Per una realtà virtuale senza nausea

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Servizio comunicazione istituzionale

26 Giugno 2023

Le soluzioni di realtà virtuale sono sempre più popolari e le aziende tecnologiche investono importanti risorse per sviluppare soluzioni che siano il più realistiche e accessibili possibile. Uno dei problemi da affrontare è la cosiddetta “cybersickness”, il malessere da realtà virtuale che molte persone hanno quando utilizzano i visori, con affaticamento, vertigini e nausea. Il malessere è dovuto principalmente allo sfasamento tra ciò che gli occhi vedono nel visore e l'orientamento spaziale che percepisce l’orecchio interno. Ma non è l’unico fattore, come ha spiegato intervistato da Swissinfo Piotr Didyk, professore straordinario della Facoltà di scienze informatiche dell’USI e responsabile del gruppo di ricerca Perception, Display, and Fabrication.

La nausea da realtà virtuale, ha spiegato Didyk, può essere dovuta anche alla scarsa risoluzione delle immagini, a una mappatura troppo lenta dei movimenti sullo schermo e a una bassa frequenza di aggiornamento. Aspetti che è possibile migliorare ad esempio tramite il “foveated rendering” che concentra la potenza di calcolo per la parte che si sta guardando, rilevata grazie al tracciamento degli occhi, dedicando meno risorse ai margini del campo visivo. 

 

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