Modelli culturali italiani: nuovo ciclo di conferenze pubbliche

Servizio comunicazione istituzionale

7 Marzo 2005

La Facoltà di scienze della comunicazione dell’Università della Svizzera italiana (USI) propone anche nel 2005 un corso di cultura e lingua italiana destinato agli studenti non italofoni della facoltà. Il corso denominato “Modelli culturali italiani” intende esaminare, con un approccio interdisciplinare, il tema della “fortuna” e della “diffusione” dei modelli culturali italiani nel Mediterraneo e in Europa. Le lezioni sono accompagnate da un ciclo di conferenze pubbliche sul medesimo tema ogni venerdì dalle 17.30 alle 19 nell’aula 250 dell’Università a Lugano dal 18 marzo al 10 giugno 2005. Il programma è stato messo a punto dalla Facoltà di scienze della comunicazione e dall’Istituto studi mediterranei dell’USI in collaborazione con la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, la Società Dante Alighieri di Lugano e con il patrocinio del Consolato generale d’Italia a Lugano.

La Facoltà di scienze della comunicazione è l’unica in Svizzera ad offrire una formazione a tutto campo nei principali contesti attinenti alle professioni della comunicazione. L’insegnamento e la ricerca integrano un’ampia gamma di aree disciplinari che comprendono la linguistica, la semiotica, l’economia aziendale, le scienze sociali e le tecnologie dell’informazione. Nel programma didattico figurano corsi di cultura dei paesi di lingua francese, tedesca e inglese per consolidare le competenze linguistiche e la pratica della comunicazione interculturale. Da tre anni si è inserito in questo contesto il corso di cultura dei paesi di lingua e cultura italiana che è stato appositamente pensato per i numerosi studenti non italofoni della facoltà.

La terza edizione intende mettere l’accento sui modelli culturali italiani. Gli studenti avranno l’opportunità di esaminare i grandi scenari dal Medioevo all’età contemporanea, nei quali si collocano figure e opere della cultura italiana. Il corso è suddiviso in un seminario d’approfondimento con gli studenti e in una serie di conferenze aperte al pubblico.

La prima conferenza pubblica sarà tenuta venerdì 18 marzo 2005 alle 17.30 nell’aula 250 dell’USI a Lugano da Marco Praloran, professore ordinario di Storia della lingua e linguistica italiana all’Università di Losanna. Laureatosi in Storia della lingua italiana a Padova con una tesi sulla metrica dell’Orlando Innamorato di Boiardo ha in seguito ottenuto il dottorato con una tesi dedicata allo studio delle tecniche narrative nella medesima opera. In queste ricerche sfociate nella pubblicazione di due volumi (Pisa 1988, Lucca 1990) è stato seguito dal prof. Pier Vincenzo Mengaldo.

Negli anni successivi si è dedicato ancora alla tradizione cavalleresca italiana, specificamente ai rapporti con la cultura francese medievale, alle forme della rappresentazione nello spazio e nel tempo, alle relazioni tra strutture metriche e significazione. Queste ricerche sono confluite in un volume dedicato all’Orlando Furioso di Ariosto (Firenze 1999) e in alcuni studi dedicati ancora a Boiardo. A partire dalla metà degli anni novanta ha cominciato ad occuparsi della tradizione lirica italiana promovendo una ricerca molto estesa sulla versificazione nella lirica italiana dei primi secoli. I risultati di questo lavoro collettivo sono in rete: AMI (Archivio metrico italiano). Contemporaneamente lo stesso gruppo di ricercatori ha portato a termine uno studio d’insieme sulla metrica del Canzoniere di Petrarca (Padova-Roma 2003).

Tra i lavori in corso vi sono una ricerca sulle strutture metriche e argomentative della canzone petrarchesca, sul ritmo della terzina dantesca (con Arnaldo Soldani), sui rapporti tra sistema formale e significazione nel Canzoniere, sul rapporto tra poesia e musica nel Cinquecento. Marco Praloran ha insegnato Storia della lingua italiana e Stilistica e metrica italiana alle Università di Udine e di Padova.

Informazioni:

  • Raffaella Castagnola, prof. ass. di letteratura italiana, Università di Losanna, [email protected]
  • Dott. Federia Frediani, assistente Istituto Studi Mediterranei, USI, [email protected]
  • Paolo Parachini, responsabile per la materie culturali della SUPSI, [email protected]