfondimenti:
Amanda Prada, Responsabile comunicazione e conferenze, Accademia di architettura di Mendrisio Tel.: +41 58 666 58 69, e-mail: [email protected]

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